Narcotraffico internazionale

Cocaina dalla Costa Rica all’Italia nascosta tra gli ananas: due arresti nel Savonese

Nella maxi indagine della polizia di Milano sono finite in manette 29 persone e sono stati sequestrati 4 quintali di polvere bianca

Savona. Associazione per delinquere finalizzata allo spaccio internazionale di sostanze stupefacenti. E’ l’accusa della quale devono rispondere un cittadino albanese, Gentian Sabliqi, e un italiano, Luigi Pappalardo, che ieri sono stati arrestati rispettivamente a Savona ed Albenga nell’ambito di una maxi operazione antidroga conclusa dalla sezione narcotici della squadra mobile e dalla Dda di Milano.

Gli inquirenti del capoluogo lombardo, oltre ai due fermati nel savonese, hanno arrestato altre cinque persone, Marco Cademartori, Salvatore Grasso, Maurizio Ponzo, Emiliano Parziale, Santo Tucci, con l’accusa di narcotraffico internazionale, ma anche altre 22 persone accusate di spaccio tra Milano e Pavia. Nell’operazione, battezzata “Miracolo”, sono stati sequestrati 4 quintali di cocaina colombiana che arrivava in Italia nascosta tra bancali di ananas in arrivo dalla Costa Rica.

Proprio a causa di due carichi, per un totale di 251 chili di droga, “persi” perché intercettati dalla polizia, lo scorso 23 maggio in Costa Rica due killer hanno ucciso un italiano Salvatore Ponzo, che secondo le indagini era il referente dei narcos in centro america, a colpi di mitra. Probabilmente i narcotrafficanti si erano convinti fosse responsabile della mancata consegna: tutti pensavano ad uno sgarro, ma nessuno ad un’indagine.

Sabliqi e Pappalardo avrebbero contribuito a spacciare grossi quantitativi della cocaina in arrivo dal Costa Rica in Liguria: grazie alle intercettazioni ambientali gli inquirenti avrebbero documentato almeno due cessioni da 4 chili da parte dell’albanese nel savonese, in un caso con l’aiuto di Pappalardo che aveva incassato i soldi.

Secondo quanto accertato dalla polizia, il traffico illecito era nascosto dietro la “Tierra nuestra latina”, una società con sede a Barcellona e coltivazioni di ananas in Costa Rica. Da lì partivano i container pieni di frutta freschissima che rifornivano i mercati di Livorno e Milano. Una volta ogni tre mesi però, tra i pallet, veniva nascosta la partita di cocaina colombiana.

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