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Crollo di ponte Morandi, presente e futuro di Genova al centro del consiglio regionale straordinario

Oggi si è tenuta un seduta straordinaria congiunta del consiglio regionale e del consiglio comunale di Genova

Regione. Si è tenuto questo pomeriggio, nel corso della seduta straordinaria congiunta del consiglio regionale e del consiglio comunale di Genova, il dibattito riguardante la tragedia del crollo di ponte Morandi.

Il presidente della giunta Giovanni Toti ha illustrato le misure assunte nel suo ruolo di commissario per l’emergenza ribadendo che questa fase sarà finita solo quando il ponte sarà ricostruito in sicurezza e riaperto al traffico veicolare. Più specificatamente Toti ha sottolineato che la questione abitativa delle famiglie sfollate e delle imprese che insistono sulla “zona rossa” restano la priorità e ha illustrato nel dettaglio le misure di sostegno già predisposte sottolineando che sono state avviate dalla giunta le pratiche per le richieste danni. Il presidente ha sottolineato la necessità di provvedimenti legislativi o normativi nazionali che consentano di accelerare i tempi per la ricostruzione. Nel merito Toti ha relazionato sul numero delle famiglie sfollate e sul piano di riallocazione che prevede, fra l’altro, anche contributi per l’autonoma sistemazione.

Per quanto riguarda il futuro Toti ha dichiarato di non avere ancora ricevuto da Società Autostrade, che è il soggetto attualmente titolare della concessione, un progetto definitivo per la messa in sicurezza e la demolizione di quanto resta del ponte Morandi rilevando che due commissioni tecniche hanno verificato che i due tronconi sono gravemente compromessi e in grave situazione di rischio. Solo alla luce dei piani definitivi di demolizione e ricostruzione – ha detto – sarà possibile sapere con certezza quante abitazioni e industrie dovranno essere riallocate altrove. Il presidente ha quindi illustrato la modifica al Pris, approvata ieri nella competente commissione consiliare e all’esame della prossima seduta del consiglio (prevista al termine della seduta straordinaria) che prevede interventi di indennizzo per le persone coinvolte dal crollo del ponte. Toti ha, quindi, illustrato le misure assunte tempestivamente a livello regionale per potenziare il trasporti pubblico ferroviario e su gomma e i cantieri immediatamente attivati e potenziati per migliorare la viabilità per il traffico veicolare e il traffico pesante ricordando, fra l’altro l’intervento per completare entro settembre la strada all’interno dell’Ilva.

Il presidente ha ricordato, inoltre, le iniziative assunte per garantire la continuità scolastica degli studenti che si trovano nella zona colpita dal crollo. Il nodo centrale – ha concluso – resta la ricostruzione del ponte. Toti, infine, ha sottolineato la grande collaborazione istituzionale affinché il cantiere apra il più presto possibile e non ha voluto entrare nel dibattito nazionale su chi deve partecipare alla ricostruzione e sulle responsabilità fa: il presidente-commissario ha ribadito la necessità di aprire un canale preferenziale per ricostruire il ponte e chiudere una ferita aperta per la città, per la Regione e per il sistema portuale. Rispetto alle richieste di alcuni sfollati di poter rientrare temporaneamente nelle proprie abitazioni per recuperare beni e oggetti, il presidente ha ribadito che attualmente non ci sono certezze tecniche per garantire la piena sicurezza per il rientro negli alloggi evacuati.

Il sindaco di Genova Marco Bucci ha ricordato che sul ponte hanno perso la vita 43 persone tra i quali due operai dell’Amiu che in quel momento stavano lavorando nell’area sottostante. Dopo pochi minuti dalla tragedia il Centro Operativo Comunale – ha detto – era già riunito e attivo per far fronte all’emergenza coordinando i soccorsi insieme con la Regione Liguria, i Vigili del Fuoco e la Protezione civile. Sul posto erano presenti i carabinieri, la Polizia di Stato, la Polizia Locale, la Polizia Stradale, personale della Croce Rossa e della Capitaneria di Porto, oltre a molti volontari regionali e comunali, tra cui l’Anpas che dal 14 agosto ha garantito pasti caldi, accoglienza, ristoro e servizi a sfollati e soccorritori. Tra le prime misure adottate – ha aggiunto – vi sono state le ordinanze sulla sicurezza, per lo sgombero delle case situate nelle vie Porro e Walter Fillak, al di sotto del viadotto. Seicento persone sono state fatte sfollare e reindirizzate in strutture e alberghi messi a disposizione dal Comune di Genova.

