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Il gelato alla stroscia porta il pietrese Guido Cortese sul podio del “Gelato Artigianale Festival” di Agugliano fotogallery

E' una delle manifestazioni più importanti e uno dei punti di riferimento per i maestri gelatieri di tutto il mondo

Pietra Ligure. C’era anche il pietrese Guido Cortese tra i “concorrenti” della nona edizione del “Gelato Artigianale Festival” di Agugliano nelle Marche, una delle manifestazioni più importanti e uno dei punti di riferimento per i maestri gelatieri di tutto il mondo.

Nato nel 2010, il Festival è un appuntamento molto atteso per tutto il settore. Il suo obiettivo è mettere a confronto diversi gusti e modi di interpretare il gelato da parte di gelatieri di diverse regioni d’Italia. Durante il Festival infatti il gelato viene proposto, promosso e studiato da appassionati, professionisti del settore, professori universitari, esperti nutrizionisti e semplici buongustai. L’evento offre anche l’occasione per i visitatori di osservare l’intero processo di fabbricazione del vero gelato artigianale.

Guido Cortese, della gelateria “U Magu” di Pietra Ligure, ha preso parte alla Coppa Vernelli, la competizione che premia il dessert con il migliore abbinamento tra un gelato ed un liquore. Cortese ha presentato un gusto tutto ligure: il “gelato alla stroscia”. Il piatto era composto da un letto di stroscia rotta (che è una sfoglia preparata con “Olio Pedro” di Ranzi, marsala e un pizzico di limone dell’imperiese) con sopra una quenelle di gelato alla stroscia ripieno di un liquore al cioccolato e ricoperto da una meringa al chinotto di Savona. Il piatto è stato ideato in collaborazione con lo chef Giuseppe Auricchio della Taverna del Pirata di Pietra Ligure.

Guido Cortese sul podio del

Il gelato alla stroscia ha permesso a Guido Cortese di qualificarsi sul terzo gradino del podio: “Va benissimo così – spiega Guido – La cosa più bella è stata vedere quanto il paese fosse coeso e unito per la buona riuscita dell’evento. Dai più piccoli ai grandi, nessuno si è risparmiato. Da parte nostra, l’unico momento di vera tensione è stato quando i giudici hanno valutato il piatto. Per il resto, è stato splendido confrontarsi e condividere la mia esperienza con colleghi provenienti da tutta Italia. E anche dall’estero, visto che c’erano anche due giapponesi”.

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