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Diciannove ragazzi diversamente abili a Loano per la loro prima immersione subacquea

Ieri ed oggi al largo di Loano si sono tenute le “immersioni di fine corso” dei 19 ragazzi che hanno seguito il corso promosso da DDI Italy

Immersione Ragazzi Diversamente Abili DDI Loano

Loano. Immergersi in mare aperto, vederne da vicino il fondale e scoprirne tutti i segreti. E’ questo il sogno che gli allievi del corso di subacquea organizzato dalla DDI (Disabled Divers International Italy) e dal Marina Diving Center di Marina di Loano hanno potuto finalmente realizzare.

Ieri ed oggi nella zona dell’isola Gallinara si sono tenute le “immersioni di fine corso” dei 19 ragazzi che per diversi mesi hanno seguito il corso di subacquea promosso da DDI Italy, organizzazione internazionale senza scopo di lucro impegnata nella promozione, nello sviluppo e nella conduzione di programmi di formazione subacquea per persone con disabilità.

DDI ha l’obiettivo di trasmettere la cultura e la passione per il mare e che la subacquea è un’attività sportiva-ricreativa alla portata di tutti. Per questo dal 2010 DDI ha creato un nuovo metodo didattico che rende questa disciplina finalmente praticabile anche da persone con disabilità fisiche, sensoriali e mentali.

Per mesi, dunque, alcuni ragazzi affetti da disabilità diverse hanno seguito un corso di addestramento nelle “acque confinate” di una piscina. Ieri ed oggi, poi, gli allievi hanno sostenuto gli esami finali e si sono immersi in mare a Loano. Ad accompagnarli in acqua gli istruttori DDI e del Marina Diving Center, che già l’anno scorso aveva contribuito ad organizzare l’edizione 2017 dello stesso corso.

Come spiegato dagli istruttori DDI, queste uscite sono “un momento particolarmente importante, una sorta di resa dei conti in cui il buon lavoro svolto mette in luce risultati misurabili non solo sotto forma di certificazioni e brevetti ma anche in termini di gratificazione personale, autostima e soprattutto divertimento. Dopo mesi intesi di lavoro vissuti con entusiasmo da tutti, finalmente i ragazzi si sono potuto confrontare con il mare”.

Il lavoro svolto dai ragazzi in piscina è stato a dir poco encomiabile: “In barba ad una disabilità penalizzante sulla carta, questi ragazzi hanno mostrato carattere e volontà d’acciaio. Sempre presenti e pronti ad apprendere tecniche e competenze senza mostrare cedimenti alla fatica, con continuità ed assiduità. Li abbiamo visti crescere fino ad invertire il paradigma della disabilità, arrivando a trasformare i nostri giovedì sera a Monza in un vero show delle abilità acquisite”.

A seguire i ragazzi sono stati gli istruttori DDI che, grazie al corso organizzato da DDI Italy, l’anno scorso erano stati formati per l’applicazione di collaudati standard multilivello per la valutazione delle abilità acquisite e per l’adattamento delle tecniche di insegnamento della pratica subacquea alle differenti peculiarità delle disabilità vissute dagli allievi.

“E’ stata un grande soddisfazione – spiega il presidente di DDI Italy – vedere come dopo il percorso in DDI, culminato con l’abilitazione all’insegnamento a persone con disabilità, tanti istruttori ed aiuti provenienti da scuole e didattiche diverse abbiano scelto di non disperdersi. Un gruppo volontario che ha dimostrato una volta di più che lavorando insieme con passione tutto è possibile”.

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