Provincia. E’ stata una discussione non semplice e animata quella di stamattina a Palazzo Nervi con l’assemblea dei sindaci chiamata a votare il nuovo Piano d’Ambito per l’Ato idrico provinciale, che unisce tutti i comuni da Laigueglia a Varazze (Val Bormida esclusa). Non sono mancate prese di posizione, anche campanilistiche, ma alla fine il piano sulla gestione unitaria del ciclo idrico è stato approvato anche se non a maggioranza: come da copione c’è stato il No di alcuni comuni del ponente savonese (Loano, Borghetto, Borgio, Magliolo, Tovo, Giustenice, Toirano e Balestrino), che hanno espresso la propria contrarietà al nuovo assetto (che mette fine all’ipotesi del terzo Ato che era già stato giudicato illegittimo).
Subito dopo l’assemblea dei sindaci il piano d’Ambito è stato ratificato anche dal Consiglio provinciale (con 9 voti a favore, una astensione e un consigliere assente), aprendo di fatto la strada all’individuazione del soggetto che andrà a gestire in maniera unitario il servizio idrico integrato del savonese. “Entro due mesi, con le linee di indirizzo dei sindaci, si potrà avere un affidamento in house del servizio” ha detto il presidente della Provincia di Savona Monica Giuliano.
“Sicuramente, nonostante qualche divisione inevitabile, un risultato importante per il territorio che consente di traguardare un gestore unico per il ciclo delle acque” ha aggiunto. Nell’ambito del documento esaminato prima dai sindaci e poi dal Consiglio provinciale, per i prossimi 30 anni si prevedono investimenti complessivi per 40 mln di euro su acquedotti, depurazione e interventi di infrastrutturazione.
Il piano d’Ambito per il ciclo delle acque e la gestione integrata della rete idrica era da approvare proprio entro la fine del mese di maggio: l’alternativa, infatti, era lo spettro del commissariamento con il possibile arrivo dei privati nella gestione dell’acqua.
“Il passaggio di oggi è essenziale per il servizio e garantire anche tariffe omogenee per l’utenza, mantenendo appieno una gestione pubblica dell’acqua. Ora saranno i sindaci a dover indicare alle tre società, Sca srl, Servizi Ambientali e Consorzio Depurazione Acque Savonesi, l’iter di aggregazione per la costituzione di un nuovo soggetto pubblico, indicato per la gestione del servizio idrico in provincia” ha concluso il presidente Giuliano.
E, tuttavia, nonostante la fiduciosa tempistica indicata dalla numero uno di Palazzo Nervi (anche sulla base della procedura amministrativa in corso), quello di creare una fusione tra le tre società attualmente in ballo nel savonese non sarà certo una cosa semplice.
E il sindaco di Celle Ligure e consigliere provinciale Renato Zunino ha aggiunto: “Compete ora ai sindaci soci nelle tre società lavorare speditamente affinché si vada alla creazione di una unica società pubblica per la gestione dell’acqua. Rispettare il dettato del referendum è il compito affidato a noi sindaci”.
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