Savonese d'adozione

Savona, il giudice Maurizio Picozzi in pensione: “E’ stata una cavalcata bellissima”

Il magistrato questa mattina è stato festeggiatocon grande affetto da colleghi e collaboratori: nella sua lunga carriera si era occupato anche del caso Guerinoni

Savona. E’ in pensione dalla scorsa settimana, ma oggi è tornato a palazzo di giustizia per salutare tutti i suoi ex colleghi e collaboratori che lo hanno festeggiato con grandissimo affetto. Il magistrato Maurizio Picozzi ha chiuso la sua carriera come giudice per le indagini preliminari nel tribunale di Savona dopo 45 anni di carriera.

Picozzi, 70 anni, romano di nascita, ma savonese di adozione, aveva iniziato come pretore a Cairo e poi Chiavari. Poi era arrivato a Savona come giudice istruttore a Savona dove fu anche procuratore capo in pretura. In seguito ha lavorato come procuratore ad Acqui, Mondovì e Cuneo, prima del suo ritorno sotto la Torretta come gip.

Tra i casi eccellenti che ha seguito ci fu quello di Gigliola Guerinoni (la “mantide” di Cairo che uccise l’amante Cesare Brin), ma anche l’indagine sulle bombe di Savona durante gli anni di piombo e quella sul furto dei gioielli della Corona inglese di Renato Rinino (in quella occasione il magistrato aveva collaborato con Scotland Yard).

Anche se è in pensione, il giudice Picozzi continuerà a respirare l’ambiente del tribunale visto che ha ancora l’incarico di presidente della commissione tributaria provinciale a Genova e che sta lavorando ad un libro autobiografico.

Questa mattina per salutarlo e festeggiarlo c’erano tantissime persone tra colleghi e collaboratori del palazzo di giustizia savonese, ma anche ex colleghi che avevano lavorato con lui in altri tribunali.

Dei discorsi “ufficiali” si sono occupati il presidente del tribunale di Savona Lorena Canaparo, il gip Fiorenza Giorgi e il Procuratore Sandro Ausiello. “Lo ringrazio per la voglia di fare che ha dimostrato fino all’ultimo giorno. La sua vivacità intellettuale e la sua passione ci mancheranno, ma è bello vedere che sono rimaste le stesse fino a che è rimasto in servizio. Credo sia un bellissimo esempio soprattutto per i più giovani” ha detto la dottoressa Canaparo.

“Ho avuto il piacere di conoscerlo ancora nella vecchia sede” ha ricordato il giudice Giorgi che ha aggiunto: “E’ stato un bell’incontro ed abbiamo vissuto entrambi la rivoluzione dell’89 che ha cambiato il modo di fare il giudice. Picozzi è un ‘immigrato’ che si è innamorato del nord ovest Italia visto che ha sempre lavorato qui. Mi mancherà la sua ‘joie de vivre’: ti accoglieva sempre con un sorriso ed una battuta. Lo ringrazio e gli auguro un felice pensionamento e non vedo l’ora di seguirlo sulla stessa strada”.

“Vi ringrazio tutti per essere venuti, ci sono anche tanti ex impiegati. Dopo tutte queste belle parole potrei parlare tanto” ha esordito Picozzi che poi ha scherzato sulle sue origini: “Penso che essere romano sia più una qualità che un difetto”.

“Il mio momento è molto strano perché, per la prima volta dopo 45 anni di lavoro effettivo, devo fare una cosa diversa da quella che ho sempre fatto e succede in una fase della vita in cui non si è più tanto vivaci. È stata una cavalcata bellissima, durata tanti anni, di cui conservo un ricordo meraviglioso. Ho mantenuto i ricordi più belli e dimenticato quelli brutti” ha proseguito Picozzi.

“Vi auguro di avere degli anni che possano darvi grandi soddisfazioni professionali e mi fa piacere pensare che ci sia una nuova generazione di colleghi e impiegati che porterà avanti il palazzo di giustizia di Savona. Tutti insieme potrete raggiungere ottimi risultati” ha concluso il magistrato per salutare le tante persone presenti alla festa di commiato.

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