Savona. L’anno magico di Gaia Gavarone si chiude con l’ennesima medaglia prestigiosa. Alla “Coppa Italia – Olympic Dream Cup”, svoltasi il 4 e 5 giugno a Roma, la sedicenne in forza alla società Olimpia ha conquistato una meritatissima medaglia di bronzo. Una competizione di altissimo livello, che ha avuto luogo nella suggestiva cornice dello stadio Pietrangeli, al Foro italico, e che ha visto la partecipazione di quasi 400 atleti da tutta Italia, in rappresentanza delle proprie squadre regionali.
Gaia, che quest’anno ha anche ottenuto l’oro al campionato nazionale e ha rappresentato l’Italia al mondiale juniores di aprile, si conferma dunque tra le atlete più forti in Italia e punta con decisione ad avverare il suo sogno olimpico in ottica Parigi 2024.
Gaia, la medaglia di bronzo ha sempre due facce: da una parte la soddisfazione per essere saliti nuovamente su un podio così importante, dall’altra l’amarezza per aver mancato la finale. Che sensazione prevale in lei?
Essere salita sul podio è importante, anche se ammetto di provare un po’ di rammarico per non essere riuscita a centrare l’obiettivo di accedere in finale. Penso comunque che occorra accettare le sconfitte, perché se vissute nel modo giusto possono farmi crescere ancora.
La semifinale è stata la rivincita della finale del campionato italiano di Olbia, contro la marchigiana Al Halwani. In Sardegna ebbe la meglio per una manciata di punti, oggi per pochissimo è uscita sconfitta. Cosa pensa le sia mancato per vincere?
Gareggio in una categoria molto competitiva, nella quale un gruppetto di ragazze di alto livello si gioca ogni volta le medaglie più importanti; per questo occorre fare attenzione a tutti i più piccoli dettagli, che possono fare la differenza. Oggi non sono riuscita a mantenere alta la concentrazione, come invece ha fatto la mia avversaria, che ha meritato di vincere. Subito dopo l’incontro le ho stretto la mano e le ho dato appuntamento alla prossima sfida.
Resta la soddisfazione per una stagione che l’ha vista conquistare il titolo italiano novembre e partecipare al campionato mondiale con la nazionale italiana ad Hammamet, prima atleta savonese a riuscirci. Che voto da all’anno appena trascorso?
Sicuramente sono molto soddisfatta di tutto l’anno, ho ottenuto grandi soddisfazioni e ho capito veramente cosa vuol dire essere un atleta della nazionale. Una sensazione che intendo tornare a provare ancora molto presto.
In una stagione che l’ha vista impegnata in diverse trasferte sportive è riuscita a non tralasciare il profitto scolastico. Come riesce a coniugare sport e scuola?
Ammetto che non sia molto facile, occorre organizzarsi bene nelle settimane precedenti una competizione, per gestire tutti i compiti e le verifiche, ma ne vale la pena. Per una medaglia nazionale sono disposta anche a studiare in pulman.
Perché consiglierebbe a una sua coetanea di iscriversi a taekwondo?
Per tre semplici parole: marzialità, divertimento e, soprattutto, adrenalina pura.
Si fermano prima del podio gli altri savonesi in gara: Sofia Carlo, campionessa uscente, e Luca Gualdi.