Savona. Qualcuno aveva deciso di investire diverse decine di migliaia di euro nel timore di non avere più il posto auto vicino a casa e anche nella speranza di poter parcheggiare in tutta sicurezza, conoscendo bene i propri “vicini di stallo” e quindi evitando sorprese come “graffi anonimi” o “ammaccature indesiderate”. Ora, però, la proprietà ha cambiato idea e perciò è tutto da rifare, con buona pace di chi aveva scelto di spendere tutti in una volta i costi della sosta giornaliera.
Tornano al centro della cronache i parcheggi di proprietà di Ata spa in via Saredo a Savona, che già lo scorso anno erano stati al centro di una polemica politica che aveva visto aspre critiche da parte di Pd e M5S rivolti ai vertici della società partecipata e all’amministrazione comunale savonese.
Come noto, in più occasioni Ata aveva messo all’asta i vari posti auto nella speranza di poter dare ossigeno alle proprie casse. I posti auto erano messi in vendita, singolarmente, e con prezzi diversi in base alla tipologia: 20.500 euro per il posto standard, 34.200 euro per il posto auto large e 25 mila euro per il posto auto medium. A questi costi vanno aggiunte le “spese di legge”.
Le varie aste, purtroppo, non hanno ottenuto il successo sperato: solo in dodici, infatti, hanno deciso di acquistare uno dei quasi 150 stalli resi disponibili per la vendita. Un “flop” che, di recente, ha spinto la società a tornare sui propri passi e all’antico: nelle ultime ore, infatti, nel parcheggio di via Saredo sta facendo nuovamente capolino il “gabbiotto” che ospita il parcometro precedentemente rimosso. I parcheggi diventati nel frattempo di proprietà privata sono stati invece dotati di dissuasori per evitare che altri non autorizzati vi lascino l’auto.
Dunque quest’area pare destinata a tornare ad essere un semplice parcheggio a pagamento, con buona pace di quanti hanno deciso di investire fino a 34 mila euro per acquistare un posto auto in un parcheggio privato. Una cifra che, considerando i costi massimi per la sosta durante tutto l’arco della giornata (10 euro al giorno) e la “una tantum” per la sosta di una intera notte (2 euro) sarebbe stata spesa addirittura in 7 anni, se non in 34 anni.