Posizione

Governo, il Pd savonese e ligure si mobilita a difesa della Costituzione e del presidente Mattarella

Levata di scudi dei Dem: "Da Lega e M5S parole e atteggiamenti irresponsabili: serve mobilitazione, rinsaldare il centrosinistra"

La visita del Presidente Sergio Mattarella a Savona e Stella

Liguria. Matteo Salvini, ieri sera, dopo le 23, ha dato una buonanotte“colorita” agli italiani, lanciando – o rilanciando – la campagna elettorale per il prossimo voto (non è dato capire, per ora, quando ma ci sarà). L’impressione è che il leader della Lega e il suo partito abbiano tratto soprattutto da vantaggi dallo stato delle cose.

Luigi Di Maio ha proposto la messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, escludendo la possibilità di accettare dal premier incaricato Conte una lista dei ministri che includesse l’euroscettico Savona (ed essendo Lega e M5S non disponibili a trovare un nome alternativo), ha stroncato la nascita del governo “gialloverde”.

In molti, specialmente da centrosinistra, ma non solo, hanno invece deciso di supportare la scelta del capo del Quirinale. Quest’oggi alle 12, organizzato dal Pd attraverso un tam tam su Facebook, ci sarà un presidio sotto al palazzo della Prefettura in largo Lanfranco “in difesa delle istituzioni e della Costituzione”, si legge nel volantino, accompagnato dall’hashtag #iostoconmattarella.
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“Oggi saremo in piazza alle 12 per esprimere la nostra fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione e per dare la nostra piena solidarietà al Presidente Mattarella che non ha fatto altro che applicare scrupolosamente la Carta costituzionale” afferma il gruppo Pd in Regione Liguria. “Chi grida al colpo di Stato e parla di impeachment non dimostra solo la propria rozza ignoranza costituzionale, ma si scaglia in modo irresponsabile contro l’equilibrio democratico dei poteri su cui si regge la nostra democrazia”.

“Non c’è solo da ricordare il dettato dell’articolo 92 ma anche la lettera e il senso dell’articolo 1 che assegna la sovranità al popolo nelle forme e nei limiti della Costituzione. Il bilanciamento dei poteri e, in questo, il ruolo di controllo del Presidente della Repubblica sono una garanzia fondamentale del pieno svolgimento della democrazia nel nostro Paese. Era pieno diritto di Mattarella dire la sua sui ministri e soprattutto impedire che fuori dal cosiddetto “contratto” e dai programmi delle singole forze politiche si inserisse nel quadro del governo in un ruolo chiave una figura che puntava alla fuoriuscita dall’Euro e alla rottura della solidarietà europea, con gravi rischi per gli interessi passivi del nostro debito e per tutti i cittadini risparmiatori. Mattarella ha difeso l’interesse nazionale del Paese”.

“A Salvini del resto interessava solo divincolarsi dalla responsabilità del Governo. Non solo perché governare e parlare a vanvera sono cose incompatibili, ma perché avrebbe dovuto dimostrare concretamente agli italiani come si fanno a realizzare spese per 150 miliardi l’anno a fronte di 500 milioni di coperture. Insomma avrebbe dovuto dimostrare al popolo italiano come fosse un raccontatore di balle seriali. Di Maio crediamo non abbia inteso ancora adesso cosa stia succedendo. Ora tutti i cittadini democratici devono dare un segno concreto di attaccamento alla Costituzione. Noi stamattina lo facciamo andando davanti alla Prefettura. Ma sarà una battaglia culturale di lunga lena a difesa delle istituzioni democratiche. Nessuno si può sentire chiamato fuori” conclude il gruppo Pd in Regione.

E il consigliere regionale Sergio Rossetti sottolinea: “I presidi nelle piazze italiane a difesa del Presidente della Repubblica Mattarella e della Costituzione sono un segnale positivo per la tenuta democratica del Paese. Tanti hanno capito che i grandi avversari da battere sono il populismo demagogico e l’interesse del consenso perenne coltivato da Salvini e questa consapevolezza può essere utile a rinsaldare tutte quelle aree e forze che si sono riconosciute in passato nel centrosinistra”.

“Penso però che non si debbano mettere insieme solo storie comuni e spesso – purtroppo – molto litigiose fra loro, ma credo sia anche necessario traguardare nuove collaborazioni con il mondo del lavoro, la società e la politica. Il grande conflitto che si prospetta davanti non sarà solo fra destra e sinistra, ma soprattutto fra progressismo e populismo. Da qui nasce la doppia necessità di rinsaldare i rapporti e di aprire anche nuovi scenari. Uniti e più forti si vince per il benessere degli italiani e per lo sviluppo del nostro Paese. Sono fiero di aver cantato oggi, davanti alla Prefettura, l’Inno di Mameli” conclude.

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