La quinta di copertina

Due libri per… gli amanti dei polizieschi non violenti e gli amanti dei libri di spionaggio

"La quinta di copertina" è la rubrica per gli appassionati di lettura, ogni venerdì due libri consigliati da "La Compagnia dei Lettori"

Quinta Copertina 6 Luglio

La Compagnia dei Lettori è un gruppo nato allo scopo di leggere e parlare di libri condividendo emozioni e riflessioni scaturite da una passione comune. Si riunisce ogni primo martedì del mese alla Feltrinelli di Savona.

Chi desidera partecipare agli incontri, può scrivere a lacompagniadeilettori@gmail.com. In questa rubrica, ogni venerdì, verranno consigliati due libri ad altrettante “categorie” di lettori.

CONSIGLIATO AGLI AMANTI DEI POLIZIESCHI NON VIOLENTI

Titolo: Il mistero del crocevia o Il Crocevia delle Tre Vedove
Autore: Georges Simenon
Anno: 1931
Pagine: 141
Prezzo: 10 euro

LA NOSTRA OPINIONE: Simenon riesce a descrivere anche il nulla e Maigret non si smentisce mai. un po’ diverso dai soliti Maigret, con più azione e colpi di scene in pieno stile Poirot, Maigret ricostruisce i fatti. Simenon ricrea molto bene l’atmosfera quasi claustrofobica del “carrefour” con le tre case in cui si sviluppa la scena e in cui si muovono i personaggi. Chi ha ucciso un famoso ricettatore di diamanti venuto dall’estero? Il cadavere è stato ritrovato nell’automobile di un uomo del luogo, ma Maigret non è convinto, e alla fine sbroglierà la matassa che vede protagonista una grande banda criminale. La scrittura è semplice ma non cade mai nel banale e dietro una trama apparentemente semplice si nasconde una storia difficile da intuire subito con le semplice battute scritte. Al romanzo è ispirata una pellicola cinematografica, dal titolo omonimo La notte dell’incrocio.

CITAZIONE: «Ho saputo che desidera parlarmi, commissario… Ma la prego, si accomodi…». Il suo accento era più marcato di quello di Carl. La voce cantava, abbassandosi sull’ultima sillaba delle parole. E il fratello le stava accanto come uno schiavo al fianco della regina affidata alla sua protezione.

CURIOSITA’ SULL’AUTORE: L’autore aveva dei ritmi di scrittura che sconfinavano nella nevrosi. Nella redazione Adelphi abbiamo potuto consultare la bibliografia curata da Claude Menguy, da cui risulta: Simenon ha firmato in proprio ben 252 opere di narrativa; altre 201 sotto 17 diversi pseudonimi, spesso risalenti ai suoi anni da giornalista, il più noto è Georges Sim; più i racconti, gli scritti autobiografici, i reportage. Un corpus di opere che ha del mostruoso. Non era leggenda, ma verità, che il “petit Sim”, come lo chiamava Colette, scrivesse un Maigret in una settimana. Simenon era un duro nel negoziare i contratti. Un businessman tra i più tosti. Un vorace consumatore sessuale. Eppure, da artista, era un uomo sofferente. Ricorda Pinotti: «Nella fase preparatoria, sono parole sue, entrava in “état de roman”, in stato di romanzo: nausee, vertigini, malesseri acuti, cui seguiva la fase liberatoria della scrittura. Quasi una possessione psicosomatica. Lo stesso Maigret affronta le inchieste in termini più emotivi che razionali, lasciandosi possedere da vicende e atmosfere, come in trance…».

CONSIGLIATO AGLI AMANTI DEI LIBRI DI SPIONAGGIO

Titolo: La talpa
Autore: John Le Carrè
Anno: 1974
Pagine: 364
Prezzo: 10 euro

LA NOSTRA OPINIONE: Il romanzo ci catapulta nel 1973, in piena guerra fredda. Il KGB introduce una talpa nel MI6. Smiley, il protagonista, viene descritto ed agisce come un vero agente segreto e Le Carrè mostra in questo romanzo il suo talento di far respirare al lettore l’aria londinese di quegli anni, di far vivere le paure,le tensioni e le azioni dei servizi segreti dei due blocchi contrapposti, mentre il mondo “civile” continua a condurre la propria vita. Un libro davvero molto affascinante dal punto di vista stilistico e storico. Anche se i nomi e i personaggi descritti sono tanti, la scrittura ti mantiene sempre attento e vigile senza mai perdere il filo della storia.

CITAZIONE: “Avere il tuo libro trasformato in un film è come vedere il tuo bue trasformato in dadi da brodo.”

CURIOSITA’ SULL’AUTORE: I doppiogiochisti non dovrebbero essergli molto simpatici: a causa di uno di essi dovette bruscamente concludere la sua carriera di agente segreto (sebbene, col senno di poi, ci guadagnò); e ne tracciò in seguito, forse anche per vendicarsi, uno spietato ritratto in uno dei suoi romanzi più belli, “La talpa”. Eppure John Le Carré, lo scrittore di thriller di spionaggio più famoso del mondo, fu tentato a sua volta di “passare dall’altra parte”, di compiere una defezione e andare a rifugiarsi tra le braccia del nemico, nell’Unione Sovietica comunista. Accadde durante la guerra fredda, quando usava ancora il suo vero nome, David Cornwall, si trovava in Europa al servizio dell’MI6, il servizio di spionaggio di Sua Maestà britannica, e non aveva ancora iniziato la sua prodigiosa carriera di scrittore. Benché le sue idee siano oggi dichiaratamente di sinistra, non fu l’ideologia a fargli desiderare di lasciare l’Occidente per il fronte opposto, bensì semplicemente la sua onnivora curiosità: “Mi sarebbe piaciuto sapere com’era veramente la vita al di là della cortina di ferro”.

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