Savona. I Verdi savonesi appoggiano in pieno l’azione del “Comitato Nolese per la difesa di Salute e Ambiente” nel rispetto della risoluzione n° 1815- 27/5/ 2011- dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa: “Si sviluppino campagne specifiche di informazioni dirette a insegnanti-genitori-alunni per allertarli sui rischi specifici, sull’utilizzo precoce e prolungato di cellulari e altri dispositivi che emettono microonde. Per i bambini in generale e in particolare nelle scuole, si dia la preferenza a connessioni internet cablate”.
“Giusto quindi utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione ma sempre nel rispetto intelligente del principio di precauzione. A tal proposito è necessario considerare i risultati delle ultime ricerche scientifiche: se si vive vicini ad un’antenna, maggiore sarà l’esposizione ai campi elettromagnetici. Studi recenti condotti in USA, Germania,Austria e Brasile hanno rilevato che vivere in prossimità di un ripetitore (fino a circa 500 m.) aumenta il rischio di cancro (prostata, seno, polmoni, reni e fegato). L’Organizzazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha esaminato tutti gli studi pubblicati, concludendo come le onde elettromagnetiche (che aumentano intorno a noi per i tanti nuovi dispositivi che usiamo) siano un possibile cancerogeno” afferma il portavoce provinciale dei Verdi savonesi Gabriello Castellazzi.
“Ora facciamo una breve analisi storica delle proposte avanzate dal Comitato Nolese: nel 2008 per far desistere Tim, che aveva vinto il ricorso al TAR contro la revoca della licenza da parte del Comune di Noli di installare un ripetitore a Zuglieno vicino al castello e alle abitazioni, venne proposto in alternativa il sito di S.Michele – analogo per altezza e distanza dalle Scuole e dall’abitato, con impatto su entrambi. Comitato e popolazione contrastarono entrambi con raccolte di firme ottenendo l’impegno del Comune a non considerare più questi 2 siti, oltre a non inserire nel Piano gli impianti né dell’uno, né dell’altro. Inspiegabilmente – aggiunge il portavoce dei Verdi -, all’insaputa del Comitato, le trattative per il S.Michele andarono avanti e nel 2012 il Comune affidò all’Università di Genova uno Studio proprio sul S.Michele, con risultato scontato in quanto si trattò di uno studio tecnico atto a verificare il mero rispetto formale di una legge molto criticata. Nel frattempo, il Piano, mandato alla Regione ( la quale aveva chiesto di sostituire i due siti perché inseriti all’interno di SIC) si fermò in un cassetto e non venne ripreso che a dicembre 2013 per le doverose modifiche. Da allora si susseguirono fino ai giorni nostri altre decisioni sbagliate che non possiamo qui elencare tutte. Questo per dimostrare come le responsabilità di quanto accade oggi arrivino da lontano. Si potrà scrivere un libro”.
“Il problema è che oggi un impianto pericoloso va ad impattare su di una fascia di popolazione scolastica dall’asilo nido, alla V elementare. Ci appelliamo al sindaco di Noli nella doppia veste di primo cittadino e di medico per una applicazione coerente dell’art.8 della legge 36/2001, che recita: “I Comuni possono adottare un regolamento per assicurare un corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.
“Per questo approviamo il documento letto dal Comitato in Consiglio comunale e auspichiamo che la massima assemblea cittadina ne tenga conto riesaminando il Post (Piano Antenne) apportando le necessarie modifiche a tutela della salute dei cittadini, specialmente di quelli più giovani” conclude Castellazzi.