Non s'ha da fare...

Magliolo dice No all’Ato idrico, il sindaco Lanfranco: “Andremo avanti da soli, abbiamo sorgenti e depuratore”

Magliolo si smarca e il primo cittadino spiega i motivi

Magliolo - discarica

Magliolo. Un No senza se e senza ma all’Ato idrico provinciale e all’assetto per la gestione del ciclo dell’acqua e della depurazione (con il collegamento della Val Maremola alla depurazione consortile con l’impianto di Borghetto). E’ quella che arriva dal sindaco di Magliolo Enrico Lanfranco, che non usa mezzi termini nel definire la situazione di caos e incertezza: “Il costo dell’acqua è come un barile di petrolio, un furto ai cittadini… E a rimetterci saranno ancora i piccoli comuni” afferma.

“Visto come stanno andando le cose, andremo avanti da soli: abbiamo un territorio con sorgenti e un nostro depuratore” aggiunge. “Per il nostro Comune sarà senz’altro un risparmio, senza contare che in questi anni, con grande sacrificio, siamo anche riusciti a rifare le tubazioni”.

“Ricordo che anche il nostro Consiglio comunale si è espresso in tal senso: non vogliamo il rischio privatizzazione per l’acqua e la sua gestione, con un possibile danno enorme per le tasche dei cittadini” sottolinea ancora Lanfranco.

“Non mi interessa delle conseguenze rispetto a questa decisione e rispetto a questa linea, devo fare gli interessi della mia comunità: non entreremo nell’Ato idrico provinciale e non avremo il collegamento consortile con il depuratore di Borghetto”.

E per Magliolo, anche in relazione alla delibera di giunta approvata dal Consiglio comunale, nessuna possibilità di intese comprensoriali per la gestione dell’acqua e della rete idrica.

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