Savona. Dolore per quanto successo, sospiro di sollievo per i dipendenti: nessuno si è fatto male. Passata l’emergenza e la paura, nel day after del pauroso rogo che ha devastato la nuova sede dell’Autorità Portuale di Savona, è tempo di primi commenti e reazioni, come quello del presidente dell’Autorità Portuale di Sistema Paolo Emilio Signorini, che ha fatto il punto della situazione a seguito del grave rogo.
“Savona è stata incorporata a Genova dopo la riforma Delrio, aspetto che a Savona aveva sollevato alcune preoccupazioni, poi abbiamo lavorato insieme e in questo anno e mezzo di operatività abbiamo fugato ogni dubbo. Certamente l’incendio della nuova sede è stato anche dal punto di vista simbolico una cosa che mi ha angosciato: vedere i dipendenti in strada, in quel modo… Nessuno è rimasto ferito o intossicato e questo è stata la cosa più importante” dice il presidente dell’Authority ligure.
“Guardiamo immediatamente alle notizie positive: il porto non ha avuto interruzioni di attività, abbiamo riaperto i varchi dopo quattro ore, grazie alla collaborazione fortissima con le Dogane e la Finanza assicureremo l’operatività del porto in questi primissimi giorni e i dipendenti continueranno a lavorare a Savona dove abbiamo ancora i locali della vecchia sede”.
“Devo ringraziare vigili del fuoco, forze dell’ordine, capitaneria, le istituzioni che si sono immediatamente attivate e le operazioni sono avvenute in modo abbastanza positivo” aggiunge Signorini.
“Non crediamo che questo evento pregiudichi l’operatività del porto: nei prossimi giorni faremo un’analisi più accurata, ma siamo abbastanza tranquilli su questo fronte, mentre per quello che riguarda la documentazione e gli archivi abbiamo una facility di backup con tutti i dati, distante dall’edificio, quindi non abbiamo questa preoccupazione per la funzionalità degli uffici”.
E sulle cause che hanno provocato le fiamme: “Ieri ho parlato con i vigili del fuoco, ma è prematuro. Oggi, previo raffreddamento della struttura, i vigili del fuoco faranno un sopralluogo, parleranno col magistrato e si cercherà di capire: una volta accertate le cause valuteremo quanto sia possibile intervenire sulla struttura, oppure vedremo per un trasferimento o una ristrutturazione dell’edificio” conclude Signorini.
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