Noli. “La risposta del sindaco via raccomandata è stata quella di un passaggio provvisorio grazie ad un accordo con i privati, ma meteo permettendo… E’ chiaro che alcuni di noi sono preoccupati, in quanto rimane il rischio di rimanere bloccati per uscire di casa e andare a lavorare, senza contare le difficoltà della popolazione anziana”.
Torna a farsi sentire la protesta dei cittadini a Noli per i lavori di delocalizzazione di strada Luminella e di adeguamento della soletta di piazza Aldo Moro: per consentire l’intervento per mitigare il rischio idraulico della zona, dal valore di 646 mila euro, è infatti prevista la chiusura di una strada, Via Martiri di Voze, con un gruppo di case che resterebbe isolata e con la possibilità di un solo accesso pedonale.
E’ stata anche firmata una petizione che ha raggiunto le 160 firme, lamentando i gravi disagi provocati dalla chiusura della via nolese. E non sono mancati nei giorni scorsi anche le polemiche sui lavori sollevati dal gruppo di minoranza. Ad ora sono iniziati gli interventi propedeutici alla realizzazione del cantiere e delle opere in programma, con la chiusura della strada ormai imminente.
“Il sindaco ci ha risposto dopo ben due mesi… Spiegando che l’intervento è essenziale per la messa in sicurezza del territorio e che l’amministrazione si è subito attivata per trovare una soluzione alternativa, tuttavia non è sufficiente: infatti, in caso di maltempo la via provvisoria di uscita non sarebbe percorribile, contando che i lavori potrebbero durare diversi mesi, con conseguenti problemi per la mobilità dei condomini”.
“Come cittadini delle sette palazzine interessate siamo pronti anche a costituirci in comitato di quartiere, se sarà il caso… Dobbiamo avere garanzie di poter uscire dalle nostre case. Tra l’altro, tra d i noi, c’è anche chi ha minacciato di bloccare i lavori” concludono.
Intanto, proprio l’interpellanza depositata da tempo dai gruppi di minoranza sarà discussa al primo punto dell’ordine del Consiglio comunale convocato per il 9 ottobre. E non mancherà certo la bagarre per il caso delle palazzine “bloccate”.