Dalla giunta

La Regione pronta a chiedere l’eliminazione della retroattività per il decreto attuativo della Buona Scuola

"Penalizzati circa 1000 laureati e laureandi in scienze pedagogiche in Liguria"

palazzo regione

Regione. La giunta regionale della Liguria si impegna a proseguire il dialogo con il Miur affinchè ponga rimedio a quanto previsto dal decreto 65 del 2017 (attuativo della legge “Buona scuola”), che impone, con effetto retroattivo, ai laureati in scienze dell’educazione il possesso della specializzazione in “educatore dell’infanzia” per svolgere la professione di educatore negli asili nido e nelle scuole per l’infanzia.

È quanto prevede l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio regionale, a seguito dell’incontro di una rappresentanza di studenti universitari e neolaureati liguri con la vicepresidente e assessore alle politiche sociali Sonia Viale, l’assessore alla dormazione Ilaria Cavo e i capigruppo. In particolare, l’ordine del giorno impegna la giunta a sollecitare il Miur affinché emani sia la circolare interpretativa del decreto, eliminando la retroattività, sia le linee guida per l’attivazione corso di specializzazione in “Infanzia”. L’obbligo della specializzazione prevista dal decreto con effetto retroattivo riduce infatti i possibili sbocchi occupazionali e svaluta il titolo di laurea sia chi si è laureato quest’anno sia chi sta completando il percorso di studi, a partire dalle immatricolazioni dell’anno accademico 2014/15.

“La scorsa settimana – spiega la vicepresidente Viale – ho incontrato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti a cui ho sottoposto anche questa problematica, fornendogli una nota dettagliata. Ho pertanto ricevuto rassicurazioni che il problema è stato colto nella sua rilevanza e che gli uffici del ministero stanno predisponendo una circolare di chiarimento che eviti di penalizzare questi studenti. È necessario rimediare a questa palese ingiustizia che ha determinato la nascita di nuove figure di ‘esodati’ nel settore degli educatori”.

“Questi ragazzi – aggiunge l’assessore Cavo – si sono iscritti a un corso di laurea, certi di poter poi lavorare anche nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, mentre il decreto ha tolto loro questa possibilità. Ribadiremo al ministro la questione in modo formale certi che il problema verrà affrontato e risolto in modo rapido come già accaduto per altre problematiche che mi sono trovata a sottoporgli. I nostri uffici inoltre scriveranno a tutti i comuni della Liguria e agli asili privati, evidenziando che qualora avessero bisogno di assumere personale possono impiegare questi laureati, a prescindere dal possesso di questa specializzazione, tenuto conto che ad oggi mancano ancora le linee guida del Miur per attivarla nei diversi atenei. Da questo punto di vista l’Università di Genova si è già impegnata ad attivare il corso per l’anno accademico 2018/19, non appena avrà le indicazioni nazionali per procedere”.

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