Atletica leggera

“Un’emozione per la vita”: Mura racconta il Città di Savona 2018

Il Città di Savona è un meeting in costante ascesa: la ricetta, i bilanci e le prospettive per il futuro raccontate da Marco Mura

Meeting Città di Savona - Memorial Giulio Ottolia 2018
Foto d'archivio

Savona. Marco Mura è raggiante: due settimane son passate dal meeting Città di Savona – memorial Giulio Ottolia, ma il fautore della manifestazione ha ancora gli occhi emozionati e lo sguardo colmo dei sogni. Sogni che hanno preso davvero forma con le prestazioni della gara savonese, che ambisce a occupare sempre più uno spazio speciale nell’atletica italiana.

Filippo Tortu a due centesimi da Mennea, Luminosa Bogliolo al minimo per gli Europei di Berlino, record del meeting abbattuti in serie: l’edizione 2018 passerà alla storia e per superarla servono ormai vere imprese. Ivg.it ha incontrato Mura dopo il Golden gala, il grande evento romano dell’atletica internazionale, dove Tortu si è distinto di nuovo, ma non si è migliorato: c’è stato tanto da dire.

Quali sono le riflessioni “a mente fredda”?
Questo è, a oggi, il miglior meeting italiano nel 2018 dopo il Golden gala: ci sono tanti fattori, non solo Tortu e il suo risultato strabiliante. Innanzi tutto mercoledì 23 maggio s’è realizzato uno dei sogni più emozionanti della mia vita: è dal 2001 che organizzo meeting a Savona – con il Gran prix lanci, che vide prestazioni di rilievo mondiale – ma solo con la nuova pista del 2011 abbiamo potuto portare l’atletica anche sulla pista.

Pista veloce e cura dei dettagli come ricetta vincente?
C’è stata la lungimiranza di far omologare entrambi i rettilinei, per non condannare gli sprinter a correre spesso con il vento contrario: la pista, comunque, è molto veloce e, al tempo stesso, molto confortevole per l’allenamento. Gli atleti poi hanno confermato che le centinaia di persone a bordo pista aggiunge qualcosa al valore della prestazione. Curiamo davvero tutto: il giorno del meeting abbiamo anche ripulito la pista con l’idropulitrice e non era solo una questione estetica…

Cominciamo da Luminosa Bogliolo.
Un tempo fenomenale e devo sottolineare con orgoglio che è la capitana del team femminile del Cus Genova: alassina, che si allena con Ezio Madonia, ha corso i 100 m ostacoli in 12”99, abbattendo il muro dei tredici secondi, stabilendo la miglior prestazione italiana stagionale, la quinta della storia e il minimo per gli Europei. Questo le consentirà di partecipare ai Giochi del Mediterraneo a fine giugno e può puntare alla convocazione per gli Europei di agosto, ma nulla le vieta di sognare i Mondiali di Doha e i Giochi di Tokyo 2020.

La prestazione regina del meeting è comunque quella di Tortu.
Si, ma credo che il risultato della Bogliolo abbia lanciato il meeting: ha caricato chi ha corso dopo, facendogli capire che era una giornata dove si poteva davvero correre forte. E Perini, poco prima, aveva abbassato il record del meeting sui 110 ostacoli.
Le batterie dei 100 metri sono arrivate lì: affiancati dagli stranieri, prima jacobs ha fatto un 10”04 ventoso, Tortu ha risposto con 10”09. Qualcuno sperava che la finale non ci fosse, ma è stata determinante: non solo ha fatto ottenere a Tortu un 10”03, seconda prestazione all time italiana, ma ha anche lanciato il Golden gala, almeno per la sfida Tortu – Jacobs, che ha fatto parlare moltissimo sui giornali.

L’atletica torna al centro dell’attenzione mediatica e popolare?
Si, numerose testate nazionali ne hanno parlato e hanno parlato di noi, sottolineando come il nostro meeting abbia fatto appassionate all’atletica come non accadeva dagli anni ’80: due italiani sotto i 10”10, il record di Mennea in bilico, è qualcosa di storico, come si poteva vedere anche dal pubblico e dai media presenti. Una giornata speciale.

Difficile fare qualcosa di più.
Dal 2001 dico che sarà difficile far meglio, ma la mia passione e la mia ambizione spingono sempre: quest’anno, anche grazie ai Giochi europei paralimpici, il campo era tirato a lucido. E questo aiuta, esalta gli atleti, li gratifica: l’organizzazione della manifestazione è determinante.
Per il prossimo anno, avendo già il meglio dell’atletica italiana, penso si possa solo alzare l’asticella del livello tecnico degli stranieri, anche per stimolare ulteriormente gli italiani e far crescere ancora il meeting. Già quest’anno Navac ha lanciato il giavellotto oltre gli 80 metri e ben nove gare su quattordici hanno rivisto il record del meeting. Dopo il Golden gala, alla fine, c’è Savona: Lignano Sabbiadoro, Rovereto e Padova non solo hanno un budget ampiamente più grande, ma sono meeting per stranieri con qualche italiano, mentre Savona è pensato per gli italiani, con qualche atleta straniero di livello mondiale.

Sia l’assessore, sia il sindaco hanno parlato di altri lavori al Fontanassa: qualche desiderio?
Posso dire che è stato fatto tutto: la tribuna principale può essere però un valore aggiunto, anche per una maggior affluenza di pubblico e trasformare il campo in uno stadio.

Di tutto questo si notano ricadute anche sull’atletica giovanile locale?
Ci sono molte società che lavorano bene e, dopo un momento di crisi, l’atletica è tornata a essere scelta da ragazzi: il Cus ha centri giovanili che raddoppiano il numero di frequentatori e ci sono alcuni giovani promettenti, come Aurora Greppi, e Annabel Vitale del Run Finale.

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