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Regione, Viale: “Al più presto in consiglio proposte di legge condivise sulla commissione regionale antimafia”

"Come assessore con delega alla sicurezza sosterrò con forza questa iniziativa"

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Regione. “Auspico che vi sia un provvedimento bipartisan per la costituzione anche in Liguria di una commissione regionale antimafia. Ad oggi vi sono alcune proposte di legge che giacciono in consiglio regionale: spero vengano calendarizzate al più presto. Come assessore con delega alla sicurezza sosterrò con forza questa iniziativa, che ritengo corretto venga proposta in modo condiviso da parte di tutti i gruppi rappresentati in Consiglio”.

Così la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale in merito a quanto emerso dalla relazione dell’attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia di Genova nel secondo semestre 2017 in merito alla presenza della criminalità organizzata e in particolare della ‘ndrangheta calabrese. L’assessore ricorda che Regione Liguria si è costituita parte civile nel processo sui “Conti di Lavagna”, frutto della maxi inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella cittadina e nel Tigullio.

“L’azione della Regione – prosegue l’assessore Viale – mira a rendere consapevoli gli amministratori e i cittadini sulla presenza della criminalità; prevenire e opporsi alle infiltrazioni criminali, sostenere progetti per il riutilizzo dei beni confiscati, nella consapevolezza che qui le mafie si manifestano in modo meno evidente, senza sanguinosi delitti, nel tentativo di condizionare non solo i comportamenti di cittadini e imprenditori ma anche l’operato di amministrazioni locali. Noi non abbassiamo la guardia: anche il presidente Toti, nel corso dell’audizione in Commissione nazionale Antimafia, aveva ribadito la massima attenzione su questi temi”.

Sul fronte del riutilizzo dei beni della criminalità organizzata, l’assessore Viale ha aggiunto: “E’ uno dei punti centrali dell’azione di contrasto alle mafie. Regione Liguria sta realizzando, sotto la regia della Prefettura e d’intesa con il Comune, un censimento catastale di questi beni, in particolare di quelli legati alla confisca Canfarotta per garantirne il riutilizzo. Questo è fondamentale per dare un messaggio ai cittadini sulla presenza forte dello Stato”.

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