Il sindaco ha rilevato che il crollo di ponte Morandi ha causato ripercussioni sulla mobilità cittadina cui l’Amministrazione civica, insieme a Amt e Ferrovie dello Stato, sta cercando di far fronte. Fin da subito – ha detto – il Comune ha individuato varie ipotesi per una viabilità alternativa. Le misure riguardano non soltanto la viabilità ordinaria, ma anche azioni che mirano a incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, alcuni dei quali resi gratuiti. Tutto quello che stiamo facendo – ha spiegato – è “work in progress”, occorrono controlli e sperimentazioni allo scopo di ottimizzare lo scorrimento del traffico e si sta lavorando con un gruppo di esperti per valutare le soluzioni migliori. Per questo chiediamo ai cittadini di avere ancora pazienza, ma anche questo problema sarà risolto in tempi brevi. Bucci ha dichiarato di avere come obiettivo l’attivazione della nuova viabilità dedicata al traffico pesante e che presto ci sarà la nuova strada a mare per la viabilità provvisoria. Secondo il sindaco la cittadinanza ha dato un grande esempio di solidarietà, sfatando i luoghi comuni che li descrivono come avari, scontrosi e individualisti: i genovesi – ha detto – hanno dimostrato di essere gente fiera, orgogliosa, indomita, coraggiosa, solidale, che non si piange addosso e si rimbocca le maniche, capace di slanci di solidarietà e di grande generosità.  Dobbiamo a loro,  innanzi tutto, se ora possiamo rinascere da questo nostro  Ground Zero. Bucci ha quindi ringraziato Prefettura e Questura, le donne e gli uomini delle Forze armate, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, Croce rossa, Protezione Civile, volontari e gli operatori della sanità. Il sindaco ha ringraziato anche il Governo, il premier Giuseppe Conte e i ministri che sono venuti a Genova nei giorni successivi al crollo del ponte Morandi. Credo – ha concluso – che da ogni problema possa nascere una grande opportunità e sono certo che da questa durissima prova, che va vinta con il cervello e con il cuore, Genova rinascerà ancora più forte e più bella.

Gianni Crivello (Lista Crivello) ha sottolineato la necessità che dalla seduta congiunta parta un messaggio unitario che superi ogni divisione e colore politico. Riconvertiamo – ha detto – tutta la routine e la quotidianità sull’emergenza. Il ‘cuore’ di questa città – ha detto – è stato esemplare. Secondo Crivello tutti devono dare una mano e occorre snellire e velocizzare ogni procedura, naturalmente nel rispetto delle regole. I Municipi – ha detto –  in questa fase hanno dimostrato il loro ruolo sociale e politico fortissimo nei confronti della comunità.
Luca Pirondini (Movimento 5 Stelle) ha dichiarato che Genova deve fornire a tutto il Paese l’esempio di una politica che lavora per soddisfare immediatamente i bisogni e le esigenze dei cittadini. Questa tragica situazione ha portato con sé problemi enormi: in questo momento – ha aggiunto – vogliamo essere totalmente propositivi, cercando di suggerire miglioramenti e cose da fare. Prima di tutto, secondo Pirondini, l’attenzione va rivolta alle persone che sono state costrette ad abbandonare la propria abitazione.

Alice Salvatore (Mov5Stelle) ha chiesti tempi certi per la ricostruzione e ha condiviso la necessità di un’azione costruttiva da parte delle istituzioni e delle forze politiche. Salvatore ha sottolineato, fra le priorità, le emergenze abitativa, lavorativa, dei trasporti, e di natura sanitaria per l’isolamento dell’ospedale Gallino della Valpolcevera, e, infine, l’emergenza legata alla messa in sicurezza del sito. Il consigliere ha rilevato la necessità di informazioni capillari per chi si deve spostare sul territorio genovese.

