Savona. Non si fermano le indagini della Procura di Savona sull’incendio che ha distrutto la sede dell’Autorità Portuale di Savona. Nell’ambito dell’indagine (al momento a carico di ignoti) per incendio colposo coordinata dal pm Chiara Venturi, che ha disposto la palazzina, gli inquirenti si stanno concentrando sull’analisi dei filmati delle telecamere di sicurezza del porto che hanno ripreso il rogo da diverse angolazioni.
Dopo i primi accertamenti effettuati, compresi i sopralluoghi dei pompieri del comando savonese e le testimonianze raccolte dai carabinieri della compagnia di Savona, sarebbe stato chiarito il punto di “prima fiamma” che gli investigatori collocano tra il terzo ed il quarto piano della palazzina, dove c’è anche un terrazzo, e non sul tetto come ipotizzato in un primo momento. Per stabilire le cause del rogo però sarà necessario effettuare ulteriori indagini, in particolare tecniche, che passeranno anche dall’esame dei materiali con cui era stato costruito il rivestimento esterno dell’edificio.
Nel frattempo continuano quindi i sopralluoghi dei pompieri all’interno della sede dell’Autorità Portuale. Al momento l’ipotesi del corto circuito continua ad essere la più probabile, ma non si escludono altri fattori.
L’indagine della Procura approfondirà anche il rispetto delle normative di sicurezza visto che, secondo la testimonianza di alcuni dipendenti, sono stati sollevati dubbi sul fatto che l’allarme antincendio sia scattato. Essendo partite all’esterno della palazzina le fiamme, però, è plausibile che i sensori non abbiano rilevato la presenza di fumo nell’edificio.