Surroghe

Consiglio regionale: entrano Boitano, Mazza, Ardenti e Mai. Bagarre sul caso Rixi

Surroghe dei consiglieri che prendono il posto degli eletti in Parlamento, ma a tenere banco sono le mancate dimissioni di Rixi da assessore

consiglio regionale

Liguria. All’ordine del giorno del Consiglio regionale la surroga dei nuovi consiglieri regionali a seguito del voto del 4 marzo scorso e l’elezione in Parlamento e le dimissioni di Raffaella Paita, Edoardo Rixi, Stefania Pucciarelli e Francesco Bruzzone.

Il Consiglio regionale ha preso atto con 23 voti favorevoli, un voto contrario (Fabio Tosi del Movimento 5Stelle) e tre astenuti (Alice Salvatore, Marco de Ferrari e Andrea Melis del Movimento5Stelle) delle dimissioni del consigliere Raffaella Paita e degli adempimenti conseguenti relativi alla surroga del consigliere Giovanni Boitano.

Il Consiglio regionale ha preso atto con 23 voti favorevoli e 5 astenuti (Movimento5Stelle) delle dimissioni del consigliere Edoardo Rixi e degli adempimenti conseguenti relativi alla surroga del consigliere Vittorio Mazza.

L’Assemblea ligure ha preso atto con 24 voti favorevoli e 5 astenuti (Movimento5Stelle) delle dimissioni del consigliere Stefania Pucciarelli e degli adempimenti conseguenti relativi alla surroga del consigliere Paolo Ardenti.

Il Consiglio regionale ha preso atto con 25 voti favorevoli e 5 astenuti (Movimento5Stelle) delle dimissioni del consigliere Francesco Bruzzone e degli adempimenti conseguenti relativi alla surroga del consigliere Stefano Mai.

Inoltre, l’assemblea legislativa ligure ha respinto con 16 voti contrari (maggioranza di centro destra) e 15 favorevoli (minoranza) l’ordine del giorno presentato da Francesco Battistini e Gianni Pastorino di Rete a Sinistra & liberaMENTE Liguria e collegato alla proposta di deliberazione delle dimissioni di Edoardo Rixi. L’ordine del giorno impegnava il presidente della giunta a ottemperare a quanto previsto dall’articolo 122 della Costituzione italiana e a rimuovere immediatamente qualsiasi incompatibilità che risulti in conflitto con tale articolo.

Le dimissioni “a metà” di Rixi, che lascia il posto da consigliere ma mantiene quello da assessore, sono palesemente incostituzionali. Stamane in consiglio regionale il gruppo Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria ha presentato un odg per dirimere la situazione, chiedendo subito una nuova nomina di giunta.

Nel documento si ricorda che le dimissioni del consigliere, oggetto della proposta di deliberazione, riguardano solo la carica di membro dell’Assemblea legislativa mentre lo stesso ricopre anche la carica di assessore regionale e che l’articolo 122 della Costituzione recita “nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una giunta regionale e ad una delle Camere del parlamento, ad un altro Consiglio o ad un’altra Giunta regionale ovvero al Parlamento Europeo”

Nel dibattito che ha preceduto le votazioni sono intervenuti Alice Salvatore, Andrea Melis, Andrea Tosi e Marco de Ferrari del Movimento 5Stelle, Gianni Pastorino e Francesco Battistini di Rete a Sinistra&LiberMente Liguria, Luca Garibaldi, Sergio Rossetti e Giovanni Lunardon del Pd, il presidente della giunta Giovanni Toti e Matteo Rosso (FdI-An).

“L’articolo 122 della Costituzione parla chiaro: la carica di parlamentare è incompatibile con la nomina ad assessore regionale. Il consiglio agisca di conseguenza: si esprima sulle dimissioni nel pieno rispetto della normativa, e non in base alle appartenenze politiche – dichiara il capogruppo Gianni Pastorino, estensore dell’odg insieme a collega Francesco Battistini -. Rixi non è stato chiamato ad altro incarico più importante, ma si è candidato ed è stato eletto a parlamentare. Una scelta personale, che non discuto. Però il problema è che, oltre essere consigliere, Rixi è anche assessore”.

“Il presidente Toti temporeggia ed evoca non meglio specificate polemiche da parte dell’opposizione. Respinto il provvedimento dal centrodestra: Toti si impegna a sostituire Rixi, ma nel frattempo si cautela e respinge la nostra richiesta: sono passati 36 giorni dalle elezioni, quanto dobbiamo ancora aspettare? – puntualizza Pastorino -. Tutto questo non ha nulla a che fare con i fatti personali, ma con le norme che regolano il funzionamento del consiglio regionale. Questa è una forzatura. Toti sapeva che Rixi si sarebbe candidato e che, probabilmente, sarebbe stato eletto: doveva chiedergli dimissioni preventive, e così dimostrarsi garante sia della Costituzione sia dell’ente che presiede”.

Il presidente della Giunta Giovanni Toti ha replicato parlando di “polemica strumentale” e ha assicurato che da parte della maggioranza “non c’è nessun tentativo dilatorio, né vi è alcuna intenzione di mantenere delle cariche a dispetto della Costituzione e del Regolamento e dello Statuto della Regione, pertanto – ha detto – provvederemo nei tempi e nei modi alla sostituzione di tutte le incompatibilità”. Secondo Toti, inoltre, al momento la Giunta non rischia nessun blocco dei lavori.

Toti ha precisato che non è facoltà del presidente della Giunta regionale convocare la Giunta delle elezioni perché questa facoltà rientra fra le prerogative del Consiglio e ha confermato la volontà dei Gruppi, dei partiti e dell’amministrazione di rimuovere ogni incompatibilità. Tuttavia “non vi è un dovere/diritto di contestualità – ha aggiunto – tra le dimissioni di più incarichi ricoperti nel caso di consigliere e di assessore, ma non vi è neanche la volontà di non farlo da entrambi gli incarichi” e si è associato alla richiesta che la Giunta delle elezioni nei prossimi giorni esamini ogni e qualsiasi posizione di incompatibilità.

Toti, infine, si è dichiarato certo che Rixi rimetterà le deleghe ma ha invitato la minoranza a non fare polemiche sulla mancata contestualità fra le sue dimissioni da consigliere e da membro della giunta.

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