Per un pensiero altro

Lei non sa chi sono io

Per un Pensiero "Altro" è la rubrica filosofica di IVG: ogni mercoledì, partendo da frasi e citazioni, tracce per "itinerari alternativi"

Per un Pensiero Altro

Perchè non provare a consentirsi un “altro” punto di vista?
Senza nessuna pretesa di sistematicità, ma con la massima onestà intellettuale, il curatore, che da sempre ricerca la libertà di pensiero, ogni settimana propone al lettore, partendo da frasi di autori e filosofi, “tracce per itinerari alternativi”. Per quanto sia possibile a chiunque, in quanto figlio del proprio pensiero.

“È impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo”: è quanto afferma nel libro Gamma della Metafisica il maestro di color che sanno, per dirla con il buon Dante. Stiamo parlando di Aristotele, il fondatore della Logica.

Ma quanti paradossi già in queste prime righe: il papà della Logica non ha mai scritto nulla con questo titolo, il termine gli è successivo, probabilmente introdotto dagli Stoici, per non parlare del suo fondamentale contributo alla Metafisica, termine anch’esso non utilizzato dal maestro ma solo da tardi epigoni nell’organizzare le sue opere. Ma non di questo intendo scrivere. Il nostro spazio, lo sanno bene i miei lettori, è per un pensiero altro, quindi ricominciamo.

Sono partito dall’affermazione aristotelica perchè tutti, consapevolmente o meno, siamo un poco aristotelici, specie per quanto riguarda il principio di identità, di non contraddizione e del terzo escluso. Sembra difficile ma non lo è: non esistono due realtà esperienziali identiche, per poco che differiscano, ciò sarà inevitabilmente almeno nello spazio, che altrimenti sarebbero una cosa sola. Per dirla con un linguaggio degno della Logica: A è uguale ad A e diverso da tutto ciò che non è A, terzium non datur, insomma o l’una o l’altra e non esiste una terza possibilità. Molti informatici avranno riconosciuto il fondamento logico del sistema binario, non perchè noi si ragioni come dei computer, ma perchè loro usano inevitabilmente il nostro linguaggio logico: li abbiamo fatti noi!

Ma quello che voglio sottilineare è altro ancora, vediamo quindi di ricondurre il pensiero aristotelico al nostro quotidiano. Se vi chiedessi: in questo momento siete voi stessi? Certo con astuzia potreste affermare che non si conosce mai del tutto nessuno e forse nemmeno se stessi. Ve lo concedo, ma dovete ammettere che in fondo avete la certezza di sapere bene chi siete e che mai ingannereste voi stessi. Bene, ma siete certi di essere la stessa persona che ha iniziato a leggere questo articolo? Magari solo per poco, ma di certo siete cambiati, ora, infatti, siete colui o colei che sta terminando la lettura.

Ma se Aristotele ha ragione, come universalmente gli si riconosce, uno dei due non siete voi, e, ancor di più, per certo non siete chi eravate un anno fa nè chi sarete fra un anno, quindi: chi di tutti questi voi è quello vero poichè lo può essere uno solo dei tanti, oppure nessuno, e questo non è di certo più rassicurante. Certo, se il cambiamento fosse relativo solo all’essere all’inizio o alla chiusura di questo scritto sarebbe poco male, ma provate a ripensarvi nel tempo, quanto siete diversi, quanto ancora cambierete e quando potrete finalmente affermare di sapere chi siete? Sarebbe pertanto più corretto affermare: io non so chi sono io!

Per un Pensiero Altro è la rubrica filosofica di IVG, a cura di Ferruccio Masci, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.