Albenga. Tra le meraviglie del Ponente ligure ed in particolare della città di Albenga, fanno bella mostra di sé il Museo Diocesano e il Battistero Paleocristiano. Dei due siti il Battistero è particolarmente conosciuto, trattandosi del monumento paleocristiano più importante della Liguria e tra i più significativi esempi di architettura tardo-antica che si conservano in tutta Italia. Il Museo Diocesano e la sua collezione invece sono ancora poco conosciuti dal grande pubblico, ma meritano altrettanta attenzione.
Più nello specifico il Museo Diocesano si trova nell’antico Palazzo Vescovile, complesso andatosi a costituire nel corso dei secoli, e la cui parte più antica è databile al XI secolo. L’edificio comprende ancora una corte interna, tuttora adibita a giardino, e vari corpi di fabbrica, tra cui una torre del XII secolo. I vari interventi conservativi promossi dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri e dall’allora Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Liguria hanno permesso il recupero delle facciate con il ripristino delle pregevoli cornici cinquecentesche delle finestre e il restauro degli affreschi quattrocenteschi raffiguranti alcuni stemmi araldici; sul portale del Palazzo è poi leggibile l’iscrizione riferibile al Vescovo Luca Fieschi che nel 1583 si fece promotore di un notevole intervento edilizio.
Il progressivo piano di recupero del complesso vescovile è culminato con l’apertura del Museo Diocesano, avvenuta nel 1982 per volere del Vescovo Alessandro Piazza. Il prestigioso palazzo divenne allora la sede della ricca collezione museale che ancora oggi è visitata da centinaia di visitatori ogni mese: anche il trimestre estivo giugno-agosto si conclude infatti con ben 2741 ingressi, confermando il complesso vescovile come una delle mete più apprezzate della città di Albenga.