Liguria. Sciopero o astensione? A casa, sempre e comunque, oppure anche al lavoro, ma ben pagati? Lo scontro tra Cgil da una parte e Cisl e Uil dall’altra si ripete, in vista del 1 maggio, pari pari rispetto a quanto accaduto il 25 aprile.
L’ala più radicale del sindacato, la Cgil, parla di sciopero al motto di “la festa non si vende” e lo fa da anni – in particolar modo dal 2012 quando le leggi sulle liberalizzazioni del governo Monti hanno dato il via libera ad aperture di ogni genere, soprattutto per quanto riguarda la grande e media distribuzione – mentre Cisl e Uil spiegano che il contratto nazionale e la legge italiana giù prevedono la possibilità di astenersi nei giorni festivi e quindi parlare di sciopero equivale a cercare di farsi pubblicità.
Secondo Federdistribuzione, l’associazione di categoria che riunisce le grandi insegne della gdo, Coop e Basko saranno chiusi mentre alcuni punti vendita Carrefour resteranno aperti, così come Pam e Lidl. Anche Ikea, Mediaworld, Leroy Merlin e tanti grandi magazzini terranno le serrande giù. Le chiusure saranno dunque maggiori rispetto al 25 aprile, ma il 1 maggio non è una festa qualunque. E’ la festa dei lavoratori. Si stima che circa il 46% dei supermercati terranno comunque le serrande alzate.
Non solo grande distribuzione. Il tema del lavoro il 1 maggio riguarda anche il turismo. A Genova, complice la concomitanza con Euroflora, sono molti i bar e ristoranti che non rinunceranno a una giornata di possibili incassi. Diversamente da altri anni, però, sul sito della Camera di Commercio non è stato pubblicato l’elenco degli esercizi aperti, un dibattito attuale anche nel savonese.