Rosso pistacchio

La storia di Esperia, i pini e Mimì

"Rosso Pistacchio" è la rubrica al femminile di IVG: ogni martedì si parla di donne con Marzia Pistacchio

Rosso Pistacchio

“Rosso Pistacchio” è la rubrica di Marzia, che ama definirsi “una truccatrice struccata”. Uno spazio al femminile dal taglio volutamente “leggero” in cui parlare a 360 gradi di tutto ciò che ruota intorno alle donne. In salsa savonese, naturalmente, e con le illustrazioni create “ad hoc” da Giusy Ghioldi.

Un vero uomo ama una donna sola e ne soddisfa tante.
Un vero uomo ama una donna sola, e non glielo dice mai.
Un vero uomo ama una donna sola. Una donna che sia degna di lui. Una donna che sia degna. Non certo una puttana.

Domenico Avitabile, detto Mimì, se lo era ripetuto per trent’anni, passando sotto la finestra illuminata della Esperia Parodi, in Corso Tardy e Benech.
Se la immaginava nuda sulla sedia a dondolo, coi cuscini di Fiandra immacolati e i piedi scalzi.
L’Esperia, le sue cosce da Venere preistorica, sode e lisce come giada, il seno prepotente e infruttuoso, la cascata di riccioli neri di ossidiana e quegli occhi verdi di Medusa ammaliatrice.
L’ Esperia lui la aveva amata. L’Esperia e la sua risata da bambina, il suo ragù indecente e quelle labbra rosse vermiglie, invitanti come la porta dell’inferno.
L’Esperia lui l’aveva amata. Ma non glielo aveva detto mai.

Domenico Avitabile, detto Mimì, era un uomo tutto d’un pezzo. Grande come una montagna, massiccio e muscoloso come un lottatore, forte e sprezzante come un dio greco.
Al porto le donne fremevano al passaggio di quel granitico macigno di muscoli bruni e riccioli biondi, alcune perdevano momentaneamente coscienza di cosa dovessero fare, altre barcollavano sui tacchi, avevano mancamenti, stordite dal guizzare di possanza e ormoni maschili.
Domenico Avitabile, detto Mimì, non guardava nessuna di loro.

Un vero uomo ama una donna sola. E non glielo dice mai.
E Domenico, detto Mimì, amava l’Esperia Parodi. E non glielo disse mai.
Per anni le ore più dolci erano state di Esperia. Le ore più sordide, le ore più malsane, le ore più struggenti e appassionate. Le ore più carnali e vere.
Esperia e la sua carne riempivano la mente del camallo Mimì di pensieri sconci e delicati.
Mimì se la prendeva sulle ginocchia, come una bimba in punizione, le afferrava il mento con le dita da gigante e la costringeva a guardarlo negli occhi di ghiaccio. La collisione tra i due sguardi generava un fuoco immediato e inestinguibile se non con l’unione delle due carni.
Esperia giocava alla brava donnina di casa, lo aspettava fremente con il piatto caldo e le camicie stirate, lo trascinava nelle balere col suo vestito più liso e più sconcio, incideva le loro iniziali sulla corteccia di un albero e gli diceva che lo avrebbe amato per sempre.

Un vero uomo ama una donna sola. E non glielo dice mai.
E quella donna non poteva essere una puttana.
Disse così all’Esperia, quel giorno, nella sua cucina, con una forchettata di maccheroni al ragù in bocca.
Le disse che non poteva amarla perché era solo una puttana. E rise con la bocca piena.
Non voleva dirlo. E non voleva ridere. E non avrebbe nemmeno vedere l’espressione delusa sul volto della donna che amava. E invece lo aveva detto. E vide Esperia farsi piccola nella camiciola di lino, e invecchiare improvvisamente, schiantata da quell’amore non corrisposto.
Da quel giorno si videro ancora, ma Esperia aveva spento il fuoco che lo aveva arso tante volte.
Era una bella bambola bruna tra le dita possenti di Domenico, il quale desiderava tutto fuorchè una bella bambola. E non la vide più.

Un vero uomo ama una donna sola. Una che sia degna di lui. Una che sia degna. Non certo una puttana.
Dopo trent’anni, sotto la finestra della Esperia in corso Tardy e Benech, Domenico Parodi, curvo e solo, iniziò a pensare di aver pensato una gran cazzata.
Ne aveva avute di donne, dopo l’Esperia, si era anche sposato. Ma non aveva amato mai più.
Quel giorno, il giorno in cui tagliarono i 58 pini, Domenico Avitabile, detto Mimì, fu certo di aver pensato una cazzata per trent’anni.
Tagliati, recisi, spezzati, sradicati, abbattuti, uccisi, sterminati.

Un vero uomo ama una donna sola ed era il momento di dirlo.
Tagliati, recisi, spezzati, sradicati, abbattuti, uccisi, sterminati.

Fece le scale correndo come un folle tra il rumore agghiacciante delle motoseghe.
Tagliati, recisi, spezzati, sradicati, abbattuti, uccisi, sterminati.

Esperia Parodi morì sulla sua sedia a dondolo nella stanza di Corso Tardy e Benech il giorno in cui tagliarono i pini.
La trovarono avvolta in una coperta lacera, perfettamente truccata, con un dolce sorriso sulle labbra e una pentola di scadente ragù in cucina.
Aspettava Domenico Avitabile, detto Mimì.

“Rosso Pistacchio” è la rubrica al femminile di IVG, ogni martedì a cura di Marzia Pistacchio: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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