La sentenza

Patteggia il piromane seriale dei cassonetti di Savona: in 5 giorni aveva appiccato 21 roghi fotogallery

In manette era finito il 55enne Marco Ganzerla: agli inquirenti aveva spiegato di aver dato fuoco ai cestini perchè era "arrabbiato con tutti".

Savona. Nel settembre scorso per cinque giorni aveva tenuto in scacco il centro cittadino di Savona incendiando a ripetizione decine di cassonetti e cestini dell’immondizia. Al termine di un’indagine lampo i carabinieri erano però riusciti ad identificare il piromane seriale, Marco Ganzerla, 55 anni, e ad arrestarlo. Questa mattina, per quella vicenda, l’autore dei raid incendiari ha patteggiato due anni di reclusione (senza la sospensione condizionale della pena) davanti al giudice Francesco Meloni.

Ganzerla, che era difeso dall’avvocato Alessandro Stipo, al momento si trova agli arresti domiciliari ed ha anche ottenuto dei permessi per uscire di casa. L’uomo era accusato di incendio doloso continuato, evasione e lesioni personali aggravate. Secondo i carabinieri di Savona, che lo avevano identificato e arrestato appunto nel settembre scorso, il cinquantacinquenne era il responsabile di tutti i raid incendiari che si erano registrati in centro città: 21 roghi appiccati e due tentati. Per incastrarlo era servita una complessa attività investigativa, che aveva impegnato decine di militari in borghese e un lungo studio a tavolino per definire la strategia dell’uomo e riuscire a sorprenderlo.

Il blitz decisivo, che era culminato con l’arresto effettuato dal capitano Alberto Azara, era scattato in piazza del Brandale dove l’ufficiale dell’Arma aveva sorpreso Ganzerla in azione. Nella perquisizione a casa del piromane i carabinieri avevano poi trovato altri oggetti riconducibili agli incendi (accendini e vestiti), mentre le analisi delle altre telecamere che lo avevano ripreso hanno permesso agli investigatori di ricostruire gli altri episodi: Ganzerla utilizzava gli accendini per dare fuoco a degli opuscoli pubblicitari, quindi li gettava nel cassonetto e si allontanava rapidamente.

Oltre ai raid a danno dei cassonetti, Ganzerla doveva rispondere anche dell’accusa di aver dato fuoco alla coperta di un senzatetto che dormiva nella zona del Brandale. Per fortuna in quell’occasione una signora era intervenuta per spegnere il fuoco, salvando l’uomo.

Quando gli inquirenti gli avevano chiesto le ragioni del suo comportamento, Ganzerla si era limitato a spiegare di essere “arrabbiato con tutti” (l’uomo aveva da poco perso il lavoro restando disoccupato). Dopo l’arresto all’uomo erano stati concessi i domiciliari, ma poche ore dopo i carabinieri avevano scoperto che era evaso fermandolo a pochi passi dal Comune di Savona e lo avevano nuovamente arrestato.

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