Albenga. Tre settimane fa si era verificata una grossa moria di volatili nel rio Carenda all’altezza di Campochiesa (Albenga). A farne le spese erano stati soprattutto dei germani reali, trenta dei quali, morti per avvelenamento da botulino. Sei esemplari, che erano ancora vivi, erano stati recuperati e curati dai volontari della Protezione Animali.
“Purtroppo ne sono stati salvati solo tre, che ora stanno facendo la convalescenza nel prato della volontaria dell’Enpa Silvia e appena ristabilitisi completamente verranno rimessi in libertà” spiegano dall’associazione animalista.
“Il botulino è una tossina che si sviluppa nei corpi in putrefazione di pesci ed altri animali morti negli stagni surriscaldati con poco ossigeno e a temperatura superiore a 25 gradi circa e che, attraverso un complesso ciclo biologico, avvelena soprattutto i germani reali ma anche colombi e gabbiani che si cibano delle larve, per loro gustose ma micidiali; l’infezione può rapidamente regredire con il raffreddamento ed il reintegro delle acque, che solo una discreta pioggia potrebbe realizzare” spiegano dall’Enpa di Savona.
“L’avvelenamento si verifica con frequenza in molti torrenti della provincia e solo una sapiente gestione idraulica, soprattutto delle foci, permette di evitarlo, favorendo la costituzione di specchi d’acqua non troppo piccoli ed alimentati da ricambi, ad esempio sfruttando le sia pur basse maree, ricoprendo i piccoli stagni e, soprattutto, asportando al più presto i corpi di pesci ed altri animali morti” concludono dalla Protezione Animali Savonese.