A giudizio

Savona, ferma le auto convinto che a bordo ci sia la ex: resta in carcere

Nei guai è finito il 32enne Giovanni Rapisarda: secondo l'accusa bloccava i veicoli colpendoli con calci e pugni, cercando di aprirli

tribunale savona

Savona. E’ stato processato questa mattina in tribunale Giovanni Rapisarda, il trentaduenne arrestato ieri con l’accusa di violenza privata dopo essersi meso a bloccare le auto in transito in via Fontanassa a Savona. Il giudice ha convalidato il suo arresto ed ha disposto per l’imputato la custodia cautelare in carcere. Vista la richiesta di termini a difesa del suo legale, l’avvocato Tiziano Gandolfo, il processo è stato invece rinviato al prossimo 12 luglio.

Secondo l’accusa, Rapisarda, un volto noto alle forze dell’ordine, è sceso in strada ed ha cominciato a fermare le auto di passaggio chiedendo agli automobilisti di poter controllare i bagagliai delle vetture nelle convinzione che potesse esserci nascosta la sua ex moglie. Per farlo smettere era stato necessario l’intervento dei carabinieri che lo hanno poi arrestato appunto per violenza privata e danneggiamento (nel tentare di aprire il portellone di un’auto l’avrebbe rotto).

A finire in manette ieri sera Giovanni Rapisarda, 32 anni, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti penali. I carabinieri di Savona, dopo gli accertamenti di rito, lo hanno accusato di violenza privata e danneggiamento aggravato.

A casa dell’uomo, i militari avevano trovato anche una discreta quantità di una sostanza chimica cristallina che non si esclude possa essere stupefacente.

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