La sentenza

Appropriazione indebita, l’ex parroco di Ceriale don Licciardello condannato a 2 anni

Inizialmente la Procura aveva contestato l'accusa di circonvenzione d'incapace nei confronti di una novantenne, ma il reato è stato riqualificato

don carmelo licciardello

Savona. Non una circonvenzione d’incapace, ma un caso di appropriazione indebita. E’ questa la conclusione alla quale è arrivata il giudice Laura De Dominicis che questa mattina ha condannato Don Carmelo Licciardello, ex parroco di Ceriale oggi sacerdote a Dolcedo (Im), a due anni di reclusione e 300 euro di multa per il reato meno grave che era stato ipotizzato dall’accusa.

Inizialmente, infatti, la Procura di Savona aveva contestato a Don Licciardello l’accusa di circonvenzione d’incapace, ma durante la discussione di questa mattina il pm Chiara Venturi ha chiesto che, in subordine (qualora il tribunale non ritenesse che sussistesse quel reato), fosse condannato per appropriazione indebita.

Il parroco doveva rispondere dell’accusa di aver, tra il marzo 2011 e il luglio 2015, raggirato una parrocchiana nata nel 1920 aprendo un conto cointestato dove la donna aveva poi versato 94 mila euro.

Parte del denaro (circa 70 mila euro), secondo la tesi del pm Chiara Venturi, era stata utilizzata per sottoscrivere due polizze assicurative in favore del sacerdote. Altri 16 mila euro invece sarebbero stati usati dall’allora parroco di Ceriale per acquisti personali (tra cui un’auto e dei mobili). Considerando che per gli inquirenti l’anziana era affetta da demenza senile, era scattata l’accusa di circonvenzione d’incapace.

Contestazione che Don Licciardello ha sempre respinto con decisione spiegando che tutte quelle operazioni avevano il benestare della signora che sarebbe stata pienamente cosciente di quanto faceva. Secondo la difesa (il parroco era assistito dall’avvocato Graziano Aschero), infatti, l’anziana non voleva che i suoi soldi finissero ai suoi parenti e per questo si era rivolta a Don Carmelo. A quel punto – come ha ribadito questa mattina in aula il legale del sacerdote – la presunta vittima e il parroco si erano rivolti alla banca che gli aveva consigliato di aprire il conto cointestato e di sottoscrivere le polizze. Per quanto riguarda le spese effettuate coi soldi dell’anziana sarebbero state tutte concordate e non fatte ad insaputa della signora.

Dopo la lettura della sentenza (per i motivi bisognerà attendere 90 giorni) il legale dell’imputato ha annunciato che sicuramente la impugnerà in corte d’appello. Don Licciardello è stato anche condannato al pagamento di un risarcimento danni da 100 mila euro nei confronti dell’anziana che era parte civile nel processo attraverso il suo tutore legale. Inoltre il giudice ha confermato anche il sequestro conservativo dei conti correnti e dei fondi che erano già in sequestro preventivo.

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