Riconoscimento

Circolo degli Inquieti, il direttore del Museo Egizio di Torino premiato con l’Inquietus Celebration

Christian Greco premiato ieri sera a Finalborgo

Finale Ligure. Si è svolta ieri sera all’auditorium di Finalborgo in una sala affollatissima e festante la premiazione di Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino con l’Inquietus Celebration 2018, il premio del Circolo degli Inquieti di Savona volto a celebrare e promuovere l’Inquietudine come sinonimo di conoscenza e crescita culturale. Il medium è l’incontro con personalità affermatesi per vivacità intellettuale e sentimentale e per l’originalità del loro percorso di vita o di carriera.

Christian Greco, prima della serata, ha incontrato il direttore del Museo Archeologico del Finale, Andrea De Pascale, che ha guidato Greco in una visita privata al museo finalese.

Nella Mazzoni, presidente dell’Associazione Spia (Sentieri di Psicologia Integrata e Applicata) di Finale, nel presentare la serata ha descritto l’inquietudine di Greco ripercorrendone le tappe professionali e mettendone in risalto gli elementi costitutivi così ben rappresentati dalla carriera: curiosità, determinazione, coraggio, capacità di relazioni, tendenza alla perfezione pur nella consapevolezza dell’inesistenza della stessa, capacità di visione.

Christian Greco ha poi illustrato la collezione torinese in un racconto che partendo dalle origini ha affrontato il tema del valore del Museo come istituzione che deve entrare in contatto con la popolazione, tutta la popolazione, restituendo il significato di appartenenza: “Ogni oggetto ci racconta di noi, ogni oggetto, seppur risalente a migliaia di anni fa, è parte di noi, di quello che siamo oggi. Per questo è necessario che il Museo esca dai suoi confini, diventi un elemento vivo della nostra società: la ricerca continua è il mezzo per aiutarci a capire quello che siamo oggi. La collezione torinese trae origine dalla decisione del re Carlo Felice, nel 1824, di acquistare la grande collezione di antichità egizie di Bernardino Drovetti per la cifra di 400 mila lire (una cifra enorme per l’epoca, e, solo per dare un paragone, oggi alla cultura viene destinato lo 0,4 per cento, valore che ci pone subito sotto all’Albania per impegno di spesa nel settore culturale!) e, unendo altri reperti di antichità classiche di Casa Savoia, tra cui la collezione Donati, dar vita al primo Museo Egizio del mondo”.

“Come direttore del Museo, il mio impegno è stato da subito quello di riorganizzare e schedare con metodi moderni l’enorme patrimonio di cui l’Egizio dispone e subito dopo di immaginare ogni possibile attività aperta al pubblico per far sì che tutti, bambini, studenti, adulti, curiosi, italiani, nuovi italiani includendo i diversamente abili, potessero conoscere le proprie origini, godendo del valore immenso dei reperti di cui disponiamo. Il lavoro di ricerca continua, così come continuano le campagne di scavo, interrotte per più di 30 anni: l’Egitto continua ad avere cose da rivelarci e la ricerca passa anche dal lavoro sul campo”.

Il presidente del Circolo degli Inquieti, Paolo De Santis, ha poi premiato Greco con l’Inquietus Celebration sottolineando come l’inquietudine sia uno dei tratti distintivi degli uomini di cultura e come Greco sia un esempio lampante di inquietudine, proprio nel modo con cui ha immaginato la nuova vita del Museo, ha poi consegnato al premiato un vaso di vetro realizzato dall’artista Vanessa Cavallaro di Altare, patria dell’arte vetraria in Liguria, e la spilla con il logo realizzato da Ugo Nespolo per il Circolo degli Inquieti.

La relazione di Greco e la premiazione sono state accolte da scroscianti appalusi da parte del pubblico. Al termine della manifestazione molti fra i presenti sono andati a ringraziare e a congratularsi con il dott. Greco per il suo immane e instancabile lavoro.

L’appuntamento con la manifestazione Terra Inquieta, prosegue oggi pomeriggio a Finale con un doppio incontro sul tema “Terra Fragile”: alle 17 la geologa e alpinista Silvia Metzeltin converserà con Nella Mazzoni, presidente dell’Associazione Spia, sul tema “L’antropocene esiste”. L’incontro affronta il tema della presenza umana sulla Terra e la sua influenza sull’esistente: antropocene infatti è un neologismo recente che attinge al greco, trattandosi di un concetto legato alla scienza, ma che è allo stesso tempo di attualità e definisce il periodo di Storia della Terra nel quale gli umani hanno influenzato in modo significativo gli ecosistemi.

Alle 18 il sindaco di Finale Ugo Frascherelli intervisterà Alessandro Grillo, inquieto arrampicatore, sul tema “Terra da scalare”. Ricorrono 50 anni da quando giovani “eretici” dell’arrampicata sportiva, lasciavano i mezzi classici, per affrontare il verticale delle pareti del finalese, con scarpe da ginnastica ed attrezzature limitate, sconvolgendo il mondo dell’alpinismo ed aprendone un’era nuova.

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