La soluzione

Un fungo può salvare le palme savonesi dal punteruolo rosso

Si chiama "beauveria bassiana" ed è stato sperimentato con successo in Francia: immette tossine micidiali nei tegumenti degli insetti

Borghetto Palme Punteruolo Rosso

Provincia. Si chiama “Beauveria bassiana”, è un fungo e può salvare le palme savonesi attaccate dal punteruolo rosso. L’importante notizia arriva da Sanremo, dove due giorni fa si è tenuto un convegno di botanici ed entomologi riuniti a Villa Ormond.

La scoperta è stata accolta con grande soddisfazione dai Verdi: “Si tratta di un fungo selezionato capace di eliminare l’insetto che sta distruggendo il nostro patrimonio verde di palme canariensis – spiega il portavoce provinciale Gabriello Castellazzi – E adesso si può sperare di mantenere in vita quello che resta della principale caratteristica dei viali a mare della Liguria: un patrimonio che abbellisce da tanto tempo la nostra fascia costiera”.

In totale le palme già tagliate in Liguria a causa del punteruolo rosso sono circa 5000. Un vero incubo per le amministrazioni comunali e la Regione Liguria a cui ora potrebbe porre rimedio la “beauveria bassiana”. E’ un fungo appartenente al gruppo dei deuteromiceti scoperto nel 1835 dallo scienziato Agostino Bassi, che lo identificò come responsabile della malattia del baco da seta. Lui stesso ipotizzò già allora la possibilità di utilizzarlo come insetticida naturale nella difesa biologica contro altri insetti che arrecavano danni disastrosi alle colture agricole. Le sue spore riescono a bucare i tegumenti degli insetti e immettendo tossine micidiali ne causano la morte. Era già stato utilizzato su alcune specie ma non ancora testato seriamente sul nuovo coleottero killer delle palme arrivato da noi solo pochi anni fa.

“Si sapeva che già a Montecarlo erano state avviate procedure di lotta al punteruolo utilizzando droni predisposti per irrorare dal cielo le piante con nuovi insetticidi, ma oggi a Nizza e Mentone i trattamenti con il nuovo fungo sono già stati sperimentato con successo – racconta Castellazzi – Ora la sperimentazione in Francia è finita ed è giunta finalmente l’autorizzazione alla vendita nei paesi dell’Unione Europea. A questo punto è doveroso rivolgere apprezzamenti a quei Comuni che, adottando in modo tempestivo una corretta profilassi con fitofarmaci in endoterapia, sono riusciti a mantenere fino ad oggi il loro patrimonio di ‘canariensis’, ma devono intensificare ancora per qualche mese questo metodo capace di farle sopravvivere fino al 98% dei casi, in attesa di poter programmare l’azione con il fungo ‘Beauveria bassiana’ e debellare definitivamente il punteruolo”.

In attesa di capire se e quando le amministrazioni comunali adotteranno il sistema, c’è già chi tra il serio e il faceto lancia una proposta “risolutiva”: è il gruppo “Pulp in Valmaremola”. “Ci rivolgiamo con la presente alle autorità preposte – scrivono su Facebook – Immaginando i costi notevoli che comporterà sul territorio l’utilizzo del fungo ci permettiamo di proporre la nostra soluzione: procedere in tempi strettissimi a un gemellaggio tra il nostro Comune e il Comune di Bardineto con il quale intraprendere un operazione di scambio commerciale. Assicurare la balneazione gratuita lungo il nostro litorale a tutti i residenti di Bardineto i quali in cambio forniranno la nostra amministrazione in forma gratuita e continuativa del fungo particolarmente presente nel loro territorio”. D’altronde Bardineto è da sempre “posto da funghi”, quale fornitore migliore?

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