Provincia. Il risultato globale della nostra provincia non lascia adito a dubbi: vince la coalizione di centrodestra con percentuali variabili tra il 38% di Sara Foscolo, il 42% di Paolo Ripamonti o il 46% di Giorgio Mulé (con l’imperiese, quindi, più marcatamente “verdeazzurro” del savonese).
Il MoVimento 5 Stelle raggiunge all’incirca il 29% in entrambe le province, e la coalizione di centrosinistra ne esce con le ossa rotte con una percentuale che oscilla tra il più consolante 24,5% di Gianluigi Granero nel levante savonese ed il più disastroso 17,7% di Anna Russo nel ponente savonese e nell’imperiese. Con il Pd che nel primo caso riesce per il rotto della cuffia a superare il 20% e, nel secondo caso, si ferma al 14,4%.
Questo è quanto dice il dato generale. Andando nel dettaglio ad analizzare i risultati Comune per Comune, però, emerge qualche sorpresa in più: alcuni indizi sulle imminenti elezioni amministrative, e qualche monito per le amministrazioni comunali in carica.
Il Pd, ad esempio, nel suo tracollo più o meno diffuso “paga dazio” in modo particolare nei Comuni del ponente savonese. Ad Andora, dove una volta con il sindaco Franco Floris era leader, oggi si ferma ad un mesto 13,93% (prendiamo come riferimento i voti alla Camera, dato che quelli al Senato escludono gli under 25). Dà da pensare Albenga, oggi amministrata da una giunta targata Pd: il sindaco Giorgio Cangiano non potrà che preoccuparsi alla vista del 15,61% ottenuto dal suo partito sotto le torri ingaune, soprattutto perchè la Lega supera il 27% ed il M5S arriva a sfiorare il 29%.
Ad Alassio le elezioni sono imminenti: il risultato delle politiche ci dice che il centrodestra, con il 49,02%, può dormire sogni molto più che tranquilli anche se la decisione di Marco Melgrati peserà non poco sulla prossima competizione elettorale. Il MoVimento insegue a distanza siderale, 25,97%; il centrosinistra addirittura a 19,30% (con il Pd fermo al 15,27). Insomma, la partita (almeno sul piano politico, perchè nelle elezioni locali entrano in gioco anche altri fattori) si giocherà tra Enzo Canepa e Marco Melgrati, senza interferenze esterne.
Pietra Ligure è uno dei pochi Comuni a presentare “due facce” differenti, almeno in parte, a Camera e Senato. Alla Camera stravince l’ex vicesindaco Sara Foscolo (46,89%) davanti al M5S (24,56%); al Senato, invece, Paolo Ripamonti viene “fermato” al 42,97% dalla prepotente rimonta dell’ex sindaco Luigi De Vincenzi (28,65%). Merito soprattutto dei 362 voti portati “in dote” dall’attuale consigliere regionale (ossia assegnati specificamente a lui e non al partito). Un segnale importante a chi già vocifera di un suo prossimo ritorno al timone del Comune pietrese.
Una performance personale simile l’ha avuta Santiago Vacca a Borghetto Santo Spirito, città di cui è stato vice sindaco e sindaco. La presenza dell’ex primo cittadino tra le fila dei candidati al Senato ha permesso alla coalizione di centrodestra di far registrare il 52,3 per cento dei voti, cioè il 14,3 per cento in più della media nazionale.
E a Savona, guidata da una giunta di centrodestra che da tempo è nell’occhio del ciclone? Il voto di ieri lancia un monito: la fiducia sta calando. Sara Foscolo, supportata dalla stessa coalizione alla guida del Comune, vince al fotofinish con il 32,19%, ma Leda Volpi (M5S) è lì con il 31,22%. E il Pd, con il suo 21,88, è davanti alla Lega di 4 punti (non accade da molte altre parti). Risultati simili al Senato, dove il candidato era proprio un assessore savonese, Paolo Ripamonti: vince con il 33,05%, solo il 2,5% in più del rivale a 5 Stelle quando invece il suo vantaggio nell’intero collegio sarebbe del 14%. Certo, non un motivo di preoccupazione imminente, ma di certo un campanello d’allarme.
In generale, comunque, il vantaggio del centrodestra resiste dappertutto: vince di misura nei territori più ostici, trionfa nelle roccaforti (51,73% a Ceriale, 51,44% a Loano). Ci sono due eccezioni significative, Vado Ligure e Quiliano, dove il risultato ricorda molto quello di Genova. In entrambe il M5S è il primo partito con una percentuale intorno al 33%. A Vado segue l’intera coalizione di centrodestra (29,38%) con il centrosinistra lì vicino (27,92%) ed il Pd ad un 25,87% che paragonato alla miseria di oggi sembra un record mondiale. A Quiliano, addirittura, il centrosinistra è davanti al centrodestra di un punto (29,37 a 28,11), caso più unico che raro in provincia. Ed il Pd raggiunge il 26,51%. Un attestato di stima per gli attuali sindaci Monica Giuliano e Alberto Ferrando (entrambi Pd), oppure un’avvisaglia di quali saranno i primi Comuni savonesi a 5 Stelle?