A rischio

Savona, Processione del Venerdì Santo e incognita meteo: si decide alle 18

Le previsioni non sono positive e prevedono pioggia, ma i savonesi sperano di non dover rinuciare ad un appuntamento sentito ed importante

Savona. I savonesi in queste ore sono tutti con il naso all’insù per scrutare il cielo. Stasera, infatti, è fissato l’atteso appuntamento con la Processione del Venerdì Santo, evento che si tiene ogni due anni, ma l’incognita del meteo sta preoccupando non poco la città. Secondo le previsioni, purtroppo, stasera pioverà e quindi la Processione è a forte rischio. A decidere se il tradizionale evento religioso si farà sarà, alle 18 di oggi, il priore generale Gianni Briata insieme alle confraternite.

La speranza è che la pioggia prevista per il pomeriggio e per la serata conceda una tregua e permetta il regolare svolgimento di uno degli appuntamenti più importanti e sentiti per tutta la città della Torretta. Il verdetto è atteso quindi nel tardo pomeriggio quando dalle confraternite sarà presa la decisione definitiva.

La speranza è che la Processione del Venerdì Santo 2018 (l’avvio è previsto alle 20,30 con il primo colpo di martelletto del capocassa) possa ancora una volta ad affascinare tutti i savonesi con la sua atmosfera fatta di tradizione e devozione.

La partenza dal Duomo sarà alle ore 20.30: la processione passerà in via Caboto, piazza Cavallotti, via Giuria, via Gramsci, la Torretta, via Paleocapa, piazza Mameli, via Montenotte, via Astengo e piazza Sisto IV (con l’arrivo previsto intorno alle 23.30. Al termine il vescovo Marino, insieme il sindaco e al priore dell’Arciconfraternita della Santissima Trinità, impartirà la benedizione dal balcone del palazzo del Comune.

Come nelle scorse due edizioni, vi sarà il commento all’entrata delle casse in piazza Sisto IV: don Giovanni Margara illustrerà cassa per cassa con notizie storiche e artistiche sul gruppo ligneo e una riflessione meditata sul momento della Passione raffigurato nella scultura con lettura del brano del Vangelo. Come nelle corse edizioni vi sarà il commento all’entrata delle casse in piazza Sisto IV, in cui don Giovanni margara illustrerà cassa per cassa con notizie storiche e artistiche sul gruppo ligneo e una riflessione meditata sul momento della Passione raffigurato nella scultura, con lettura del brano del Vangelo. Come sempre, inoltre, non mancherà l’impegno benefico, con una raccolta di denaro tra i portatori che quest’anno sarà devoluta in parti uguali alle associazioni savonesi Aias e Adso, che si occupano di disabilità.

La Processione del Venerdì Santo a Savona è un evento di fede e devozione popolare che si svolge ogni due anni. La manifestazione è organizzata dal Priorato generale delle confraternite di Savona centro, ovvero dalle sei confraternite – Nostra Signora di Castello, Cristo Risorto, Santi Pietro e Caterina, Santi Agostino e Monica, SS. Trinità, Santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla – già esistenti nel trecento sul promontorio del Priamar e proprietarie delle 15 casse lignee. Come accennato il turno di Priorato Generale spetta alla Confraternita della SS. Trinità ha la sua sede in via Guidobono, dove è ospitata dalla Confraternita dei santi Giovanni Battista Evangelista e Petronilla. L’evento è realizzato con la collaborazione di Diocesi di Savona-Noli, Comune di Savona, Fondazione De Mari, Cooperativa Bazzino, Credito Cooperativo Pianfei e Rocca de’ Baldi e col patrocinio di Regione Liguria.

PREMESSA STORICA
Nella seconda metà del Duecento, a seguito dell’attività predicatrice dei Padri francescani nacquero alcuni gruppi laici che si diedero il nome di Confraternite: a Savona si concentrarono sulla rocca del Priamar, nella cosiddetta “contrada Batutorum” (dei battuti) dedicandosi appunto alla pratica della “disciplina” (la pubblica flagellazione per penitenza) nonché ad opere di assistenza e carità. La pratica religiosa raggiunse presto nel Venerdì Santo il momento più sentito e partecipato. La Passione e Morte di Gesù veniva celebrata per le vie della città antica (allora situata ancora sul promontorio del Priamar) con flagellazioni accompagnate da laudi e con rappresentazioni sceniche desunte dalla Lettura; era una processione “privata” tutta delle Confraternite che la organizzavano come meglio ritenevano opportuno. Potevano effettuarla tutte le confraternite unite assieme, oppure legate in alleanze, in ore e giorni diversi. In processione si portava il Crocifisso, la reliquia della Santa Croce, si praticava la flagellazione e talvolta gli stessi confratelli rappresentavano drammaticamente la passione del Redentore. A partire dal 1600, dopo il Concilio di Trento, gruppi lignei sostituirono le “sceneggiate”, ritenute dalla Gerarchia ecclesiastica ‘non decorose’ e si cercò di regolare i rapporti tra le varie confraternite e le parrocchie. Anche in questo periodo, tuttavia, non vi era collaborazione diretta fra tutte le confraternite cittadine, ridotte dalla discesa dal Priamàr al numero odierno di sei dalle 10-12 originarie: si tenevano infatti diverse processioni promosse da una o più confraternite alleate. Occorre arrivare al 1810, quando l’allora vescovo di Savona, Monsignor Maggioli emana il regolamento della Processione del Venerdì Santo, per dar vita all’evento come lo conosciamo oggi.

