Stile savonese

Albenga, città delle torri, della fionda… e dei fiori

"Stile Savonese" è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia

Stile Savonese

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia. Ogni settimana una passeggiata tra le vetrine dei negozi della nostra provincia, a caccia di novità: un “viaggio” tra le tendenze savonesi a livello di moda, bellezza o arredamento, ma anche tra proposte come gite, corsi o spettacoli a teatro.

Eccomi finalmente a parlare della mia città d’adozione, Albenga. Anche se non ci sono nata, da parecchi anni ci abito e mi sento parte della comunità, seppur in libertà, com’è la mia natura.È un autentico gioiello di rara bellezza, che va compreso e studiato e alla fine me ne sono innamorata.

Mi piace molto quando il centro storico apre le porte ai fiori, come da ieri con Fior d’Albenga, e le piazze e ogni angolo si trasformano in giardini colorati che profumano di favola, tanto che l’edizione di quest’anno è abbinata al concorso “Un’aiuola da favola” che premierà la più bella aiuola allestita “a tema fiabesco”. È un’ottima occasione per visitare Albenga, città delle torri, della fionda e… dei fiori, anche se è bella tutto l’anno, perché ricca di storia. Ha tanto da raccontare, da ricordare.

Albenga ha un centro storico suggestivo e ben conservato circondato da mura che custodiscono torri, edifici storici, palazzi ed architetture di epoca medievale. La sua bellissima Cattedrale è dedicata a San Michele che, secondo la tradizione popolare, uccise un terribile serpente che seminava terrore sulla via Julia Augusta, ed è affiancata dal Battistero paleocristiano. Entrambe le architetture religiose risalgono a V secolo. Restaurato a fine ottocento dall’architetto Alfredo d’Andrade, il Battistero è il più antico edificio della Liguria ancora in piedi ed è uno dei battisteri meglio conservati in tutta Italia.

Numerosi palazzi ospitano reperti storici unici rinvenuti nel tempo nel nostro bellissimo territorio ingauno. In Palazzo Peloso Cepolla, edifico del primo seicento, è allestito il Museo Navale Romano, dove sono esposti prevalentemente resti dei ritrovamenti di una nave romana da carico del 1 secolo a.C. affondata tra Albenga e l’Isola Gallinara, a circa un miglio dalla costa e a 40 metri di profondità.

Il relitto della nave romana di Albenga è il più famoso tra tutti quelli scoperti finora nel Mediterraneo occidentale. E’ accertato che si tratta della più grande nave da trasporto romana conosciuta a tutt’oggi nel Mediterraneo, con un carico superiore alle 10.000 anfore contenenti vino proveniente dalla Campania destinato ai mercati della Francia meridionale e della Spagna.

Palazzo Oddo invece ospita la mostra permanente “Magiche trasparenze” dove sono esposti i reperti vitrei recuperati durante gli scavi nelle necropoli di Albenga, tra i quali è presente un pezzo unico al mondo, lo stupendo “Piatto Blu”. Quasi duecento pezzi di inestimabile valore con una grande varietà di forme, colori e materiali costituiscono uno dei più importanti rinvenimenti degli ultimi anni.

Albenga è sicuramente un sito archeologico di importanza rilevante. Ci sono stati ritrovamenti anche nell’alveo del fiume Centa e nella zona di Pontelungo.

C’è poi l’antica via Julia Augusta dove, in un contesto di alto valore ambientale, si possono ammirare l’Anfiteatro e i Monumenti Funerari della Necropoli Meridionale. Una bella passeggiata in questo inestimabile sito storico è d’obbligo!

Queste rappresentano solo una minima parte di ciò che è possibile vedere ad Albenga, che è realmente una miniera di siti, ritrovamenti, edifici, torri: ogni cosa ha un passato che vuole raccontare la propria storia.

Albenga mi ha conquistata anche per la ricchezza del suo fertile territorio, che produce eccellenze molto rinomate come i “Quattro d’Albenga”, ovvero asparago violetto, carciofo, pomodoro cuore di bue e zucchina trombetta, i vini prelibati, come il Pigato e il Vermentino, le erbe aromatiche e i bellissimi fiori.

Ah… dimenticavo: Albenga è anche la “Città della Fionda” e dei “Fieui di Caruggi”, che hanno ideato anche un evento con un’eco nazionale in cui ogni anno un personaggio famoso viene premiato appunto con una fionda di legno, premio chiaramente simbolico, per aver tirato nel corso della propria carriera “buone fiondate”. Proprio nel mese di aprile il premio verrà consegnato a Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, rappresentanti dell’Associazione “Doppia Difesa” che si occupa della difesa delle donne vittime di violenza, tema particolarmente caldo in questo momento storico.

Le nostre fionde le troviamo in due rotonde Albenganesi: una in un’installazione monumentale in vetroresina e acciaio, realizzata dal Maestro Giuliano Ottaviani, realizzatore anche del bozzetto per la cartolina commemorativa emessa dalle Poste Italiane, e l’altra un’opera di Flavio Furlani che raffigura tre monelli pronti a scagliare i loro proiettili sulle torri albenganesi. Una menzione speciale va fatta alla collezione di oltre 250 fionde provenienti da tutto il mondo che si possono ammirare nella “Cantina dei Fieui di Caruggi”, che tra un bicchiere di buon vino e un “tocco” di focaccia te ne raccontano la storia.

Mille altre cose di Albenga meritano di essere viste e conosciute e ne riparlerò prossimamente, ma ora lo spazio è tiranno… mentre il territorio è vastissimo e pronto ad accogliere tutte le persone affascinate da questa splendida città.

Chiedo scusa agli storici e ai meglio informati di me per le eventuali inesattezze di questo pezzo. Lo scopo dei miei articoli non è di studio e approfondimento, ma poter raccontare le mie impressioni e le mie emozioni anche sul nostro bellissimo territorio del savonese. Io ora mi ritiro nelle campagne ingaune, colorate, profumate, che ogni giorno da parecchi anni accarezzano delicatamente la mia vista.

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