Rosso pistacchio

Lady Moon (epilogo)

"Rosso Pistacchio" è la rubrica al femminile di IVG: ogni martedì si parla di donne con Marzia Pistacchio

Rosso Pistacchio

“Rosso Pistacchio” è la rubrica di Marzia, che ama definirsi “una truccatrice struccata”. Uno spazio al femminile dal taglio volutamente “leggero” in cui parlare a 360 gradi di tutto ciò che ruota intorno alle donne. In salsa savonese, naturalmente.

Camminavano senza vergogna le due donne. Costeggiavano il porto, mano nella mano, giocando a rubarsi il foulard di seta rossa l’un l’altra e cingendosi per la vita, giocando a nascondino tra le vie della città, che le guardava con mille occhi spalancati e increduli, come quelli delle sardine appena pescate.

Gli uomini le mangiavano col pensiero, e lanciavano loro lo sguardo porcino di chi le immaginava un intreccio eburneo di cosce e seni. Le donne le masticavano di cattiverie e perbenismo, facendo il segno della croce ad ogni loro colorato, ridanciano, sensualissimo passaggio.

Luna Scicolone e Selene Panizzi se ne fregavano allegramente degli uomini, delle donne, dei porcini, delle sardine e della città intera.
Trovarsi era stato come gettare un nocciolo di ciliegia nel mare calmo di settembre, e scoprire di avere provocato onde alte e devastanti come quelle di un maremoto tropicale.

Si amavano così, le due donne: cogliendo ogni piccola increspatura di piacere, riempendosi a vicenda ogni cicatrice, ogni anfratto, ogni piega di adipe, ferita o dolore.

Le intere giornate passavano a scoprire valli dove una volta c’era un ventre, colline rigogliose al posto di seni, strade assolate e scoscese tra le cosce screziate di smagliature, orchidee carnose e gelsomini notturni dal profumo di droga potente e meravigliosa.

Insieme perdevano forma umana ed erano alloro, ninfe e nereidi, calle carnose e virginali, gigli dalla lingua tagliente, insieme erano acqua, nocciolo di ciliegia, onda e maremoto.

Insieme. Sempre e solo insieme.

I clienti reclamavano Selene, la puttana perfetta. Luna li cacciava via, fuori dal Lady Moon, urlando fino a farsi scoppiare i capillari. Selene era solo sua e non era una puttana. Non più.

Era venuto il prete. Era venuto il fornaio. Poi il questore. Il maresciallo. Era venuto anche il sindaco. Selene mancava a tutta la comunità e doveva tornare a fare il proprio dovere.

Luna ringhiava come una lupa, scarmigliata e devastata dalla gelosia per quelle cosce che erano state di tanti, forse sì, ma ora appartenevano solo ad una bocca, una lingua, un amore.

Selene, per la prima volta padrona di ciò che aveva tra le gambe, si beava di tanto amore e di tanta passione e versava lacrime di infinita emozione ad ogni morso, ad ogni bacio, ad ogni sospiro della compagna adorata.

Le presero entrambe, al ritorno dal cinema. Le scaraventarono giù dalle biciclette e con una mano sulla bocca le pestarono come si fa con le coperte impolverate.

I bastoni sventrarono le orchidee. Pugni interi nel gelsomino selvatico. Niente di colline. Né valli. Né strade assolate. Non più Nereidi. Né ninfe. Né alloro. Solo sangue. Sperma. Risate sprezzanti. Calci. Lividi. Puzza di urina. “PUTTANE”.

Qualcuno le ha viste, all’alba, sulla spiaggia di fronte al Lady Moon.

Le hanno viste tuffarsi, leggere come noccioli di ciliegia. E non tornare più a riva.

Poco dopo qualche onda. E il maremoto in qualche isola tropicale.

E mai più nulla.

“Rosso Pistacchio” è la rubrica al femminile di IVG, ogni martedì a cura di Marzia Pistacchio: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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