Savona. Domenica 30 settembre al palazzetto dello sport Quiliano si sono svolte le qualificazioni regionali per le finali dei campionati italiani di kumite della classe Esordienti (12/13 anni).
Il Karate Club Savona si è presentato all’evento con dodici atleti e nove di loro hanno centrato il lasciapassare per Roma.
Si tratta di Micol Genta, Giorgia Brignone (37 kg f), Ginevra Giamello (47 kg f), Giorgia Albamonte (53 kg f), Paola Giordani (60 kg f), Beatrice Manca Perotti (+60 kg f), Davide Pastorino (40 kg m), Nicolò Ferrari (61 kg m), Corrado Benzi (68 kg m). Non ce l’hanno fatta Caterina Penè, Elena Scarone (37 kg f), Gian Lorenzo Pica (45 kg m).
Sabato 20 e domenica 21 ottobre, presso il Palafijlkam di Ostia, si è svolta la finale nazionale del campionato italiano Esordienti maschile e femminile, alla quale hanno partecipato gli atleti nati negli anni 2005 e 2006 che avevano superato la fase di qualificazione regionale. Alla gara, ben organizzata dal Comitato regionale Lazio, il Karate Club Savona si è presentato con otto atleti, quasi tutti alla loro prima esperienza in campo nazionale in questa categoria, che si sono ben comportati dimostrando grinta e capacità tecniche.
L’avventura romana è cominciata subito bene: sabato Corrado vince facile i primi due incontri (1 a 0 contro un lombardo e 6 a 0 contro un avellinese), ma viene fermato al terzo turno (finale di poule che gli avrebbe regalato la finalissima); rimane quindi al savonese il diritto di combattere per la medaglia di bronzo. “Cocco” per gli amici, più agguerrito che mai e indubbiamente certo di non voler cedere a nessuno la medaglia, imposta il suo ritmo e vince meritatamente 1 a 0 conquistando una medaglia di bronzo molto importante.
Nicolò, alla sua prima esperienza in campo nazionale perde al primo incontro con un forte atleta campano che poi arriverà terzo, negando così la possibilità al savonese di partecipare ai ripescaggi.
Domenica la mattinata entra subito nel vivo: mentre Micol procedeva verso la finalissima vincendo tutti gli incontri, le altre ragazze (Beatrice, Ginevra, Giorgia B. e Paola) tutte alla prima esperienza nazionale, sono state tutte un po’ sfortunate perché hanno perso il primo incontro con delle atlete che poi sono andate a giocarsi la medaglia di bronzo, negando a tutte le savonesi la possibilità dei ripescaggi.
Per Giorgia A., invece, percorso un po’ diverso: nella categoria più numerosa (36 atlete presenti) vince i primi due incontri (1 a 0 contro una lombarda e 4 a 3 con una friulana) cedendo però il passo nel terzo incontro ad una laziale per un pizzico di sfortuna e di inesperienza. Anche lei non verrà ripescata.
Per Micol, iscritta nella categoria più leggera, 37 kg, la situazione è stata tosta fin da subito in quanto nella sua parte di tabellone c’erano tutte le avversarie più forti ed attrezzate per ambire al titolo: un’altra figlia d’arte e la terza classificata dell’anno precedente. La savonese non si è demoralizzata ed ha affrontato la gara incontro dopo incontro con la lucidità e la freddezza di un grande campionessa non andando mai in svantaggio. Questo il suo percorso: primo incontro vinto 2 a 0 su Rebecca Ortu, romana figlia del campione Francesco, secondo incontro vinto 3 a 0 (su una pugliese), terzo incontro pareggiato 0 a 0 contro la medagliata dell’anno scorso, ma vinto a giudizio arbitrale 5 a 0 (con Alessia Novelli dell’Abruzzo) e nella finale per l’oro netta vittoria per 2 a 0 (su una siciliana) aggiudicandosi la medaglia più bella. Vince il titolo di campionessa d’Italia a 12 anni non ancora compiuti.
Nettamente soddisfatti dell’operato di tutti, i maestri Fassio, Quaglia e Zucconi, sperano che questi risultati siano d’esempio per chi è appena entrato a far parte del gruppo agonisti del Karate Club Savona e magari non ha ancora raccolto grandi risultati. Micol ha portato a Savona il titolo italiano al primo anno di militanza in una categoria giovanile, impresa mai riuscita a nessuno: nemmeno sua mamma, Raffaella Carlini, c’era riuscita! Nel lontano 1993, alla sua prima finale nazionale, aveva dovuto accontentarsi della medaglia d’argento.