Stoccata

Il Tar boccia il taglio delle risorse destinate ai disabili, minoranze all’attacco della giunta Toti

Le dure parole dei gruppi di opposizione dopo la sentenza del Tribunale amministrativo

Liguria. Minoranze all’attacco in Regione dopo la sentenza del Tar che ha bocciato la regressione tariffaria dell’agenzia sanitaria Alisa sulle strutture accreditate, con numerose associazioni del sociale che hanno preso parte al ricorso presentato al Tribunale amministrativo. “Lo avevamo detto che la Giunta regionale non poteva delegare ad Alisa le funzioni di programmazione sanitaria che attengono alla Giunta stessa e al Consiglio e avevamo pure rilevato che la regressione tariffaria (cioè i tagli alle tariffe degli enti convenzionati con la Regione) era una mera manovra per scaricare sulle famiglie e sugli operatori i risparmi necessari, per aprire nuovi accreditamenti per i quali siamo in assenza di criteri e regole trasparenti”.

“E adesso la recente sentenza del Tar, che ha dato ragione alle protesta del mondo del sociale, conferma quanto il Pd aveva già detto in aula. Il fatto poi che disabili e malati psichici, compiuti i 65 anni, come per magia potessero considerarsi guariti, apparteneva alla fantasia del miracolo Locatelli. Questa sentenza del Tar dimostra ancora una volta che aver reso autonoma Alisa dalla Giunta in qualità di soggetto di programmazione, gestione ed erogazione non ha fatto altro che peggiorare e ridurre i servizi sanitari per i liguri”.

“A fronte di questa vicenda, oltre a chiedere la convocazione di una commissione sanità sul tema, chiediamo all’assessore Viale di comunicarci rapidamente l’esito dell’annullamento di tutti i contratti con gli enti accreditati; per esempio sull’assistenza agli anziani siamo sicuri che il fatto di non aver voluto pagare per centinaia di miglia di euro prestazioni erogate dalle Rsa e precedentemente autorizzate da Alisa determinerà un ulteriore allungamento delle liste d’attesa. Riteniamo pertanto necessario che Alisa avvii al più presto un confronto con tutti i soggetti interessati e che hanno fatto ricorso, il cui elenco (che inseriamo qui sotto) farebbe arrossire qualunque mega dirigente”.

“Locatelli è stato capace di unire tutti i mondi della disabilità, della psichiatria e dell’assistenza agli anziani contro la Regione Liguria: un’impresa davvero incredibile. Questa è una vicenda di portata nazionale perché rappresenta un vulnus del modello Locatelli sulla regressione tariffaria, che punta a scaricare le prestazioni non pagate extra lege: insomma Alisa fa lavorare le strutture di assistenza e poi non le paga” conclude il gruppo Pd in Regione.

“La sanità ligure incassa una nuova pesante bocciatura e conferma ciò che abbiamo sempre temuto e paventato sulla concentrazione di potere eccessivo di Alisa e del suo manager Locatelli, che sottrae potere al Consiglio e ci impedisce di esercitare un effettivo controllo sulle scelte più significative in materia di sanità.” Così Alice Salvatore e Andrea Melis, portavoce del MoVimento 5 Stelle Liguria, commentano la sentenza con cui il Tar ligure ha annullato la regressione tariffaria di Alisa del 2017 sulle strutture accreditate per l’assistenza ai disabili e ai malati psichici, dando così ragione agli operatori del settore.

“Questa sentenza restituisce, innanzitutto, dignità ai pazienti psichiatrici e disabili over 65 e, al contempo, affossa l’idea stessa di sanità di Toti e Viale, evidenziando come fossimo in presenza di una vera e propria delega in bianco ad Alisa, ormai diventato un soggetto autonomo rispetto ad ogni forma di controllo regionale e, quindi, pubblico – proseguono i consiglieri regionali M5S – Più volte abbiamo invitato la Giunta ad ascoltare tutte le rappresentanze, che denunciavano la stortura del sistema di regressione tariffaria, di cui a farne le spese sono stati in primis i pazienti. Le scelte di Alisa, sul tema disabilità, erano prevedibilmente sbagliate e questa sentenza lo dimostra oltre ogni ragionevole dubbio.”

“Anche un tribunale mette nero su bianco quel che abbiamo denunciato a tutti i livelli, inascoltati dalla Giunta regionale. Toti e Viale prendano atto di questa sentenza e intervengano al più presto per rivedere il ruolo di Alisa ed evitare di incappare in futuro in nuove, inevitabili, bocciature” concludono Salvatore e Melis.

“Una botta inaudita, che comporta, inoltre, la condanna di Regione e A.li.sa. al pagamento delle spese di giudizio in favore delle parti ricorrenti: 4.000 euro per ciascun ricorso – dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino -. Ma c’è di più: l’azione di A.li.sa., infatti, è riuscita a mettere d’accordo tutto il mondo ligure della disabilità, costituito per lo meno da 12 associazioni che, riunite, hanno contestato la politica sociosanitaria promossa dalla Giunta Toti”.

“Certo che ce ne vuole della fantasia per pensare che disabili e malati psichici, compiuti i 65 anni, improvvisamente diventino “sani e guariti” e soprattutto autonomi anche sul piano economico – commenta Pastorino -. L’assessore Viale ha sempre difeso a spada tratta l’attività di A.li.sa. Quindi ora dovrà venire in commissione e in consiglio a spiegare le ragioni di questo clamoroso flop. E dovrà anche dirci rapidamente l’esito dell’annullamento di tutti i contratti in essere con gli enti accreditati”.

“Certo che se il modello destro-leghista sulla sanità ligure è questo, c’è poco da compiacersene e da andarne fieri – conclude Pastorino -. Abbiamo chiesto in tutti i modi all’assessore di rivedere le sue posizioni. Non lo hanno fatto solo le opposizioni in consiglio regionale, ma anche decine di associazioni che si occupano di disabilità e centinaia di familiari di pazienti psichici. Il risultato di tale sordità lo ritroviamo, nero su bianco, nelle motivazioni di questa sentenza del Tar”.

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