A giudizio

Sorpreso a fare l’elemosina, reagisce scappando e spintonando la municipale: patteggia e torna libero

Nei guai è finito un richiedente asilo nigeriano: in aula ha chiesto scusa per il suo gesto

tribunale savona

Albenga. Ha chiesto scusa per il suo comportamento ed ha patteggiato sei mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena. A giudizio per direttissima, questa mattina, è finito Cletus Aide il richiedente asilo nigeriano di 25 anni, residente ad Altare, finito in manette ieri mattina con l’accusa di resistenza e lesioni nei confronti di due agenti della polizia municipale di Albenga.

Lo straniero, che era difeso dall’avvocato Daniela Scarone, ha spiegato di essersi spaventato davanti alle divise (la polizia municipale voleva controllarlo dopo averlo sorpreso a chiedere l’elemosina nella zona di via Medaglie d’Oro) e di essere quindi scappato.

L’arresto di Aide era scattato ieri mattina, intorno alle 10, quando la pattuglia della polizia municipale lo aveva sorpreso a fare l’elemosina. Gli agenti si sono avvicinati per farlo smettere, ma il venticinquenne, per tutta risposta, si era dato alla fuga. Era iniziato quindi un movimentato inseguimento (durante il quale il nigeriano ha anche urtato un anziano facendolo cadere) che si è concluso in via Fratelli Grana dove il richiedente asilo si era nascosto dentro un cassonetto dei rifiuti. Grazie alla collaborazione di alcuni passanti, il nascondiglio del giovane era stato trovato dagli uomini della Municipale che lo avevano quindi arrestato per resistenza e lesioni (gli agenti sono stati visitati in ospedale e dimessi con prognosi di 7 e 15 giorni).

Al termine del processo per direttissima, Aide è tornato libero senza nessuna misura cautelare.

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