Pietra Ligure. All’interno della Servizi Ambientali solo il Comune di Pietra Ligure dirà si all’unico Ato provinciale da Varazze a Laigueglia che sarà all’esame dell’assemblea dei sindaci martedì prossimo in Provincia a Savona per l’approvazione del piano d’Ambito e della gestione unitaria del ciclo idrico. E’ quanto emerso nel vertici di oggi tra i comuni del ponente savonese che avevano spinto per la realizzazione di un terzo Ato provinciale (oltre a quello savonese, del levante e della Val Bormida), poi giudicato illegittimo in quanto la legge stabilisce un solo Ato per provincia.
Loano, Borghetto, Borgio, Magliolo, Tovo, Giustenice, Toirano, Balestrino e forse Boissano voteranno No al piano d’ambito, tuttavia minoritari rispetto a tutti i comuni chiamati in causa per la votazione.
“Pur con tutte le criticità che presenta il Piano d’Ambito (penso ai soldi messi in questi anni per la depurazione da alcuni comuni rispetto ad altri, con una evidente sperequazione), ho ritenuto, come senso di responsabilità, dare mandato per una votazione favorevole, un atto approvato questa mattina anche dalla giunta comunale” spiega il sindaco Dario Valeriani.
Il Piano d’Ambito per il ciclo delle acque e la gestione integrata della rete idrica è da approvare entro la fine del mese di maggio, altrimenti il rischio è quello del commissariamento che potrebbe aprire la strada all’arrivo dei privati: “Una cosa da evitare assolutamente, infatti con l’ok al Piano d’Ambito e alla costituzione dell’Ato si aprirà finalmente la strada per l’individuazione del gestore unico” aggiunge ancora il primo cittadino pietrese”.
“Ricordo che il Comune di Pietra Ligure dal 2010 al 2016 ha pagato quasi 10 mln di euro per la depurazione e il collegamento a Borghetto Santo Spirito, un’opera tra l’altro non ancora completata al 100%, senza contare che senza l’allaccio dei comuni della Val Maremola riceviamo anche i reflui della vallata”.
“Al di là di aspetti critici sul piano, la priorità è evitare una infrazione europea e, soprattutto, l’affidamento a gara del servizio con il pericolo di una privatizzazione dell’acqua: il gestore unico, invece, è essenziale per il servizio e tariffe omogenee per l’utenza” dice ancora il sindaco Valeriani.
La partita sull’acqua nel savonese e nel ponente savonese, la sua gestione pubblica e l’assetto complessivo di rete idrica e depurazione è ancora tutta da giocare. E al fianco del sindaco Valeriani si schiera anche Roberto Melone, presidente del Comitato Acqua Bene Comune: “Approvare il piano d’ambito è un primo passaggio essenziale, quanto al gestore unico, come detto a suo tempo, la strada e la procedura più semplice e idonea è quella di una fusione tra società, per la quale debbono intervenire direttamente i sindaci e i soggetti pubblici incaricati: basta una delibera dell’assemblea d’ambito” conclude Melone.