Niente da fare

Savona, la Processione del Venerdì Santo annullata per pioggia: appuntamento rimandato al 2020 fotogallery

Occorrerà attendere il 10 aprile 2020 prima di poter rivedere le casse processionali attraversare il centro storico savonese

Processione venerdì santo

Savona. Niente da fare. Alla fine il maltempo ha avuto la meglio e così la tradizionale Processione del Venerdì Santo, evento atteso da migliaia di savonesi, è stata annullata a causa della pioggia.

Per tutta la giornata di oggi i savonesi sono rimasti con il naso all’insù e hanno scrutato il cielo con la speranza che “qualcuno” dall’alto desse loro una mano facendo aprire le nuvole o quantomeno evitasse l’arrivo della pioggia. Speranze rivelatesi purtroppo vane: le previsioni meteo confermano che pioverà proprio durante lo svolgimento della funzione, perciò il priore generale Gianni Briata insieme alle confraternite hanno deciso di annullare la processione.

“Il Priorato Generale delle Confraternite di Savona centro riunitosi poco fa prende atto con rammarico delle avverse condizioni del tempo e soprattutto per le previsioni negative nelle prossime ore – si legge in una nota diramata qualche minuto fa – Viene quindi deciso di annullare l’effettuazione della tradizionale Processione del Venerdì Santo. Per ovvie ragioni liturgiche (il Mistero della morte e resurrezione di Nostro signore è il fatto più significativo dell’intero calendario liturgico) la manifestazione religiosa non potrà essere rinviata ad altra data, pertanto l’appuntamento è per il 2020, venerdì 10 aprile. Il Priore Generale Gianni Briata, a nome dell’intero Priorato Generale, coglie l’occasione per ringraziare vivamente quanti hanno prestato la loro fattiva collaborazione per la migliore riuscita della manifestazione più cara e partecipata di Savona. Si aggiunge in ultimo che gli oratori rimarranno aperti per consentire la visita dei tantissimi fedeli che hanno continuato ad affluire per tutto il corso della giornata”.

Occorrerà dunque attendere il 2020 prima di poter rivedere le casse processionali attraversare il centro storico savonese, per un evento di fede e devozione che ogni anno catalizza l’attenzione dell’intera città della Torretta.

La manifestazione è organizzata dal Priorato generale delle confraternite di Savona centro, ovvero dalle sei confraternite (Nostra Signora di Castello, Cristo Risorto, Santi Pietro e Caterina, Santi Agostino e Monica, SS. Trinità, Santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla) già esistenti nel trecento sul promontorio del Priamar e proprietarie delle 15 casse lignee. Come accennato il turno di Priorato Generale spetta alla Confraternita della SS. Trinità ha la sua sede in via Guidobono, dove è ospitata dalla Confraternita dei santi Giovanni Battista Evangelista e Petronilla. L’evento è realizzato con la collaborazione di Diocesi di Savona-Noli, Comune di Savona, Fondazione De Mari, Cooperativa Bazzino, Credito Cooperativo Pianfei e Rocca de’ Baldi e col patrocinio di Regione Liguria.

Nella seconda metà del Duecento, a seguito dell’attività predicatrice dei Padri francescani nacquero alcuni gruppi laici che si diedero il nome di Confraternite: a Savona si concentrarono sulla rocca del Priamar, nella cosiddetta “contrada Batutorum” (dei battuti) dedicandosi appunto alla pratica della “disciplina” (la pubblica flagellazione per penitenza) nonché ad opere di assistenza e carità. La pratica religiosa raggiunse presto nel Venerdì Santo il momento più sentito e partecipato. La Passione e Morte di Gesù veniva celebrata per le vie della città antica (allora situata ancora sul promontorio del Priamar) con flagellazioni accompagnate da laudi e con rappresentazioni sceniche desunte dalla Lettura; era una processione “privata” tutta delle Confraternite che la organizzavano come meglio ritenevano opportuno. Potevano effettuarla tutte le confraternite unite assieme, oppure legate in alleanze, in ore e giorni diversi. In processione si portava il Crocifisso, la reliquia della Santa Croce, si praticava la flagellazione e talvolta gli stessi confratelli rappresentavano drammaticamente la passione del Redentore.

Processione venerdì santo

A partire dal 1600, dopo il Concilio di Trento, gruppi lignei sostituirono le “sceneggiate”, ritenute dalla Gerarchia ecclesiastica ‘non decorose’ e si cercò di regolare i rapporti tra le varie confraternite e le parrocchie. Anche in questo periodo, tuttavia, non vi era collaborazione diretta fra tutte le confraternite cittadine, ridotte dalla discesa dal Priamàr al numero odierno di sei dalle 10-12 originarie: si tenevano infatti diverse processioni promosse da una o più confraternite alleate. Occorre arrivare al 1810, quando l’allora vescovo di Savona, Monsignor Maggioli emana il regolamento della Processione del Venerdì Santo, per dar vita all’evento come lo conosciamo oggi.

Le casse processionali sono veri e propri capolavori in legno eseguite da scultori di rilievo tra cui il Maragliano, il Martinengo, il Murialdo, il Brilla, la Cuneo. Il lento incedere delle casse attraverso le vie di Savona è accompagnato dai rintocchi della campana della torre del Brandale, la Campanassa. La Processione del Venerdì Santo viene aperta dai tamburini listati a lutto dai torcioni portati da confratelli che indossano cappa bianca con i nastri gialli del priorato generale delle confraternite del centro. A seguire gli incappucciati che ricordano gli antichi flagellanti e la Croce di Passione, grande croce in legno nero sulla quale sono posti i simboli (anch’essi di legno dipinto) della Passione di Nostro Signore, e appartiene alla confraternita che comanda la Processione.

Dopo le casse lignee, i confratelli, il clero con il vescovo, i priori delle confraternite, i turiboli, l’Arca della Santa Croce che contiene la Reliquia della Santa Croce, frammento della Croce del Calvario. L’arca è sormontata dal baldacchino e attorniata dai lampioni. Chiudono il corteo il sindaco della città di Savona, le altre autorità civili e le autorità militari.

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