“Oggi più che mai non servono polemiche ma azioni e proposte concrete per risolvere i problemi reali con cui Genova e i genovesi, e in particolare la val Polcevera, si ritrovano a fare i conti – hanno detto i due pentastellati – Il primo pensiero va alle 43 vittime di questa immane tragedia e a tutte le loro famiglie, attorno a cui Genova e la Liguria si stringono. Ma, insieme al ricordo, compito della politica è risolvere i tanti nodi e le criticità che il crollo del Ponte hanno drammaticamente messo a nudo e che continuano ad essere di stringente attualità.”

“Massima attenzione meritano le centinaia di persone che hanno perso la casa – ha spiegato Pirondini in aula – Le ricollocazioni procedono ma servono garanzie precise anche oltre il primo anno, quando le telecamere si saranno spente, a cominciare dalla sospensione, doverosa, dei mutui da parte degli istituti di credito. Esiste poi un problema lavorativo per tutti coloro che possiedono attività oltre la zona rossa e che rischiano di sparire a causa dell’isolamento. Queste persone non vanno abbandonate, semmai sostenute in questo momento di difficoltà, attraverso defiscalizzazioni, incentivi, eventuali ammortizzatori sociali, ma anche risarcimenti da parte del principale responsabile: Società Autostrade. Chiediamo inoltre un cambio urgente della normativa vigente affinché Genova possa beneficiare di una Zona Economica Speciale (ZES), salvaguardando quella che è e resta l’industria più importante della nostra città.”

Alice Salvatore ha posto poi l’attenzione sull’altra grande emergenza: quella sanitaria. “L’isolamento della Valpolcevera si traduce anche in un gravissimo isolamento sanitario – ha spiegato la portavoce M5S – Dal territorio viene richiesto a gran voce che il pronto soccorso dell’ospedale Gallino sia disponibile e operativo h 24, e non soltanto in orario diurno come avviene oggi, alla luce dell’impossibilità da parte dei residenti di raggiungere il vicino (eppure lontanissimo) ospedale di villa Scassi. All’assessorato alla sanità chiediamo di fornire alla vallata un Dea di primo livello, restituendo alla cittadinanza le attività depotenziate del Micone e del Gallino. Oggi qualsiasi ipotesi di ospedale di vallata ad Erzelli è tragicamente interrotta. Servono risposte immediate, è necessario agire subito per far fronte all’emergenza sanitaria. Proprio nel territorio della Valpolcevera è nata una raccolta firme per ripotenziare l’ospedale Gallino, che ha già ottenuto oltre 4000 adesioni. Ci associamo a questa richiesta e la sosterremo in tutte le sedi opportune.”

Gianni Pastorino (rete a Sinistra&liberaMENTE Liguria) ha chiesto che siano fatti in tempi rapidi controlli mirati sullo stato di tutte le altre infrastrutture regionali per evitare nuovi, tragici incidenti e di mettere rapidamente in sicurezza quanto resta del Ponte Morandi. Pastorino ha rilevato l’assenza in città di un ricovero per i mezzi pesanti diretti e provenienti dal porto e ha rimarcato la situazione di isolamento non solo della Valpolcevera ma anche del ponente genovese e ligure.

“E’ necessaria l’assoluta certezza che ponti e cavalcavia della nostra regione siano monitorati. Il crollo del ponte Morandi è l’ennesima in una lunga serie di tragedie che hanno sconvolto l’Italia negli ultimi anni, e che hanno interessato infrastrutture anche piuttosto recenti – ha dichiarato il capogruppo Gianni Pastorino nel corso del suo intervento in aula – Mi preoccupano situazioni come quella del ponte del Lagaccio. E allora chiedo a Toti, Bucci e agli assessori competenti se siano state avviate azioni preventive. Anzitutto, dobbiamo dare certezza ai cittadini e a chiunque attraversi la nostra regione che la vicenda di ponte Morandi non si ripeterà mai più”.
A seguito dell’apertura del presidente Toti, che ha espresso estrema cautela sul rientro temporaneo nelle case, la protesta in aula di un gruppo di sfollati con i cartelli “nessuna demolizione, senza per noi una soluzione. Vogliamo risposte”.

