Nuovo servizio

Alassio, ecco la farmacia a domicilio grazie alla Croce Bianca

La pubblica assistenza alassina ha accolto l'invito del farmacista Luca Zanella

croce bianca alassio

Alassio. Serve una medicina urgentemente, abbiamo già l’impegnativa ma non riusciamo ad allontanarci da casa. Magari perché in quel momento non possiamo muoverci, o perché non abbiamo nessun parente o amico libero per venirci in aiuto. E allora cosa facciamo? Non prendiamo la medicina? In aiuto arrivano la Farmacia Sant’Ambrogio e la Croce Bianca di Alassio. L’idea è del farmacista Luca Zanella, e vuole venire incontro a tutte quelle persone che per svariati motivi si trovano nell’impossibilità di recarsi in farmacia a ritirare i medicinali, ma hanno bisogno di seguire una terapia.

Un’idea che ha da subito trovato un appoggio nella pubblica assistenza alassina, da sempre pronta e attenta verso le esigenze di chi ha bisogno. “Vogliamo avviare un progetto insieme ai volontari della Croce Bianca, e a tutti coloro che vorranno rendersi utili, per portare a domicilio le medicine di coloro che non possono recarsi da noi per ritirarle”, spiega Luca Zanella.

Il meccanismo è semplice ma funzionale. Un volontario andrà dal paziente, preleverà la ricetta e il denaro per il pagamento della stessa. Poi riporterà le medicine e il resto a casa della persona. Questo servizio verrà effettuato dietro un’offerta minima.

“Siamo contenti di questa collaborazione. La Croce Bianca è da sempre impegnata sul territorio alassino per aiutare chi non sta bene. Abbiamo accolto con favore questa iniziativa della Farmacia Sant’Ambrogio perché sappiamo ci sia un bisogno di questo servizio, sia per gli anziani soli, che per tutte quelle persone che si trovano in un momento difficile e la malattia non permette loro di muoversi da casa, e non hanno chi li può aiutare. Siamo qui anche per loro”, ha commentato il presidente Ennio Pogliano.

“Tutti i particolari del progetto potranno essere spiegati meglio a tutti coloro che vogliono avvalersi del servizio, direttamente dai responsabili della farmacia o della pubblica assistenza” conclude.

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