Situazione intricata

“Pietra Medica”, nessun dietrofront dell’Asl 2: “La procedura per garantire l’attività è in mano ai Comuni” fotogallery

Il caso del centro sanitario pietrese al centro di paure e preoccupazioni: ora i comuni dovranno fare presto

Pietra Ligure Porfido Incontro Sindaci Santa Corona

Pietra Ligure. Pietra Medica potrà svolgere la propria attività almeno fino a giugno con un prolungamento del servizio sanitario fino a quando il Comune e il comprensorio non avrà messo in campo una procedura idonea per la prosecuzione dell’attività.

Da parte della Asl 2 savonese nessun dietrofront rispetto ai centri salute, con l’azienda sanitaria finita al centro delle polemiche sulle possibili chiusure dei centri sanitari territoriali: “Secondo me non si è compreso il problema – dice il direttore generale della Asl 2 savonese Eugenio Porfido -, un anno fa era stata indirizzata la lettera ai comuni in merito alle nuove disposizioni sui centri salute che rimandavano ad una azione diretta del Comune, evitando ed eliminando la triangolazione tra amministrazione comunale, Asl 2 e centro medico territoriale… Solo ora si accorgono della questione, che non è certo nuova, e per la quale abbiamo sollecitato una visione da parte delle stesse amministrazioni comunali” sottolinea Porfido.

“Le prenotazioni si faranno via telefono o in farmacia, quanto ai prelievi e alla continuità assistenziale per weekend e festivi dipenderà dalla procedura del Comune e dal soggetto che gestisce il centro sanitario” spiega il direttore generale Asl 2.

E in vista dell’incontro del prossimo 18 aprile con il sindaco di Pietra Ligure Dario Valeriani e i sindaci della Val Maremola: “Non è un incontro per mediare, non si torna indietro. La Asl 2 svolgerà una funzione di aiuto e supporto ai Comuni per gli atti e le azioni da sviluppare per la gestione dei centri medici territoriali. Da parte nostra massima apertura a gestire il periodo di transizione allungando la tempistica rispetto alla scadenza della convenzione” aggiunge.

“Ribadisco come ci sono servizi forniti all’azienda, come il Cup, e che vengono ricondotti ad accordi e tariffe previsti dalla normativa, mentre le aperture nei weekend, per le quali non ci saranno più risorse, dipenderà dagli accordi tra i Comuni e le società di medici che gestiscono il presidio sanitario, anche perché la continuità assistenziale è garantita dalla guardia medica. Un sovraffollamento del pronto soccorso del Santa Corona per i codici bianchi? I numeri non dicono questo e sono indipendenti dai centri salute” conclude Porfido.

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