“Le persone che sono qui hanno sofferto quella tragedia; e oggi vivono il dramma di essere sfollate in una condizione di estrema precarietà – sottolineano Pastorino e il collega Francesco Battistini – Toti riferisce che, per motivi di sicurezza, non è dato sapere se e quando i cittadini potranno accedere alle proprie case. Se è vero che su questo non possono esserci certezze, allora devono esserci sui risarcimenti e sulla consegna dei nuovi alloggi. Noi dobbiamo certezze ai residenti, perché dentro quelle case c’è tutta la loro vita. In questi giorni sono circolate previsioni fantasiose sulla ricostruzione: qualcuno dice addirittura  2 o 3 mesi, quando non sappiamo neppure se in un periodo del genere sarà risolto il problema della demolizione. Ben venga, come afferma il sindaco Bucci, il ritrovare l’orgoglio genovese. Ma quell’orgoglio passa dalla verità, quindi dal dire che i tempi saranno ben più lunghi. Gli errori sono sotto gli occhi di tutti: non commettiamone altri. Siamo l’unica città portuale che ha deciso di non avere una zona dedicata al concentramento dei camion, perché proprio quella zona è occupata illegittimamente da un importante esponente della logistica. Ora quell’area serve per la viabilità. E allora, su questo, sfidiamo Toti e Bucci: sarete in grado di ricondurre alla trasparenza le questioni sui beni pubblici? Sarete capaci di riconsegnare quell’area alla pubblica utilità?”

“Crediamo siano stati commessi molti errori di cui tutti, e non soltanto chi governa adesso, dobbiamo sentirci responsabili. Su quel tratto autostradale pesa la responsabilità di un’intera classe politica. Quindi ora dobbiamo cambiare i presupposti: anzitutto avere il coraggio di cambiare il rapporto con RFI, che oggi detta le condizioni; quando invece dovrebbe essere il contrario. Loro devono mettere a disposizione le aree per i parcheggi di interscambio; loro devono potenziare il trasporto su ferro”.

“Ora ci aspettiamo collaborazione per cancellare l’isolamento in cui versa non solo la Valpolcevera, ma anche comuni come Arenzano e Cogoleto, finora totalmente ignorati. Tutto il ponente è in difficoltà – afferma in aula Pastorino, ricordando a Bucci il suo ruolo di sindaco metropolitano – La settimana scorsa abbiamo scritto all’Assessore Viale denunciando l’assenza di  farmacie notturne in tutta la Valpolcevera. Stamattina abbiamo scoperto che a ponente c’è un’emergenza-approvvigionamento dei medicinali. La conclusione è evidente: va ricostruita una rete dei servizi sociosanitari diversa da quella attuale. Il potenziamento della sanità in Valpolcevera è un’esigenza ancor più reale. Per anni in quella zona abbiamo assistito al depotenziamento e al depauperamento dei presidi sociosanitari: un errore gravissimo, che oggi ci consegna una situazione drammatica. Servono da subito strutture di primo intervento”.

“La situazione è difficilissima, quando riapriranno le scuole sarà devastante. Dunque le scelte diventano determinanti: la classe politica trovi momenti di condivisione, perché le idee migliori usciranno solo dal confronto con i municipi e con i loro rappresentanti, che conosco i fabbisogni e sanno individuare i disagi del territorio in cui vivono – concludono Pastorino e Battistini – La drammatica vicenda di ponte Morandi ci da la possibilità di ripensare questa città, come territorio e come flussi economici. Genova è una città che non vive di solo turismo, ma anche di risorse economiche proprie. Questo il punto da cui partire per una legge speciale che, comunque, va condivisa attraverso il rapporto con la cittadinanza”.

Stefano Costa (Vince Genova) ha rivolto innanzitutto un pensiero ai parenti delle vittime, agli sfollati e alle imprese e ai commercianti che versano in forte difficoltà e ha ringraziato le Istituzioni, le Forze dell’Ordine, i volontari per l’efficace lavoro svolto. Secondo Costa il modo migliore per onorare le vittime è  l’impegno di tutti, ciascuno per le proprie competenze, per accelerare la difficilissima ricostruzione, indifferibile per la città.

Lorella Fontana (Lega Salvini Premier) ha sottolineato che il crollo del ponte Morandi rappresenta una delle pagine più drammatiche della storia di Genova. Per ore e ore –ha detto – abbiamo assistito all’incessante lavoro dei Vigili del Fuoco, dei volontari della Protezione Civile e delle Pubbliche Assistenze, degli agenti delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale, nonché di 30 splendidi cani. A tutti il consigliere ha rinnovato un ringraziamento che non passerà mai.

