Muro contro muro

Tassa di soggiorno a Varazze, scontro tra albergatori e Comune sui progetti per il rilancio turistico

Nuovo affondo della categoria all'amministrazione comunale: "Ancora nel caos il Comitato Turistico Locale"

Varazze Palazzo Beato Jacopo

Varazze. E’ di nuovo scontro aperto tra l’associazione albergatori di Varazze e il Comune, con al centro l’utilizzo degli introiti sulla tassa di soggiorno. “Su molti punti non siamo d’accordo con l’assessore Piacentini” afferma l’associazione.

“Riteniamo infatti, che la crisi turistica che sta attraversando la nostra città, ben evidenziata dalle statistiche regionali di questi mesi, che ci vedono perdere il doppio delle presenze perse dagli altri comuni turistici rivieraschi, e la verifica sul campo durante i mesi di alta stagione, che hanno visto per intere settimane la nostra città deserta e disertata dalla normale clientela stagionale, ci portino a chiedere una gestione più attenta e coraggiosa di queste nuove risorse”.

“Se la tassa di soggiorno deve essere imposta e riscossa, chiediamo che i suoi effetti vengano evidenziati sulla città a tutto vantaggio di turisti e residenti con opere strutturali consistenti e durature”.

“Riteniamo che i piccoli interventi a pioggia suggeriti dall’assessore a favore di associazioni, comitati e piccole iniziative di promozione siano totalmente insufficienti ad affrontare ed invertire una situazione di crisi della nostra identità turistica, ormai purtroppo evidente”.

“Secondo noi si possono e si devono individuare obiettivi seri e concreti di spesa che non possono essere confusi con i piccoli favori e le prebende che precedono una campagna elettorale, ma devono essere obiettivi tangibili, utili e soprattutto strutturali”.

E gli albergatori varazzini tracciano sei punti ritenuti fondamentali: completa ristrutturazione e valorizzazione del lungomare Europa; progettazione e realizzazione della nuova passeggiata di levante; progetti e opere utili alla pedonalizzazione di tutto il fronte mare della città; potenziamento delle funzionalità dell’ufficio informazioni; potenziamento dell’illuminazione e dell’ arredo della passeggiata di ponente; piantumazione di nuove palme a sostituzione di tutte quelle distrutte dal punteruolo rosso; mantenimento delle barriere soffolte ed eventuale costruzione di nuovi tratti a tutela dell’erosione del litorale.

“Sappiamo che l’amministrazione sta lavorando su alcuni di questi progetti, ma riteniamo che un apporto ulteriore di fondi possa essere utile per tutta la città, le categorie commerciali e turistiche e gli stessi cittadini”.

“Abbiamo bisogno di una svolta importante e coraggiosa per riaffermare l’identità turistica di Varazze. Poche gocce di sciroppo sparse a pioggia non possono curare una polmonite”.

“Naturalmente, gli interventi indicati non sono gli unici possibili. Chiediamo quindi all’amministrazione comunale, di concordare con noi obiettivi e progetti più facilmente attuabili, in modo da riscontrare entro il prossimo anno già alcuni benefici di questa imposta”.

“Perché ciò avvenga, occorre che il Comune di Varazze costituisca formalmente e correttamente, secondo i regolamenti approvati in Consiglio comunale e in sede provinciale il CLT”.

“A questo proposito ribadiamo per l’ennesima volta che a tutt’oggi, a differenza di tutti i comuni della provincia che hanno applicato questa tassa, l’amministrazione di Varazze non ha ancora definito le pesature delle associazioni che fanno parte del CLT comunale, preposto a decidere sui campi d’impiego della tassa di soggiorno, e che quindi nessuna decisione in merito può essere ritenuta valida e approvata”.

“L’amministrazione, come da regolamento approvato in sede provinciale, può disporre del 40% di questa tassa per investimenti strutturali, mentre il 60% deve essere obbligatoriamente concordato con le categorie economiche coinvolte nel CLT; ogni impiego della suddetta tassa per il 2018 finora annunciato dall’assessore può riguardare esclusivamente la porzione del 40% di competenza dell’amministrazione e destinato ad opere strutturali e investimenti e non a spese correnti o di promozione; sul restante 60% (sempre riferito al 2018) attendiamo ancora che inizi un confronto; intendiamo concordare l’impiego dell’introito 2019 con l’assessore competente che scaturirà dalle elezioni della prossima Primavera e che imposterà la politica turistica della città per i prossimi 5 anni, come logica e correttezza impongono; qualunque impiego ipotizzato in questi giorni dall’assessore Piacentini per la tassa 2019 è da considerarsi pura ipotesi personale, fino ad un riscontro oggettivo del CLT che deve essere ancora costituito nelle sue effettive rappresentatività” concludono gli albergatori varazzini.

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