Tentato omicidio

Pizzaiolo in manette per aver accoltellato il rivale in amore: “Ho perso la testa”

Secondo l'accusa non accettava che l'ex moglie avesse una nuova storia, questa mattina ha confessato davanti al gip

tribunale savona

Loano. Ha ammesso le sue responsabilità, ma ha negato che il suo gesto fosse premeditato. S.H., il pizzaiolo egiziano di 53 anni arrestato l’altra sera con l’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato ripetutamente alla testa e al volto un marocchino di 63 anni, questa mattina si è presentato davanti al gip Alessia Ceccardi e ha deciso di rispondere alle sue domande.

Secondo quanto trapelato, lo straniero ha spiegato di aver incontrato per caso il suo rivale in amore (effettivamente l’uomo ha ammesso di essere stato geloso della nuova relazione della ex moglie) e di aver avuto con sè un coltello perché in passato aveva subito delle minacce e quindi non si sentiva sicuro. Quanto all’aggressione, il pizzaiolo ha detto di aver colpito la vittima perché spaventato dopo che lui aveva fatto il gesto di prendere qualcosa dalla giacca. “Poi ho avuto un momento di black out, ho perso la testa e ho continuato a colpirlo” avrebbe concluso il marocchino.

Dopo averlo ascoltato il giudice ha convalidato il suo arresto e ha confermato per lui la misura di custodia cautelare in carcere.

I carabinieri, che hanno arrestato S.H., hanno ricostruito che la vittima della cruenta aggressione, di professione ambulante, è il nuovo compagno dell’ex moglie dell’egiziano, un’italiana con la quale il pizzaiolo aveva avuto tre figli. Dopo la separazione, avvenuta qualche mese fa, la donna aveva iniziato a frequentare il 63enne, ma l’ex marito non aveva accettato la cosa e così, l’altra sera, avrebbe tentato di “regolare i conti” uccidendolo.

La violenta aggressione si era verificata intorno alle 21.30 nei pressi della stazione di Loano dove il pizzaiolo aveva colpito più volte il rivale, con un coltello lungo circa 40 centimetri, al volto, sul collo e alla testa (un fendente ha reciso un orecchio della vittima). Dopo l’aggressione, l’egiziano era fuggito a bordo di una Peugeot ed era stato poi fermato dopo una rapida “caccia all’uomo” dai carabinieri del nucleo operativo di Alassio che avevano aiutato i colleghi della compagnia di Albenga a posizionare diversi posti di blocco lungo la via Aurelia.

Il marocchino, che era stato immediatamente soccorso, è sempre ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

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