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Albenga, minoranza all’attacco: “Il kit per neo mamme promuove solo un marchio commerciale”

"Non è forse concorezza sleale?"

kit neo mamme albenga

Albenga. “Un kit bebè promozionale del marchio commerciale Trudi, piuttosto che un sostegno sociale alla maternità”. Con queste parole Eraldo Ciangherotti, Cristina Porro e Ginetta Perrone commentano l’iniziativa adottata da questa amministrazione comunale per promuovere il progetto “Benvenuto bebè”.
Proseguono i tre consiglieri comunali.

“Abbiamo fatto accesso agli atti e, oltre ad aver visionato la delibera di giunta dove l’assessore Vespo si spinge a promuovere nero su bianco il marchio “Trudi” per salviette e pannolini da donarsi alle neo mamme, abbiamo anche appreso che il Comune ha scelto di veicolare il marchio Trudi nelle famiglie di Albenga, perché meno oneroso per le casse per i bilanci delle farmacie comunali, rispetto ad altre marche presenti sul mercato. Alla faccia dei differenti criteri di qualità che possono caratterizzare i prodotti per la prima infanzia”.

“Ora ci chiediamo: non è questa una concorrenza sleale da parte del Comune di Albenga nella promozione del marchio “Trudi” rispetto ad altre marche, senza aver percorso la doverosa strada dell’evidenza pubblica per consentire a tutti i marchi commerciali di proporre un’offerta economica esclusiva? Non sarebbe stato più trasparente e legittimo far gestire liberamente a ciascuna neo mamma questo bonus bebè del valore di 6,81 euro (costo a carico del Comune per un pacco di pannolini, salviette e soluzione fisiologica) senza imporre alcun marchio, ma riconoscendo un credito spendibile nelle farmacie comunali, in modo da evitare uno squallido marketing low cost?”.

E gli esponenti dell’opposizione ingauna aggiungono: “Suvvia Assessore Simona Vespo e Consigliera Paoletta De Andreis: ad Albenga, nel 2017, sono nati soltanto 142 bimbi. E il Comune non è in grado di sostenere un impegno di spesa più consistente di 6.81 euro per ciascuna neo mamma? Non riusciamo a promuovere un bonus bebè da almeno 50 euro una tantum, alla nascita dei nostri nuovi concittadini?”.

“Noi ricordiamo che, con la giunta Guarnieri di centrodestra, dai bilanci del sociale venivano destinati 6 mila euro all’anno, con un capitolo di spesa dedicato, a sostegno della maternità disagiata. Oggi più nulla… E volete fare l’elemosina alle famiglie con un kit che costa 6.81 euro, pur di spingere un prodotto piuttosto che un altro? Arrivando a creare pure concorrenza sleale con le altre farmacie private del territorio albenganese? Per caso la Trudi vi ha convinto ad osare tanto, in cambio di un orsacchiotto peluche gigante per giocare durante le giunte comunali?” concludono i tre consiglieri comunali di centrodestra Eraldo Ciangherotti, Cristina Porro e Ginetta Perrone.

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