L'angolo dei curiosi

Non è mai troppo tardi

"L'Angolo dei Curiosi" è la rubrica per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere: ogni giovedì con Daria Croce e Giulia Grenno

Angolo Curiosi 4 ottobre 2018

“L’Angolo dei Curiosi” è la rubrica di IVG a cura di Daria Croce e Giulia Grenno per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere, ritrovarsi o dissentire.
A Daria e Giulia piacciono il profumo dei libri, il rumore della puntina che tocca il vinile, il buio in sala quando sta per iniziare un film, l’odore delle cartolerie, il ticchettio della macchina da scrivere, i ritratti in bianco e nero, le prospettive diverse, fermarsi col naso all’insù.
Se ti piace almeno una di queste cose, prenditi una pausa insieme a noi.

Scrivo ascoltando per la prima volta, con imperdonabile ritardo, un disco segnalatomi da uno dei miei fidati spacciatori di musica (“Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space” degli Spiritualized). Confessare di scoprire un capolavoro di questa portata 21 anni dopo la sua pubblicazione, per un appassionato di musica, è un po’ come fare coming out.

Tuttavia la stessa ammissione trasmette anche un incredibile senso di leggerezza, una liberazione dagli schemi che spesso imprigionano chi considera la musica una ragione di vita. Perché reggere lo sguardo attonito di chi ti dice “ma com’è possibile che non conoscevi un disco così?!” richiede una forza d’animo non indifferente.

Ma love is the answer, e se te ne innamori al primo ascolto, i tuoi amici divora-vinili ti perdonano tutto.

Quante cose facciamo in ritardo? Quante meraviglie scopriamo fuori tempo massimo? È giusto parlare di “fuori tempo massimo”? No, non lo è. Si è sempre in tempo per tutto, credetemi.
E non è neppure avvilente ammettere di non conoscere qualcosa che agli occhi dell’interlocutore sembra imprescindibile. Alzare la mano, chiedere, approfondire, conoscere è tutto quello che conta. Scoprire una cosa nuova ti fa sentire vivo. L’alternativa è piazzarsi sul binario, senza mai guardarsi intorno, e via così, fino alla fine.

Avete rimpianti? Rimediate, subito. Abbiate anche il coraggio di essere incoerenti, nei gusti. Potremmo innamorarci di libri, dischi e film che non ci piacevano qualche tempo fa, magari semplicemente perché il momento non era adatto.

Mi è capitato un anno fa, quando ho ripreso dall’inizio “Cent’anni di solitudine”. Ci avevo provato più volte, a 20 anni, senza mai riuscire a superare la metà, e ora l’ho divorato, amato, l’ho letto con tutti i sensi, ero a Macondo, vivevo con quei personaggi, respiravo insieme a loro. Quel libro mi ha dato più di quanto non avrei saputo cogliere a 20 anni. La semplice verità è che non avevo ancora vissuto abbastanza per comprenderlo, per sentirlo davvero.

Mi è successa una cosa analoga ancora di recente con “True Detective”. Tempo fa avevo provato a guardarlo, ma le vibrazioni che avevo avvertito non erano positive e, sostanzialmente, non mi aveva catturato. Ci ho riprovato e ho bruciato la prima stagione in poche serate.

Esattamente come nel caso di “Cent’anni”, il primo tentativo non era quello giusto, le costellazioni non erano allineate o semplicemente non ero pronta. Ora, invece, mi sono gustata ogni fotogramma, ho assaporato ogni secondo del monologo di Matthew McConaughey e, terminata anche l’ultima puntata, ho seguito il mio piccolo rituale. Se mi innamoro di una serie, infatti, vengo rapita anche dalla colonna sonora e, quando finisco di guardarla, mi studio il tema principale con la chitarra.

È successo anche stavolta con la sigla di True Detective, “Far From Any Road” di The Handsome Family. Se qualcuno volesse rivivere la magia cupa di quei momenti, il duo country suonerà al Raindogs, il 12 ottobre. Basterà chiudere gli occhi e Matthew McConaughey sarà lì, al tavolo, con una birra in mano e una sigaretta tra le dita, a dire: “Il mondo ha bisogno di noi cattivi. Perché teniamo lontani gli altri cattivi”.

“L’Angolo dei Curiosi” è la rubrica per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere, ritrovarsi o dissentire, ogni giovedì a cura di Daria Croce e Giulia Grenno: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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