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Tirreno Power, ora lo studio del Cnr diventa un caso: “Perchè consegnato all’azienda e non ai magistrati?”

La Regione precisa: "Ricevuto in autunno e subito trasmesso all'osservatorio regionale salute e ambiente, attendiamo il report a maggio"

tirreno power

Vado Ligure. “Mentre la Regione rifiuta da settimane per iscritto di consegnare lo studio CNR ai comitati di cittadini (non consegnandolo neanche ai magistrati) e dichiara oggi che lo renderà pubblico solo a maggio, Tirreno Power dichiara in simultanea di averlo già valutato, essendone quindi già in possesso. Come è possibile che un ente pubblico come la Regione non lo consegni alla Procura che sta conducendo un processo, ma lo consegni invece all’azienda accusata di disastro ambientale, i cui ex dirigenti sono in udienza tra 6 giorni dal Gup?”. E’ il pesante attacco all’ente regionale che arriva dal gruppo di ambientalisti protagonista in questi anni della battaglia contro la centrale Tirreno Power di Vado Ligure.

Ieri il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Melis, ha rivelato di aver consegnato giovedì in procura uno studio del CNR di Pisa che parla di migliaia di morti in eccesso nelle aree esposte alla centrale. Lo studio parla addirittura di mortalità in eccesso dal 30% al 60%, con punte del 100% di decessi per malattie respiratorie per le donne, e del 200% per i linfomi negli uomini (leggi l’articolo).

“Per la prima volta vengono considerate anche le patologie tumorali – spiega la nota degli ambientalisti – inoltre i dati si riferiscono fino all’anno 2013, quindi non prescritti (i dati di mortalità della Procura arrivavano solo fino al 2007). Vengono quindi confermati (e ulteriormente aggravati) i dati sanitari emersi anni fa dalla Maxiconsulenza della Procura, in linea con altri studi emersi in questi anni (studio lichenico ambientale, studio Università di Stoccarda). Viene inoltre confermato il grande lavoro dei comitati savonesi aderenti alla Rete fermiamo il carbone, che con diffide, denuncie, ricorsi e analisi sul territorio (con un costo di 120.000 euro frutto delle donazioni di singoli cittadini e associazioni) avevano segnalato per primi il grave inquinamento ambientale”.

Uno studio che ieri l’azienda ha duramente contestato, definendolo “inconsistente”: “Lo studio del Cnr dello scorso anno ipotizza responsabilità non coerenti con le emissioni della centrale di Tirreno Power, giungendo a conclusioni addirittura paradossali” ha scritto in una nota. Aggiungendo di considerare gli ossidi di azoto inattendibili come inquinanti, e che “gli esperti che hanno esaminato lo studio hanno valutato incongrue le conclusioni a cui è giunto”. Le fonti ambientaliste contestano questa lettura: “L’azienda omette di dire che nella ricerca gli ossidi di azoto sono stati usati come ‘traccianti’ dell’inquinamento (per determinare e suddividere attraverso un modello matematico computerizzato le zone di massima e bassa ricaduta, da cui estrapolare e confrontare successivamente i relativi dati sanitari) e non come ‘inquinanti’ (dove in particolare sono da considerare i metalli pesanti)”.

Ma sul banco degli imputati, come detto, finisce principalmente la Regione Liguria. “Perchè ha tenuto nascosto lo studio (e ne ha negato ufficialmente l’accesso di fronte alle richieste scritte dei Comitati), a 6 giorni dall’udienza definitiva (12 aprile), documento che contiene dati sanitari estremamente rilevanti in merito alla valutazione del rinvio a giudizio degli imputati? – si chiedono – Come è possibile che un ente pubblico posto a tutela della salute pubblica della popolazione non depositi immediatamente un documento (che riguarda la vita e la morte di migliaia di persone) in un delicato procedimento giudiziario in corso?”.

Su questo l’ente guidato da Giovanni Toti, “evidenziando che si tratta di una situazione molto complessa”, ha emesso una parziale precisazione: “Lo studio epidemiologico del CNR è entrato in possesso di questa amministrazione nell’autunno scorso e immediatamente trasmesso all’Osservatorio regionale salute e ambiente e al relativo Comitato Scientifico di Valutazione, che si sono riuniti per le valutazioni preliminari, riscontrando alcuni dati interessanti e altri da approfondire in quanto non particolarmente congruenti secondo i nostri esperti. Riscontrata l’esigenza di accompagnare lo studio con valutazioni tecnico-scientifiche degli organismi preposti, l’Osservatorio regionale salute e ambiente e il Comitato Scientifico di Valutazione si sono riservati di effettuare ulteriori approfondimenti. La Giunta attende entro la fine di maggio un report conclusivo, trattandosi di dati complessi, da valutare con particolare attenzione”.

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