Giovanni Lunardon (Pd) ha auspicato che la politica dia un segno concreto di unità e per questo – ha ricordato – il Pd ha chiesto la seduta straordinaria congiunta. Il consigliere ha definito ideologico il dibattito sulle concessioni della rete autostradale. Società autostrade – ha aggiunto – deve pagare sia i danni diretti che indiretti provocati dal crollo. Secondo il consigliere occorrono azioni speciali per Genova con agevolazioni fiscali e contributi per famiglie e imprese creando anche una “zona economica speciale”.

“Servono provvedimenti speciali, sulla scorta di quanto è avvenuto dopo l’ultimo terremoto in Emilia Romagna – hanno sottolineato i consiglieri del Pd – E quindi: sospensione dei tributi, finanziamenti agevolati al termine dell’emergenza per chi deve iniziare nuovamente a pagarli e misure concrete a sostegno delle imprese e del lavoro. Autostrade deve pagare tutti i danni e servono risposte definitive sia per gli sfollati, sia sul fronte della viabilità. Inoltre è importante attivare la Zona economica speciale, che consente un credito di imposta fino a 50 milioni di euro. Tutti vogliamo verità e giustizia per quanto accaduto a Genova, ma spetta alla magistratura accertare le responsabilità. Oggi abbiamo il dovere di lavorare tutti insieme per far ripartire la città e il Consiglio odierno ha rappresenta un momento di unità istituzionale molto importante. L’unica nota stonata riguarda infrastrutture fondamentali per il futuro di Genova come gronda e terzo valico. Durante la seduta abbiamo chiesto al sindaco Bucci e al presidente Toti di assumere l’impegno solenne, davanti all’aula, di sostenere l’accelerazione della realizzazione di queste due importanti opere, dopo che era stata respinta la nostra richiesta di inserire questi punti nell’ordine del giorno da sottoporre al voto del Consiglio. Ma dal governatore è arrivato solo in timido sostegno personale nei confronti di gronda e terzo valico. Una risposta del tutto insoddisfacente e un’occasione persa per fare chiarezza in una sede istituzionale autorevole su opere fondamentali per il futuro della comunità genovese”.

Matteo Rosso (FdI) ha ricordato le vittime del crollo, che rappresentano una profonda ferita per la città. Rosso ha chiesto al sindaco Bucci di intitolare il padiglione blu della Fiera del Mare, che ha ospitato le salme e poi i funerali, alle persone che hanno perduto la vita nella sciagura del 14 agosto.

Cristina Lodi (Partito Democratico) dopo aver ringraziato a nome del suo gruppo, tutti coloro che hanno lavorato nel corso dell’emergenza, ha ricordato quanto Genova, abituata a ‘mugugnare’ sappia essere, nei momenti più importanti, solidale. Ritengo fondamentale – ha continuato – individuare le colpe per ottenere i risarcimenti, anche se essere risarciti della perdita di una vita, di una casa, dei propri valori e ricordi, non è possibile.

Lilli Lauro (Giovanni Toti Liguria), nella doppia veste di consigliere comunale e regionale, ha espresso il proprio cordoglio per le vittime del crollo e ha manifestato solidarietà agli sfollati e per i lavoratori delle aziende colpite dal crollo. Lauro ha assicurato che queste drammatiche realtà non saranno dimenticate. Il consigliere ha sottolineato l’impegno immediato e capillare del servizio regionale di Protezione civile e l’attività dei rappresentanti dei municipi nel segnalare i problemi nei diversi quartieri.

Alberto Campanella (Fratelli d’Italia) ha solidarizzato con le vittime, ringraziando chi si è adoperato nel corso dell’emergenza, e ha evidenziato le difficoltà alle quali stanno andando incontro i commercianti penalizzati dal crollo del Morandi. Il consigliere ha auspicato che Genova rinasca il prima possibile attraverso le infrastrutture di cui ha urgente bisogno, a partire – ha detto – dal collegamento ferroviario con Alessandria, anche per smaltire il traffico merci. Campanella ha ricordato di avere chiesto, in particolare, che vengano annullate, per tutto il periodo dell’emergenza le cartelle di pagamento, incluse quelle ex Equitalia, attuale Agenzia delle Riscossioni.

