Botta e risposta

Confronto pubblico, Romano replica D’Acunto: “Da parte sua opportunismo strumentale”

Il candidato sindaco accusa: "Io non sto giocando, sto lavorando seriamente. Mi chiedo come uno che lavora a Milano e Brescia essere quotidianamente in comune"

luigi romano

Ceriale. “Ancora una volta il Professor D’Acunto sale sulla cattedra e impartisce lezioni di democrazia e moralità. Ritengo il Professore persona troppo colta ed intelligente, per non aver saputo cogliere le motivazioni, da me espresse, nel comunicato con il quale declinavo l’invito a partecipare al dibattito organizzato dal Meetup cerialese”. Così Luigi Romano, candidato sindaco a Ceriale, replica al suo avversario sulla polemica intorno alla partecipazione al dibatitto proposto dai pentastellati.

“Sono certo che gli elettori del M5S, ed in generale tutti i cerialesi, sapranno riconoscere l’opportunismo strumentale messo in atto da D’Acunto. Respingo al mittente le accuse di ‘opacità’ e mancanza di trasparenza a cui fa riferimento il candidato Sindaco. Il nostro programma è un esempio di apertura alla trasparenza ed al continuo confronto con i cittadini. Ha ragione il Professore quando sostiene che ‘gli elettori non credono più alle promesse fatte sottovoce casa per casa’ peccato che predichi bene ma razzoli male. Forse sbaglia persone e non si rende conto che questo comportamento, a livello di promesse, è proprio di alcuni suoi candidati ed altri personaggi, vicini alla sua lista. Concordo Professore gli elettori sono molto più maturi ed intelligenti di quanto si immagini” prosegue Romano.

“D’Acunto ha dichiarato inoltre che non sarebbero stati ravvisati difetti, nella sua persona, oltre a quello di non abitare a Ceriale. Non scambi il Professore la correttezza, la serietà e la mancanza di volontà polemica dei suoi avversari (valori che a Lui sembrano sconosciuti), con un riconoscimento di valore alla sua persona. Personalmente non cadrò nelle provocazioni di quello che lui definisce il ‘gioco’ politico. Io non sto giocando, sto lavorando seriamente per propormi come amministratore del mio Paese. Magari mi piacerebbe capire, e forse vorrebbero capirlo anche i Cittadini cerialesi, come può una persona che lavora a Milano, Brescia e non so in quale altro luogo e la cui famiglia dimora stabilmente ad Assisi, ‘non trascurare il suo lavoro’ ed essere ‘quotidianamente’ presente in Comune. Probabilmente è tornato sulla terra qualcuno con il dono dell’ubiquità” conclude il candidato sindaco della lista civica “Ceriale siamo noi”.

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