Affondo

Il progetto della Maremma a Spotorno, minoranze all’attacco: “Fallimento del sindaco Fiorini”

Nuovo affondo dei consiglieri di opposizione dopo la bocciatura della Regione

Spotorno comune

Spotorno. “Il fallimento sul progetto della Maremma subito dal sindaco Fiorini, anche in qualità di titolare del settore urbanistica del Comune di Spotorno, bocciato sonoramente e senza appello dalla Regione Liguria, mette in evidenza la provvisorietà delle scelte del primo cittadino, il sostegno sbagliato alle posizioni dei privati, un metodo di amministrare superbo e per nulla dialogante con le minoranze e con il paese”. Così l’opposizione di Spotorno torna all’attacco dell’amministrazione comunale.

“La Regione Liguria con questa delibera chiude a qualunque possibilità di avviare operazioni urbanistiche in sfregio al paese deliberando “di prendere atto che non sussistono le necessarie condizioni per esprimere l’assenso, ai sensi dell’art. 58 della l.r. 36/1997 e s.m., alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma, promosso dal Comune di Spotorno, per l’approvazione del progetto di trasformazione urbanistica edilizia dell’area dell’ex Albergo Pippo in loc. Maremma e della variante al vigente PRG ad esso correlata.” rivelando ogni giorno di più che la Sua amministrazione non garantisce né la parte pubblica e né le parti private, che, nel caso della Maremma, dovranno ricominciare da zero il cammino progettuale” affermano congiuntamente i consiglieri Francesco Bonasera e Massimo Spiga di “Spotorno che Vorrei”, il consigliere comunale Matteo Marcenaro di “Spotorno nel Cuore” e il consigliere comunale Francesco Riccobene di “Adesso Spotorno”.

“Un intervento complesso di circa 18.000 metri cubi di edificazione che, per come è stato presentato dall’amministrazione, registra la totale mancanza di interesse pubblico”.

“Le tre minoranze consigliari avevano sostenuto, con numerosi interventi sui media e con dichiarazioni in consiglio comunale, l’esigenza che la proposta progettuale tutelasse l’interesse pubblico, modificando la convezione urbanistica presentata che, al contrario, segnava un forte interesse della parte privata, così come, peraltro, recita la delibera regionale n. 284 del 26.04.2018 “in esito all’istruttoria effettuata dalle strutture regionali, è emerso che le previsioni dell’Accordo di Programma proposto non presentano i requisiti propri degli interventi di ristrutturazione urbanistica e riqualificazione urbana previsti, in quanto si tratta essenzialmente di interventi di ricostruzione e nuova edificazione a carattere privato, alla stregua di un mero completamento edilizio, dove solo marginalmente è interessata la riqualificazione del relativo contesto urbanistico senza che siano apportati significativi miglioramenti alle infrastrutture ed alle dotazioni di servizi pubblici, con conseguente pressoché assenza dei motivi di pubblico interesse indispensabili per la formazione di un Accordo di Programma tra il Comune e la Regione”.

“Dunque, un Accordo di Programma, respinto al mittente che avrebbe dovuto essere approvato in variante urbanistica, ma che, già dall’inizio, non ha tenuto conto delle obiezioni delle minoranze e delle osservazioni presentate, che avevano enucleato l’evidenza dello scadente interesse pubblico”.

“Gli Accordi di Programma, inoltre, possono essere approvati in variante urbanistica, solo in presenza di un evidente interesse generale, cosa che non si registra in questo caso. Paradossalmente la Giunta Regionale di centro-destra ha scavalcato a sinistra la Sua Giunta ed il Sindaco stesso, facendo emergere le irregolarità contenute nella variante, approvata lo scorso anno dal consiglio comunale, con il voto della sola maggioranza”.

“La Giunta Regionale ha reso evidente che l’amministrazione di Spotorno è insensibile ai temi ambientali e della difesa del territorio, piegata, come è stata, sulle posizioni del privato proponente, che ovviamente, ha fatto il suo mestiere cercando di portare a casa il massimo risultato”.

“Infatti la delibera regionale sottolinea “Che, a fronte della richiesta di una importante trasformazione urbanistica, che implica la modifica della vocazione turistica dell’area prevista dal vigente P.R.G. verso una destinazione principalmente residenziale, le opere di urbanizzazione delle quali si farebbe carico il soggetto attuatore si limitano al mero soddisfacimento degli standard urbanistici di stretta pertinenza, non apportando alcun significativo miglioramento e potenziamento della dotazione di servizi dell’ambito, a fronte della rilevanza delle varianti che vengono apportate allo stesso piano regolatore generale, per la valorizzazione della proprietà privata” e “che, inoltre, gli interventi previsti non devono comportare l’aumento della esposizione delle costruzioni alle condizioni di pericolosità geologica ed idrogeologica presenti al margine dell’ambito di intervento”.

“Lei, Signor Sindaco, avrebbe dovuto aprire un confronto, anche con le minoranze, cercando il giusto punto di equilibro fra edificazione, impatto ambientale, tutela del territorio, aspetti geologici e idrogeologici. Invece, è stata costruita una proposta di Accordo e una convenzione che riduceva in maniera significativa le prerogative pubbliche, per tutelare quelle private”.

“Tutto senza tener conto che l’Accordo di programma della Maremma, si inserisce nella nuova normativa che consente l’approvazione della variante, nel caso di riqualificazione edilizia, mentre in questo caso si è di fronte ad una nuova e corposa edificazione in gran parte residenziale”.

“La delibera regionale, infatti, a questo proposito afferma “Che il ricorso all’Accordo di Programma previsto all’art. 47 ter della l.r. 36/1997 e s.m. deve avere ad oggetto interventi di ristrutturazione urbanistica e riqualificazione urbana aventi rilevanza pubblica, nell’ambito dei quali è anche possibile approvare varianti di iniziativa privata al vigente Piano Regolatore Generale, purché le stesse apportino un significativo miglioramento della qualità di infrastrutture e servizi pubblici nell’ambito di progetto o in ambiti ad esso connessi, al fine di poter giustificare le contestuali modifiche al piano urbanistico in tal modo introdotte.”

“Il sindaco non ha risposto alle sollecitazioni giunte dalle minoranze, che in sostanza chiedevano una più forte attenzione all’ambiente delicato della Maremma e alle ricadute pubbliche: cubature, passeggiata a mare del Merello, parcheggi pubblici, tutela idrogeologica, viabilità e altro ancora. Inoltre il Piano Urbanistico Comunale, che fu avviato dalla precedente amministrazione, è fermo da ben due anni, da quando cioè si è insediata l’attuale amministrazione, senza che vi sia stato da parte Sua alcun segnale di interesse, forse nella speranza di licenziare prima il progetto Maremma”.

“Un’altra grave incuria amministrativa che lascia Spotorno in una zona d’ombra, senza programmazione futura e senza prospettive sociali ed economiche. Una sequela di errori sommati ad atteggiamenti sprezzanti che hanno fatto scivolare nel baratro il sindaco, trascinando con sé una maggioranza silente e obbediente. Una miscela esplosiva d’incapacità e di grande presunzione che genera immobilismo per il futuro di Spotorno e perdita di credibilità pubblica”.

“Per quanto sopra e per tutte le altre scelte sbagliate di questa amministrazione, che le rammentiamo, non è un’azienda privata, Le chiediamo di prendere atto della grave situazione e di consentire alla nostra cittadina, di costruire un nuovo equilibrio amministrativo adeguato alle esigenze dei suoi cittadini e del territorio” conclude la minoranza spotornese.

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