Savona. Rinunciare al contributo per i libri di scuola e destinare quegli stessi fondi all’acquisto di beni o al potenziamento dei servizi degli istituti scolastici della città. E’ questa, in estrema sintesi, la richiesta contenuta nella lettera che l’assessore ai servizi sociali del Comune di Savona, Ileana Romagnoli, ha inviato a tutte le famiglie della città della Torretta con figli che frequentano le scuole primarie (cioè le elementari).
Nonotante la grave situazione finanziaria del Comune, anche quest’anno l’amministrazione “ha mantenuto a bilancio le risorse per la fornitura gratuita dei libri di testo agli alunni della scuola primaria. Come sapete – scrive Romagnoli rivolgendosi direttamente alle famiglie – tale beneficio è riconosciuto a tutti gli alunni, indipendentemente dal reddito e dall’Isee posseduto, e comporta la consegna di cedole librarie all’inizio dell’anno scolastico. Con le cedole la famiglia potrà recarsi presso la cartoleria/libreria dove i testi sono stati prenotati e ritirare gli stessi gratuitamente. La cartoleria/libreria consegnerà poi al Comune tutte le cedole ricevendo il rimborso delle spese”.
“Non esistono purtroppo contributi statali per garantire la gratuità dei libri di testo e la spesa grava completamente sulle casse del Comune di Savona, che deve liquidare un importo notevole (circa 80 mila euro per anno scolastico), per fornire gratuitamente i libri a circa 2.400 alunni delle scuole primarie statali e non statali. L’importo per ogni alunno si può quantificare mediamente intorno ai 33 euro (di più o di meno a seconda della classe frequentata). Tale è il ‘risparmio’ per ogni famiglia moltiplicato per i figli frequentanti la scuola primaria”.
Poche decine di euro l’anno per ogni alunno, come si può vedere. Che però, utilizzati in altro modo, possono avere un impatto decisamente più rilevante per il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche direttamente dipendenti dal Comune. Da qui la richiesta: “Quello che vi chiediamo con questa comunicazione – scrive ancora l’assessore savonese – è di fare una riflessione sulla possibilità, come nucleo famigliare, di pagare direttamente i libri di testo del proprio figlio frequentatnte la scuola primaria, rinunciando al ritiro delle cedole librarie. La motivazione di questa richiesta nasce dalla necessità di richiamare i principi di solidarietà e condivisione che dovrebbero essere propri di una comunità, in questo momento di crisi economica, riconoscendo responsabilmente che la famiglia ha la possibilità di sostenere quella spesa e che il Comune, con quel risparmio, potrebbe offrire beni e servizi all’istituto scolastico di riferimento (che al momento non può offrire appunto per mancanza di risorse). Si può trattare di beni quali il materiale di cancelleria, igienico sanitario, materiale di consumo diverso e altro”.
Insomma, rinunciare a quello che pure è un diritto personale e favorire la comunità scolastica cittadina: “Solo voi sapete nel proprio intimo quanto questa rinuncia vi potrebbe costare o se invece vi sia possibile contribuire con tale gesto ad una maggiore disponibilità di risorse per la scuola che vostro viglio frequnta. Vi chiedo, se lo ritenete ed in modo assolutamente volontario, di compilare la dichiarazione sul retro di questas nota e di restituirla alla scuola entro il 12 giugno. A seguito della vostra rinuncia, l’amministrazione comunale individuerà, in collaborazione con le scuole, quali bene e servizi potranno essere forniti alle scuole (che verranno successivamente comunicati e resi noti a tutti i genitori) con i risparmi di spesa. Ovviamente tale scelta non influirà minimamente sull’investimento finanziario dell’Ente, che rimarrà invariato, tenuto conto che maggiore sarà il risparmio, maggiore saranno gli investimenti a favore delle scuole”.
Nei giorni in cui la discussione riguardante la flat-tax tiene banco a livello nazionale, quella che arriva dal Comune di Savona appare come una richiesta tutto sommato sensata: chi può acquistarli con le proprie tasche, rinunci ad avere libri gratis e ci consenta di investire le risorse risparmiate per migliorare la scuola.
Non tutti i savonesi, però, sembrano essere concilianti: qualcuno, infatti, ricorda gli aumenti delle tariffe delle mense e appare tutt’altro che disponibile ad accollarsi ulteriori spese. Quanti, dunque, aderiranno all’iniziativa del Comune che, come ricorda Romagnoli, ha uno spirito “essenzialmente di solidarietà sociale”?