LA PROCESSIONE
Le casse processionali sono veri e propri capolavori in legno eseguite da scultori di rilievo tra cui il Maragliano, il Martinengo, il Murialdo, il Brilla, la Cuneo. Il lento incedere delle casse attraverso le vie di Savona è accompagnato dai rintocchi della campana della torre del Brandale, la Campanassa. La Processione del Venerdì Santo viene aperta dai tamburini listati a lutto dai torcioni portati da confratelli che indossano cappa bianca con i nastri gialli del priorato generale delle confraternite del centro. A seguire gli incappucciati che ricordano gli antichi flagellanti e la Croce di Passione, grande croce in legno nero sulla quale sono posti i simboli (anch’essi di legno dipinto) della Passione di Nostro Signore, e appartiene alla confraternita che comanda la Processione. Dopo le casse lignee, i confratelli, il clero con il vescovo, i priori delle confraternite, i turiboli, l’Arca della Santa Croce che contiene la Reliquia della Santa Croce, frammento della Croce del Calvario. L’arca è sormontata dal baldacchino e attorniata dai lampioni. Chiudono il corteo il sindaco della città di Savona, le altre autorità civili e le autorità militari.

LA STRUTTURA

TAMBURINI
TORCIONI
INCAPPUCCIATI
CROCE DI PASSIONE
con attorno grandi lampioni

BANDA “S. AMBROGIO” DI LEGINO

LA PROMESSA DEL REDENTORE

COMPLESSO DEI “MOTTETTI”
CORO di voci maschili, femminili, bianche
BANDA “FORZANO” di Savona

L’ANNUNCIAZIONE
L’ADORAZIONE NELL’ORTO
IL BACIO DI GIUDA
CRISTO LEGATO AL PALO
LA FLAGELLAZIONE
L’INCORONAZIONE DI SPINE
ECCE HOMO

BANDA “MORDEGLIA” DI CELLE LIGURE

CRISTO CADE SOTTO LA CROCE
CRISTO SPIRANTE IN CROCE
CRISTO MORTO IN CROCE
LA DEPOSIZIONE DALLA CROCE
LA PIETA’
LA DEPOSIZIONE NEL SEPOLCRO
L’ADDOLORATA

GRUPPO “GIUSEPPE REBELLA”
CORO POLIFONICO DI VALLEGGIA
CON CORI AMICI
BANDA “PUCCINI” DI CAIRO M.TTE

ORDINI RELIGIOSI
CONFRATELLI
PRIORI DELLE CONFRATERNITE

CLERO – VESCOVO
TURIBOLI (incensazione)
ARCA DELLA S. CROCE
sormontata dal baldacchino
e attorniata da lampioni
TORCIONI

LA MUSICA
Nella Processione del Venerdì Santo si prega con la fatica o con le note. Fondamentale è infatti l’aspetto musicale incarnato dal coro dei Mottetti, dal gruppo “Giuseppe Rebella”, coordinato dal Polifonico di Valleggia, da due prestigiose bande nonché dal cupo rullìo dei tamburi, squadra di una dozzina di elementi (alcuni delle bande di Cairo e Legino) che apre il corteo e ne cadenza il passo.

IL GRUPPO DEI MOTTETTI
Il gruppo dei Mottetti – costituito in questa forma una ventina di anni fa per volontà del Priorato Generale e seguito con passione dal confratello Gianni Varaldo – è diretto da Igor Barra e si compone del Civico Complesso Bandistico “Forzano”, con la sezione di archi coordinati da Massimiliano Patetta, ad accompagnare la parte vocale con la Corale Alpina Savonese (da 30 anni fedelissimi all’appuntamento), La Ginestra di Savona ed elementi dei cori “Monteverdi” di Cosseria, “Della Rovere” e “San Pietro” di Savona nonché alunni delle scuole primarie cittadine nella sezione “voci bianche”.
Confermata l’apprezzata collocazione del grande complesso corale-orchestrale che all’arrivo in piazza Mameli si posizionerà al centro della medesima.

IL GRUPPO “GIUSEPPE REBELLA”
Confermatissimo anche l’altro gruppo, due anni fa battezzato “Giuseppe Rebella” in onore del noto maestro scomparso nel 2013. Tra i fondatori del Coro Polifonico di Valleggia, che diresse per ben mezzo secolo e anche nell’appuntamento biennale del Venerdì Santo, Rebella era una figura molto apprezzata a livello diocesano. Per questo i cantori valleggini nel 2014, col consenso e l’apprezzamento delle altre realtà vocali che partecipano, hanno deciso di intitolargli questo ensemble che sarà collocato nella parte conclusiva del corteo sacro. Accompagnato dalla Banda Puccini di Cairo, il Polifonico di Valleggia, diretto da Marco Siri, canterà assieme ai propri ex coristi, alla sezione Voci Bianche e, come detto, a molti gruppi amici: la Corale Polifonica Cellese, il Coro Guido d’Arezzo di Carcare, il Coro Sine Nomine di Finale, il Concentus Mater Misericordiae di Savona, il Coro San Maurizio di Segno e il Coro Polifonico Città di Albisola. Tutti insieme eseguiranno i brani sacri Adoramus, Vexilla, Stabat Mater e Choral di Bach.

LE BANDE DI LEGINO E DI CELLE
Infine non vanno dimenticati la Banda Sant’Ambrogio di Legino e la Banda Mordeglia di Celle che, intervallati alle casse, eseguiranno brani tratti dalla Passione secondo Matteo di Bach.

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