Franco Senarega (Lega Nord Liguria-Salvini) ha sottolineato la necessità di mettere in campo tutti i controlli necessari per conoscere lo stato di manutenzione di tutte le infrastrutture liguri e italiane stanziando le risorse utili per eventuali interventi di recupero. Senarega ha sottolineato, inoltre, la necessità che il governo metta in campo strumenti legislativi adeguati per velocizzare gli interventi dopo il crollo del ponte Morandi di Genova.

Angelo Vaccarezza (FI) ha sottolineato che il crollo del Ponte Morandi è una tragedia che ha colpito tutta la Liguria. Ci sono state – ha detto – due velocità, una della politica nazionale, che guardava alle prossime elezioni, mentre a livello locale c’è stata un’unità che, al di là degli schieramenti politici, non deve venire meno nei prossimi mesi. Il consigliere ha, quindi, invitato a non cadere in futuro in polemiche e ha auspicato che gli amministratori nazionali seguano l’esempio degli amministratori locali.

Mario Mascia (Forza Italia) ha rilevato che la novità più significativa sia il rapporto di fiducia e amicizia che, in questo tragico frangente, ha legato i cittadini genovesi al sindaco Bucci e al governatore Toti. Non tutti, soprattutto sui social network – ha sottolineato – hanno saputo resistere alla tentazione di soffiare sul fuoco facendo una sterile polemica politica, del resto inutile perché è stato dimostrato che  il rapporto tra le istituzioni e i cittadini è stato rinsaldato – ha concluso –  grazie al sindaco e al governatore.

Paolo Putti (Chiamami Genova) ha confessato di aver vissuto, dal 14 agosto, momenti di sgomento, dolore e rabbia. Putti ha ricordato il suo stretto legame con la Valpolcevera dove è nato, cresciuto e vive e ha annunciato di avere come obbiettivo prioritario fare, insieme ai cittadini della Valpolcevera, qualcosa di utile e importante per la città.
Giovanni Boitano (Liguri con Paita) ha auspicato che nei prossimi mesi non si spengano i riflettori sulla tragedia del Ponte Morandi. Boitano ha ribadito la necessità che una parte delle entrate fiscali che derivano dal porto siano mantenute su Genova e l’importanza di completare il Terzo valico e realizzare la Gronda.

Rosario Amico è intervenuto in rappresentanza di Anci Liguria e ha consegnato, attraverso gli uffici, ai tutti i consiglieri regionali e comunali un documento che contiene gli interventi richiesti dai sindaci per affrontare alcune problematiche sorte dopo il crollo del Ponte Morandi. Amico ha segnalato che il crollo del Ponte è una ferita non solo per Genova ma per tutto il paese e per la rete infrastrutturale del nord ovest e ha apprezzato il confronto avviato subito dopo la tragedia da Regione e Comune con Anci per accogliere le segnalazioni sulle criticità segnalate dai sindaci, relative soprattutto alle conseguenze del crollo del ponte per quanto riguarda mobilità, trasporti, viabilità, sistema produttivo e assistenza sanitaria. Amico ha sottolineato, fra l’altro, le problematiche legate al sistema scolastico per le difficoltà di collegamento fra il levante e il ponente, provocate dal crollo del ponte Morandi.

“Il consiglio regionale della Liguria e il consiglio comunale di Genova, presieduti da Alessandro Piana e Alessio Piana, quest’ultimo anche presidente del Cal, nella seduta odierna, congiunta e straordinaria monotematica sul ponte Morandi, hanno approvato all’unanimità l’ordine del giorno in cui chiedono al Governo una legge speciale per Genova – ricordano da Anci – Una legge che abbia l’obiettivo di snellire le procedure burocratiche per l’affidamento dei lavori di progettazione e di esecuzione delle opere relative alla ricostruzione del ponte Morandi, verificando se ci sono le condizioni per attuare la sospensione del pagamento di mutui, tributi, contributi e premi per il periodo dell’emergenza. Periodo che, ha detto il presidente della Regione Liguria e commissario straordinario per l’emergenza Giovanni Toti «non si preannuncia breve ma si spera non sarà lunghissimo, e comunque potrà considerarsi cessato solo quando il ponte sarà ricostruito”.

