Savona. Quello dello scorso 7 giugno davanti alla piscina Zanelli di corso Colombo non sarebbe stato un caso isolato. Il quarantaseienne savonese C.B., finito in manette per atti osceni dopo aver mostrato le parti intime ad una donna, sarebbe infatti un vero “maniaco seriale”.
Ne sono convinti i carabinieri di Savona che nelle ore successive all’arresto dell’uomo hanno continuato senza sosta l’attività investigativa sull’episodio per raccogliere elementi utili a supportare l’ipotesi che C.B. fosse responsabile di atti osceni (anche perché l’arrestato in aula si era giustificato dicendo che non voleva mostrare i genitali, ma soltanto fare pipì). In effetti, grazie alle testimonianze di altre donne, ma anche dall’analisi dei filmati di alcune telecamere di sicurezza, i militari hanno scoperto altri episodi del genere avvenuti in luoghi pubblici di Savona.
Insomma la posizione del quarantaseienne ora rischia di aggravarsi perché in altre occasioni avrebbe mostrato i genitali nell’atto di masturbarsi, per poi scappare immediatamente.
Alla luce dei nuovi elementi investigativi raccolti, gli uomini dell’Arma ritengono di essere davanti ad un maniaco seriale e non, come sostenuto da C.B. in occasione del processo per direttissima (il giudice in quella occasione gli aveva imposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione per tre volte alla settimana davanti ai carabinieri), di qualcuno che stava solo facendo i bisogni proprio nel momento in cui gli stava passando vicino una donna.