Problemi

Pietra, Seppone: “La Bandiera Lilla prima va meritata e poi sbandierata”

Il capogruppo di "100% Pietra" ha presentato una mozione per chiede all'amministrazione di eliminare due criticità in ambito di accessibilità

Pietra Ligure. “La Bandiera Lilla pietrese? Un vessillo che prima va meritato e poi sbandierato”. E’ questo il pensiero di Nicola Seppone, capogruppo della lista di minoranza di “100% Pietra”.

Spiega il consigliere di minoranza: “Il progetto Bandiera Lilla è nato nel 2012 con l’obiettivo di favorire il turismo da parte di persone con disabilità, premiando e supportando quei Comuni (e presto anche gli operatori privati) che, con lungimiranza, prestano una particolare attenzione a questo target turistico. Questa è la descrizione che si può leggere sul sito ufficiale del progetto Bandiera Lilla. Il 20 aprile scorso veniva consegnato ufficialmente al nostro Comune questo riconoscimento che, come riporta la descrizione sopra esposta, dovrebbe premiare le città che ‘prestano una particolare attenzione’ alle persone con disabilità. Se ci soffermassimo ad osservare il vessillo mentre sventola da qualche parte lungo le nostre strade, probabilmente, non potremmo fare altro che esserne compiaciuti. Tuttavia, la realtà ci racconta delle cose ben diverse e, esperienze di molti disabili ‘alla mano’, dobbiamo affermare che il nostro Comune è lungi dal meritarsi pienamente il titolo che, anche per evidenti ragioni turistiche, si vanta di possedere”.

“È il 4 giugno scorso e, dalla foce del rio Ranzi, una coppia di coniugi tenta di raggiungere la spiaggia attraversando la ‘passerella’ provvisoria posta subito dopo il marciapiede. La donna, in carrozzella, è accompagnata dal marito. Ad un tratto la ‘passerella’ si rompe (in un punto) determinando la caduta della donna. Il marito, che nel frattempo tenta di afferrare la moglie per non farla cadere, compie uno sforzo doloroso. Risultato? Entrambi sono finiti all’ospedale Santa Corona dove se la sono cavata, per così dire, con 10 giorni di prognosi per la signora, che ha subito una policontusione, e tre per il signore che, invece, ha riportato un dolore da sforzo a livello lombare (irradiato a fascia)”.

“Quella presente in zona dovrebbe essere una ‘passerella’ in grado di permettere alle persone (e ai disabili in particolare) di raggiungere ‘agevolmente’ la spiaggia. Stiamo parlando di una passatoia composta da piccole assi di legno che, data la sua ridotta ampiezza, permette a malapena il passaggio di un disabile in carrozzina. Ma com’è possibile che, in sede di sistemazione di questo accorgimento, nessuno si sia posto il dubbio della possibilità logica ed elementare di un transito di due carrozzelle provenienti da due lati opposti? Che cosa dovrebbe fare, quindi, una disabile che, a metà strada, si trovasse di fronte un altro disabile? Uno dei due, inevitabilmente, dovrebbe scendere sulla sabbia oppure, tragicomicamente, dovrebbe tornare indietro sino al punto di partenza. Questa, a mio avviso, è un’assurdità inaccettabile che si scontra non solo con il decantato vessillo lilla ma, soprattutto, con il semplice buon senso. La rabbia e la delusione dei due coniugi, protagonisti della storia sopra esposta, non è solo comprensibile: è totalmente condivisibile”.

Continua Seppone: “Proprio nella data odierna, come se non bastasse, sono state messe delle fascette nere per ‘ricollegare’ le assi che si erano staccate (foto allegata): peccato che le fascette siano state poste rivolte verso l’alto in modo tale che, potenzialmente, una persona scalza (niente di più probabile a pochi metri dalla spiaggia) potrebbe tranquillamente tagliarsi. Ma tutto ciò è semplicemente assurdo. Invece di porre rimedio, in modo oculato, si è addirittura intervenuti rendendo il passaggio (se possibile) ancora meno sicuro e agevole”.

“Ora spostiamoci dall’altra parte del paese, precisamente al confine con Borgio Verezzi. Qui, lungo la passeggiata dedicata a ‘Falcone, Borsellino e gli agenti della scorta’, ci troviamo di fronte ad un’altra criticità (sicuramente meno clamorosa di quella precedente). Una serie di fioriere ostacola (o, ancora meglio, non agevola) il passaggio di una o più carrozzine in un punto che, ricordiamolo, rappresenta (con l’estremità opposta) l’unica via d’accesso possibile per i disabili. Se una persona in carrozzella tentasse di accedere lateralmente alla passeggiata, infatti, non potrebbe farlo perché si ritroverebbe davanti solo scale, scale e ancora scale. Eliminare tutte (o almeno alcune) delle fioriere disposte nel tratto finale della passeggiata (al confine con Borgio) potrebbe sicuramente agevolare il passaggio di una o più carrozzine. E anche qui ci domandiamo: dov’è la famosa ‘particolare attenzione’ del comune per le persone con disabilità?”

Pietra Ligure Passeggiata

In considerazione di questa situazione “viste le istanze provenienti da cittadini che hanno dovuto fare i conti con questa amara realtà (e tutto ciò nonostante il riconoscimento della bandiera lilla al nostro Comune)”, Seppone chiede al consiglio comunale di impegnare la giunta a “intervenire immediatamente alla foce del rio Ranzi installando una passerella, anche provvisoria, Adeguata al passaggio in sicurezza di due carrozzine, sostituendo la passerella attuale (che presenta evidenti falle strutturali) con una nuova e più resistente” e “al confine con Borgio Verezzi, all’inizio della nuova passeggiata di levante, eliminare una o più fioriere (attualmente presenti) che, di fatto, ostacolano e non agevolano il passaggio in sicurezza di una o più carrozzelle”.

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