Il documento chiede al Governo di “indicare un commissario straordinario per la ricostruzione e idonei strumenti quali ad esempio l’istituzione di una zona economica speciale, che prevedano finanziamenti e misure specifiche di carattere economico e fiscale, compresi strumenti di integrazione salariale a favore delle attività economiche coinvolte e l’attivazione di specifici ammortizzatori sociali”.

“Rimangono delle criticità, soprattutto nella Val Polcevera, ancora divisa in due, ma l’impegno degli assessori regionali tutti, dal turismo alla scuola ai trasporti alla sanità, con cui Anci Liguria sta avendo un costante confronto positivo in questi giorni difficili e a cui vanno i più sentiti ringraziamenti, sta dando grandi e pronti risultati a beneficio delle popolazioni coinvolte dal disastro”.

Renato Falcidia (Presidente Municipio Centro Ovest) ha ringraziato tutti coloro che si sono mobilitati e sono intervenuti nel corso dell’emergenza per la grande professionalità dimostrata. Ha sottolineato, tra i tanti temi legati all’emergenza abitativa, alla viabilità e ai servizi, quello della sofferenza del piccolo commercio, nella cosiddetta “zona rossa” e nelle vie limitrofe. Non possiamo permetterci – ha detto – di chiudere una sola saracinesca, perché il nostro tessuto sociale si basa anche su questo importante aspetto.

Federico Romeo (Presidente Municipio Valpolcevera) ha elencato le esigenze dei territori: la realizzazione di un parcheggio di interscambio nella zona di Vesima, una nuova nave-bus, il potenziamento delle linee bus collinari, la velocizzazione della rampa di accesso alla A10, di lungomare Canepa e, soprattutto, la necessità di far ripartire i lavori legati al collegamento finale di sponda sinistra e destra del Polcevera con la strada a Mare. E’ necessario – ha continuato – che la Valpolcevera abbia parcheggi di interscambio, e ha chiesto un impegno della Regione per la Casa della salute in Valpolcevera e per la salvaguardia del piccolo commercio e imprese, con la creazione di una quota a fondo perduto a carico di Autostrade.

Da Roma, l’onorevole di Forza Italia Roberto Cassinelli nel suo intervento alla Camera ha detto: “Il crollo del ponte Morandi ha portato indietro l’orologio del tempo a Genova agli anni ’60. Serve subito una legge speciale che preveda idee per la demolizione dei tronconi rimasti in piedi e per la ricostruzione del nuovo viadotto autostradale. Occorre prevedere l’istituzione di Zone Franche Urbane con programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese e, contestualmente, prevedere delle Zone Economiche Speciali, come previsto per il Mezzogiorno con il decreto del presidente del consiglio del 26 febbraio 2018, per agevolazioni fiscali, finanziarie e semplificazioni amministrative”.

“Qualsiasi decisione si prenda, l’importante è che non ritardi neppure di un minuto l’avvio dei cantieri per la ricostruzione del ponte. E si facciano, ancora più rapidamente, le grandi opere come Gronda e terzo Valico”.

Cassinelli ha concluso chiedendo al governo di assegnare al governatore ligure Giovanni Toti l’incarico di commissario straordinario per la ricostruzione.

Intervenendo alla Camera, il deputato genovese Luca Pastorino, segretario di presidenza per Liberi e Uguali, ha detto:”Mi sembra di essere tornato alla scorsa settimana. Solo chi vive quotidianamente la tragedia del Ponte Morandi può avere contezza della situazione. Oggi abbiamo assistito al remake dell’audizione del 27 agosto. Ministro Toninelli, vada a dire agli sfollati che ha ricevuto delle pressioni per non pubblicare gli atti delle concessioni. Lo vada a dire a tutta Genova. Noi abbiamo chiesto un piano per la città, che ha bisogno di un Governo presente. È stato annunciato un decreto, senza che siano stati indicati i tempi e i contenuti. Lo avevamo chiesto dopo 2 giorni e ne sono passati 22 di giorni. Servono misure di sostegno alle famiglie sfollate e di sostegno al Comune di Genova. Bisogna far restare le aziende, non prevedere delocalizzazioni temporanee. Finora il Governo ha pestato l’acqua nel mortaio ed ha prodotto più atti sui social che in parlamento”.

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